Abbandonare le letture storiche per
affrontare temi di attualità. Ritorno ad argomentare sulla legge dell’omofobia,
che è in discussione alla Camera e che si vuole approvare velocemente, perché
secondo gli estensori, c’è una forte emergenza di discriminazione nei confronti
del mondo omosessuale, naturalmente non è vero.
Infatti, non si comprende perché il
nostro Governo con tante vere emergenze, prima tra tutte, la crisi economica,
il lavoro per i giovani e tanto altro, non trova di meglio che far approvare in
tempi rapidi la legge contro le discriminazioni sessuali.
Come è stato bene spiegato nei
diversi articoli apparsi soprattutto sul quotidiano online LaNuovabussolaquotidiana.
it. questa legge intende estendere in modo automatico la “legge Mancino”
del 1993 alle “discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale o
dall’identità di genere della vittima”. Lo spiega bene, l’ex
sottosegretario agli interni, Alfredo Mantovano: “La “legge Mancino”, a sua
volta, punisce con la reclusione fino a un anno e mezzo chi “propaganda idee
fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico” o istiga in tale
direzione, e con la reclusione fino a quattro anni chi istiga a commettere o
commette violenza o atti di provocazione per motivi razziali, etnici,
nazionali, religiosi. La stessa legge vieta ogni associazione che fra i propri
scopi abbia quelli appena indicati: per chi ne fa parte la reclusione è fino a
quattro anni; per chi le promuove fino a sei anni. Il tutto è accompagnato da
una serie di previsioni sul sequestro e sulla confisca dei mezzi adoperati per
compiere tali attività. Le proposte di legge all’esame della Camera estendono
queste disposizioni, come si è detto, alle “discriminazioni motivate
dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere della vittima”. (A.
Mantovano, Legge omofobia: ecco cosa potrà accadere, 14. 7. 13, LaNuovabq. it)
Pertanto la legge anche quella
appena modificata, è estremamente pericolosa, perché è una forte minaccia della
libertà di opinione, anzi chi si azzarda a manifestare a favore della famiglia
naturale, quella tra un uomo e una donna, e di criticare l’unione di coppie
gay, rischia fortemente di essere perseguito penalmente e condannato a mesi o
anni di reclusione. Le figure che rischiano più di tutti sono gli insegnanti, i
religiosi, parroci in particolare e i giornalisti, chi scrive o fa opinione.
Del resto quello che potrà succedere ce lo ha descritto bene il professore
Massimo Introvigne, presentando il libro “La répression pour tous?”,
“La repressione per tutti?”, dell'imprenditore e attivista politico
François Billot de Lochner (Lethielleux, Parigi 2013). Il volume - il cui
titolo evoca il «matrimonio per tutti», omosessuali compresi, introdotto
in Francia dalla legge Taubira, e la «manifestazione per tutti» che vi
si è opposta - parla da solo.
“La collezione di violenze
poliziesche contro chi manifesta per la famiglia criticando il matrimonio e
le adozioni omosessuali in Francia è impressionante, ma rischia di fare perdere
di vista un passaggio essenziale, che pure il volume spiega. La polizia -
opportunamente istruita dal potere esecutivo - non interviene in nome di
presunte leggi che vietino di manifestare contro il governo o il Parlamento.
Non ci sono leggi simili in Francia. Interviene, bastona e usa i gas
lacrimogeni perché in Francia c'è una legge sull'omofobia. Una legge del 2004
che permette d'intervenire in modo duro contro chi promuove la discriminazione
razziale o fondata sul genere, emendata a due riprese nel 2008 e nel 2012. Oggi
la legge punisce anche chi - così recita l'articolo 1 - «crea un clima ostile»
a un'etnia, una razza o un «orientamento sessuale». Chi ha manifestato contro
la legge Taubira è stato accusato di «creare un clima ostile» agli omosessuali,
crimine che è punito con la prigione e permette l'arresto del pericoloso
criminale colto in flagrante mentre esprime la sua ostilità”. (M. Introvigne, Dalla Francia sappiamo come andrà a
finire, 22. 7. 13 La Nuova BQ. it)
E’tragicamente interessante come
attraverso il concetto di “clima ostile” verso gli omosessuali, la
polizia potrà arrestarvi in ogni momento. Il libro di Billot e Lochner fa
alcuni esempi che sembrerebbero presi dal romanzo di George Orwell, basta una
banale discussione tra amici e vi sfugge qualche commento contro la legge
Taubira, sarete subito dispersi dalla polizia (sembra essere ritornati al tempo
della gestapo o del Kgb). Avete la maglietta addosso del Manif pour tous,
senza fare male a nessuno, i gendarmi per “clima ostile” vi caricano sul
cellulare. “Siete un'handicappata e, confidando nella legge che protegge i
disabili, aspettate con qualche amico alla stazione di Caen l'arrivo di un
ministro con le bandiere della «Manifestazione per tutti»? Confidate male: vi
accusano di «clima ostile», la polizia vi butta a terra e continua a picchiarvi
dopo che siete caduta - tutto filmato e documentato su YouTube. Siete dei politici
francesi - accompagnati da uno italiano, Luca Volonté - e portate anche voi una
maglietta della «Manifestazione per tutti»? Arrestati e tenuti in guardina
tutta la notte. Reagite in modo non violento, cantando nel cellulare che vi
porta in prigione? La polizia getta un candelotto lacrimogeno nel cellulare per
impedirvi di cantare e perpetuare il «clima ostile»”. (Ibidem)
Gli esempi potrebbero continuare, si
sono viste mamme con bambini e passeggini insultate e apostrofate come
“fasciste” e “puttane”. Emblematico quello che è successo il 13 maggio
2013 a Parigi con le violenze “da parte di tifosi di calcio che hanno
distrutto automobili e saccheggiato negozi, trasformando - come ha detto un
commerciante - «una zona di Parigi in Beirut», sono state affrontate dalla
polizia con estrema tolleranza. Qui non si applica la legge sull'omofobia, -
scrive Introvigne - e dunque un ultras del calcio che sfascia un'automobile
è considerato meno pericoloso di una mamma che si mette una maglietta
pro-famiglia. O meglio, qualche tifoso di calcio è arrestato, come scopre un
tale che l'8 maggio festeggia la vittoria della sua squadra. Lo arrestano
perché ha commesso un errore: forse nella fretta, è sceso in strada a
festeggiare con una maglietta della «Manifestazione per tutti»”. Due pesi e
due misure. Ma soprattutto si mostra a che cosa servono le leggi sull’omofobia
e come saranno applicate. Oggi in Francia, domani in Italia.
A questo punto ha ragione monsignor
Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio che vede una deriva totalitaria
nell’attuale testo della legge, che è contro la libertà di espressione e contro
la libertà religiosa. Ma questo tema lo affronteremo la prossima volta. Per il
momento, segnalo per domenica prossima, la tavola rotonda sulla legge
liberticida dell’omofobia che potrete ascoltare sull’emittente cattolica Radio
Maria, a partire dalle ore 21.
S. Teresa di Riva, 26 luglio 2013
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