DOPO LA MARCIA
PER LA VITA A WASHINGTON, D.C.
vedi il video nel post del CROCEVIA precedente
Qui se ne è parlato
poco, ma qualche giorno fa negli Stati Uniti è successa una cosa che dovrebbe
interessare anche noi. Un gruppo di studenti di una scuola cattolica di Covington (Kentucky) che avevano partecipato alla Marcia per la Vita tenutasi il 18 gennaio
scorso a Washington (una cosa imponente, oltre 200.000
persone, pressoché
ignorate dai grandi media naturalmente ), sono stati fatti oggetto –
sull'unica base di un video circolato in rete, in cui si vedeva un
anziano native american che suonava un tamburo davanti ad
alcuni di loro che sembravano ridere di lui – di una gigantesca campagna di odio e di
diffamazione promossa dal sistema
mediatico statunitense, in massima parte dominato da un'ideologia ormai apertamente ostile al cristianesimo.
Accusati di razzismo, coperti di
infamia, minacciati di ogni sorta di sanzioni, in breve apertamente e
spudoratamente perseguitati, questi ragazzi (dei minorenni, non
dimentichiamolo), sono invece risultati
ben presto le vittime di una mostruosa montatura, che per fortuna in questo
caso è miseramente crollata nel giro di pochi giorni.
Nick Samdmann col berrettino trumpiano che ha scatenato l'odio ideologico |
Sono saltate fuori documentazioni filmate inoppugnabili, da cui emerge che: a)
che i ragazzi della scuola cattolica non stavano facendo nulla di male, ma
aspettavano tranquillamente i pullman per tornare a casa; b) che era stato
invece un gruppo di Black Hebrew
Israelites ad aggredirli verbalmente con pesanti insulti, quelli sì
razzisti ,a cui i ragazzi avevano risposto molto civilmente limitandosi a
cantare alcune canzoni della loro scuola; c) che il nativo americano del primo video era andato di sua iniziativa a
provocare gli studenti (un vecchio che provoca dei ragazzini!) suonandogli
il tamburo a poche centimetri dalla faccia, ed anche in questo caso la
reazione, in particolare quella del ragazzo ripreso in primo piano nel video
che ha innescato il caso mediatico – ragazzo che è stato messo alla gogna con
nome e cognome e minacciato (ripeto: un minorenne!) – non può che definirsi corretta, se non addirittura esemplare.
Il diavolo – che qui è obbligatorio
citare, perché quell'ideologia è davvero satanica – fa le pentole e (non
sempre) i coperchi: la verità è venuta a galla quasi subito e, dei tanti (quasi
tutti, bisogna dire, di qualsiasi parte e schieramento) che erano subito
saltati addosso ai Covington kids, molti (ma non tutti!) hanno dovuto
ritrattare e chiedere scusa.
Scandalizza che non lo abbia fatto il
loro vescovo, almeno stando a ciò che si può leggere qui: https://www.lifesitenews.com/news/covington-bishop-continues-to-condemn-catholic-students-despite-videos-prov
Se il sale perde il sapore, a che serve?
Se
il sale perde il sapore, a che serve? A che serve una chiesa terrorizzata
dall’ideologia dominante e sempre pronta a prender per buono quel che il
sistema mediatico spaccia?
P.S. Qui si può leggere un’onesta
ammissione di colpa e una descrizione del comportamento schifoso di giornalisti
e personalità pubbliche in questa vicenda: https://catholicherald.co.uk/commentandblogs/2019/01/22/dear-covington-boys-everyone-failed-you/?platform=hootsuite.
Sottolineo un particolare: gli
incolpevoli ragazzi della scuola cattolica di Covington sono tuttora sotto la
concreta minaccia di subire ritorsioni nella loro vita privata (ad esempio per
quanto riguarda il loro futuro accesso all’università).
LEONARDO LUGARESI
Covington Kids |
Nota: Il vescovo cattolico della diocesi di
Covington (Kentucky) Mons. Roger Joseph Foys ha scritto
una lettera di condanna contro gli studenti cattolici della sua diocesi che
sono stati al centro di una tempesta di media questo fine settimana con accuse
che si sono rivelate false e diffamatorie, davanti al Lincoln Memorial di
Washington, DC
"Condanniamo
le azioni degli studenti della High School cattolica di Covington nei confronti
di Nathan Phillips in particolare, e dei nativi americani in generale, il 18
gennaio, dopo la Marcia per la vita, a Washington, DC". Il vescovo e l'amministrazione scolastica
hanno affermato che la questione è "indagata". Hanno aggiunto che
avrebbero "preso le misure appropriate, fino all'espulsione inclusa".
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