mercoledì 23 gennaio 2019

AI CONFINI DELLA REALTA’


Lino Banfi all’Unesco!
A questo punto tutto è possibile:sono cose che capitano quando il Truman Show si impadronisce della politica!
Il vicepremier Luigi Di Maio  questa mattina, con il Premier Conte e i big del movimento, ha comunicato che Lino Banfi farà parte dell’Assemblea della Commissione nazionale italiana per l’Unesco. L’attore pugliese va a sostituire Folco Quilici, scomparso il 24 febbraio del 2018, che ricopriva il ruolo di referente per la comunicazione
Lino Banfi, entusiasta, dopo aver detto in perfetto pugliese stretto“porca puttena”, ci ha offerto uno squarcio importante sulla formazione di Di Maio: "Luigi mi disse: 'Conosco i tuoi film a memoria, interrogami'. Questo spiega molte cose sul governo, si comincia finalmente a capire che la Bizona, una delle inimitabili idee calcistiche dell'allenatore Oronzo Canà, assieme  allo schema leggendario del 5-5-5, è una delle strategie di Palazzo Chigi, e in particolare il modello al quale si sono ispirati per disegnare il reddito di cittadinanza, e dunque  ogni sforzo è vano, perché non torneranno mai i conti.

Sì, lo sappiamo, dovremmo forse prendere sul serio tutta la questione, assumere un tono grave, imparruccato e accigliato, e tuonare contro la mortificazione della cultura, dello studio, chiedere un editoriale a Saviano, far intervenire Galli della Loggia e intervistare in diretta un profondo e sospirante dottor Crepet, ma c'è il serio rischio di finire nell'opposto ridicolo di questa storia.  

In ogni caso però l’Unesco è l’organizzazione Onu per la scienza, la cultura e l’educazione, che per quanto svilita da quello che ha fatto in passato, è pur sempre un organismo non solo decorativo. Per farne parte bisogna essere preparati sul serio, conoscere le lingue, fra le quali il pugliese non è previsto. Non basta “portare un sorriso ovunque”, come ha detto il comico pugliese, che ha aggiunto, forse per mantenere fede al suo ruolo, che vuole i nonni italiani “patrimonio dell’Unesco”.

Allora non lo prendiamo sul serio, ma ci poniamo un quesito:  Perché Nonno Libero? Ma perché ogni mattina, in Italia, come sorge il sole, Di Maio si sveglia e sa che dovrà correre più di Salvini o morirà di fame.

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