giovedì 17 maggio 2012

VERSO L'IRRILEVANZA DEI CATTOLICI


L etica dopo il bunga bunga

16 Maggio 2012
DI ASSUNTINA MORRESI


Oggi c’è stato un convegno, la “Giornata Internazionale della famiglia”. Il Forum delle Famiglie l’ha organizzata fin dal 2002, e quest’anno ha coinvolto alcune istituzioni: Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione (che ha anche le deleghe alla famiglia). Qua il programma.



E nel pomeriggio arriva il ministro Fornero – intervento programmato – e subito dopo l’intervento del Presidente del Forum, serenamente spiega che:



"La famiglia e' in crisi. Una crisi innanzitutto di identità: la famiglia tradizionale rischia di diventare un'eccezione, non più la regola. Oggi le famiglie di fanno e si disfano, le coppie di fatto chiedono di essere considerate famiglie, ci sono coabitazioni di persone dello stesso sesso che chiedono la stessa cosa. Dobbiamo sforzarci di distinguere la parte riconducibile a un sistema di valori tradizionali e una visione aperta in cui tutti chiedono diritti. Io sono anche ministro per le pari opportunita, non mi pronuncio a favore di una cosa o dell'altra, ma esiste un problema di identità familiare e non possiamo far finta di niente. Abbiamo il dovere di riflettere".



Insomma: la Fornero con somma tranquillità va ad un evento istituzionale promosso dal Forum delle Famiglie e gli dice in faccia che il Forum è superato dagli eventi, è sostanzialmente vecchio, deve avere una visione aperta e che lei, insomma, da ministro delle pari opportunità deve per esempio porsi il problema delle coppie omosessuali.



E adesso affondo il coltello nella piaga: dove sono quelli che col sopracciglio alzato avevano obiettato a che Berlusconi presentasse la Conferenza Nazionale delle Famiglie (che il suo governo organizzava e finanziava)?



Quelli scandalizzati per i comportamenti privati di Berlusconi, che non si sentivano rappresentati da un cotale Presidente del Consiglio, adesso che fanno, con gli irreprensibili comportamenti pubblici della professoressa Fornero? Si sentono rappresentati, adesso?



La verità, paradossale solo in apparenza, è che insieme al re del bunga bunga e al suo governo sono caduti tutti gli argini in politica sui temi eticamente sensibili. Piaccia o meno – probabilmente a certi non piace affatto - le cose stanno così.



Già lo stiamo vedendo chiaramente: oggi il Ministro Profumo ha invitato i presidi a celebrare nelle scuole la giornata contro l’omofobia; sulla Fornero abbiamo già detto; non si riesce a discutere al Senato la legge sul fine vita; le linee guida sulla legge 40, pronte da mesi, non sono ancora state firmate dal Ministro Balduzzi, che evidentemente sta aspettando speranzoso la sentenza sull’eterologa; Pigi Battista sul Corriere scrive che, insomma, il matrimonio fra omosessuali non è mica una minaccia, il che significa che questa è la nuova parola d’ordine del “salotto buono” italiano; i radicali rilanciano il testamento biologico via web, e questo solo per dire le principali degli ultimi due giorni.



E non venitemi a dire, per favore, che in tempi di crisi economica dei temi eticamente sensibili non gliene frega niente a nessuno. Non è vero, e non è neanche vero che si usano per distrarre l’opinione pubblica: se così fosse, il governo Monti spingerebbe per portare la legge sul fine vita in parlamento, affronterebbe le leggi su coppie di fatto, e così via, per non far riempire le pagine dei giornali di tasse e suicidi.

Ma non lo fa, anzi: evita come la peste di discutere di questi temi, che scatenano ogni volta un putiferio e metterebbero sicuramente in difficoltà il suo governo.



Il fatto è che questi SONO temi fondamentali, che ognuno sente inevitabilmente come dirimenti, non eludibili. La vita, la morte, l’amore, i figli: per quale strano motivo non dovrebbero interessare, in tempo di crisi economica? Forse non si nasce più, non si muore più, non si desidera più avere figli? E d’altra parte, c’è una pressione fortissima del mondo ormai senza fede, per abbattere l’antropologia cristiana, per annichilire un orientamento cristiano diffuso anche fra i non praticanti, e sostituirlo con un triste individualismo nichilista assoluto, ed indifferente a qualsiasi credo religioso.



Per quale motivo un governo tecnico dovrebbe rimanere estraneo a questi temi? Non è la politica a decidere di metterli al centro. Sono loro a mettercisi: eutanasia, matrimoni gay, fecondazione assistita, arrivano da soli, nessuno li chiama sulla scena del dibattito pubblico.

E mentre tutto sembra venir giù, nel nuovo assetto politico i cattolici marciano serenamente verso l’irrilevanza.





COMUNICATO STAMPA DI EUGENIA ROCCELLA

Mi dispiacerebbe pensare che il Ministro Fornero che non ha mai cercato facili consensi sulle riforme per il lavoro, ne cerchi invece sul fronte della famiglia e del riconoscimento pubblico delle unioni di fatto.

Se il Ministro leggesse i dati, scoprirebbe che la situazione italiana è profondamente diversa da quella di gran parte del resto d’Europa: la famiglia tradizionale è ancora la regola, i figli nascono all’interno del matrimonio avendo quasi sempre un padre e una madre, resiste una rete parentale di sostegno e di affetti e tutto questo ha costituito, come il Ministro certamente sa, l’ammortizzatore sociale fondamentale che ha permesso a questo paese di resistere nella bufera della crisi economica.

Altrove spesso ci sono ormai altissime percentuali di madri single e questo produce povertà femminile e infantile e volatilità del ruolo paterno, i divorzi sono in qualche caso addirittura più dei matrimoni e le relazioni familiari sono instabili e poco durevoli.

Non chiedo a Elsa Fornero di condividere delle idee o dei principi, le chiedo però di tenere nel dovuto conto il dettato costituzionale che riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio e le chiedo, come Ministro del Welfare, di considerare le ricadute sul piano dello stato sociale di provvedimenti che rendono la famiglia più fragile e precaria, smagliando le reti di sostegno e di solidarietà così tipiche del nostro paese.

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