martedì 15 gennaio 2019

CASO BATTISTI ATTO SECONDO

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede pubblica un video su Facebook sull'arrivo di Cesare Battisti in Italia. Un filmato che è uno scempio del diritto. Siamo al tragico scatto del turista con la preda dopo il Safari. Bonafede non può essere il Guardasigilli della Repubblica Italiana 

Cesare Battisti, atto secondoL'uomo viene filmato da una telecamera mentre gli vengono prese le impronte digitali, il video è montato con una musichetta melò, un sottofondo di pianola con i tasti rotti, la sequenza parte con un paio di scatti in bianco e nero di Battisti, le sagome dei poliziotti, Battisti in un'inquadratura lunga scende dal jet, ciak si gira. La mano di Battisti (c'è un poliziotto che si copre il viso con una sciarpa), Battisti in una stanza con le grate alla finestra, dipinta di uno spettrale giallo, con due poliziotti, uno alla destra e uno alla sinistra, lui al centro, il trofeoflash, Battisti scortato in un corridoio, con tanto di primissimo piano e scarrellata della telecamera, profilo Battisti che sale sull'automobile, con due agenti al fianco, Battisti che torna a salire i gradini della scaletta dell'aereo, Battisti all'interno dell'aereo, le eliche, il decollo, finale, nero.
ravvicinato e inquadratura di spalle, mentre esce dai locali dove è stato identificato e fotografato
Non è un documentario della Bbc, non è il video "rubato" dalla telecamera nascosta di un giornalista senza scrupoli e nessuna etica professionale, non è fiction. È il video reale che il ministro della Giustizia Alfondo Bonafede ha pubblicato sul suo profilo Facebook e noi, che ne abbiamo visto tante, siamo rimasti senza fiato. Colonna sonora. Montaggio. Mancavano gli effetti speciali, ma per quelli è bastata l'apparizione in scena di Bonafede.
L'articolo 27 della Costituzione della Repubblica italiana dice che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato". Il senso di umanità calpestato dal ministro della Giustizia con l'esibizione della preda, il suo trofeo di caccia. È il tragico scatto del turista dopo il safari, una narcisistica esposizione di se stesso, la caduta e la cattura che stridono con il sorriso trionfante del signor ministro che a sua volta si specchia sul volto severo dei poliziotti. Non ride nessuno. Solo lui, il ministro. In posa. Flash. Ancora un'altra. Flash. Il kolossal di Bonafede che cattura il terrorista, questo super uomo che esibisce i muscoli mostrando il detenuto, la primula rossa delle Americhe fermata dal conducatordi Via Arenula. La condivisione social della sua impresa che in un lampo diventa manipolazione mediatica, propaganda, una mediocre nuda e vouyeristica sequenza senza più alcuna Bonafede. 
Pensavamo di aver toccato il fondo ieri con lo spettacolo messo in piedi sulla pista dell'aeroporto di Ciampino, invece no, il ministro Bonafede ha preso la vanga e ha cominciato a scavare la tomba del diritto. Concentrato sulla buca che stava scavando, con uno specchio davanti per non perdersi di vista mentre è intento alla Grande Opera, non si è reso conto di quale torto la sua vanità stava facendo alle istituzioni, al paese che fu la culla del diritto. Lo squallido spettacolo che ha pubblicato si intitola "Il racconto di una giornata che difficilmente dimenticheremo!". Ha ragione, questo scempio è indimenticabile. L'avvocato Alfonso Bonafede non può essere il Guardasigilli della Repubblica Italiana. 
TRATTO DA LIST

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