Lino Banfi all’Unesco!
A questo punto
tutto è possibile:sono cose che capitano quando il Truman Show si impadronisce
della politica!
Il vicepremier Luigi Di Maio questa mattina, con il
Premier Conte e i big del movimento, ha comunicato che Lino Banfi farà parte
dell’Assemblea della Commissione nazionale italiana per l’Unesco.
L’attore pugliese va a sostituire Folco Quilici, scomparso il 24
febbraio del 2018, che ricopriva il ruolo di referente per la
comunicazione
Lino
Banfi, entusiasta, dopo aver
detto in perfetto pugliese stretto“porca
puttena”, ci ha offerto uno squarcio importante sulla formazione di Di Maio: "Luigi mi disse: 'Conosco i tuoi film
a memoria, interrogami'. Questo spiega molte cose sul governo, si comincia
finalmente a capire che la Bizona,
una delle inimitabili idee calcistiche dell'allenatore Oronzo Canà, assieme allo schema leggendario del 5-5-5, è una delle
strategie di Palazzo Chigi, e in particolare il modello al quale si sono
ispirati per disegnare il reddito di cittadinanza, e dunque ogni sforzo è
vano, perché non torneranno mai i conti.
Sì, lo sappiamo, dovremmo forse prendere sul serio tutta la
questione, assumere un tono grave, imparruccato e accigliato, e tuonare contro
la mortificazione della cultura, dello studio, chiedere un editoriale a
Saviano, far intervenire Galli della Loggia e intervistare in diretta un
profondo e sospirante dottor Crepet, ma c'è il serio rischio di finire
nell'opposto ridicolo di questa storia.
In ogni caso però l’Unesco è l’organizzazione Onu per
la scienza, la cultura e l’educazione, che per quanto svilita da quello che ha
fatto in passato, è pur sempre un organismo non solo decorativo. Per farne
parte bisogna essere preparati sul serio, conoscere le lingue,
fra le quali il pugliese non è previsto. Non basta “portare un sorriso ovunque”,
come ha detto il comico pugliese, che ha aggiunto, forse per mantenere fede al
suo ruolo, che vuole i nonni italiani “patrimonio dell’Unesco”.
Allora non lo prendiamo
sul serio, ma ci poniamo un quesito: Perché
Nonno Libero? Ma perché
ogni mattina, in Italia, come sorge il sole, Di Maio si sveglia e sa che dovrà
correre più di Salvini o morirà di fame.
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