DAL
BLOG DI PIERO GHEDDO
Con Papa
Francesco, fin dall’inizio la Misericordia di Dio è il tema centrale e
fondamentale del suo Pontificato.
Egli sa che
l’Occidente cristiano si è allontanato dalla Chiesa e dalla vita cristiana e
questo ha imbarbarito le nostre società e i nostri popoli ancora nominalmente
cristiani (espressione massima di questa barbarie è la teoria del “gender”).
È stato mandato
dallo Spirito per riportarci tutti a Dio e a Cristo, accettando la misericordia
e il perdono di Dio.
Francesco è un
Papa missionario (ha un’esperienza pastorale come nelle missioni), ma parla
poco della missione alle genti. Lui ha
una visione globale dell’umanità ed è convinto che se l’Occidente ritorna a
Cristo, solo così si evangelizza il mondo dei non cristiani. Ha affidato
l’organizzazione dell’Anno della Misericordia di Dio al Pontificio Consiglio
per la Nuova Evangelizzazione, che riguarda appunto i paesi e i popoli
cristiani.
Insomma, tutto
il Pontificato di Francesco è impostato per riportare i cristiani a ritrovare
le radici biblico-evangeliche della nostra civiltà, orientando la cultura e
l’educazione di conseguenza. Come diceva Tony Blair in un discorso al
Parlamento dell’Unione Europea all’inizio degli anni 2000: «L’Europa può
superare le sue crisi solo ritornando al Vangelo, che ha fatto grande la nostra
civiltà».
Nel novembre
2014, parlando al Consiglio delle Conferenze episcopali europee, Francesco ha
ricordato i mali che oggi feriscono l’Europa e la mettono in crisi, ma ha
aggiunto che «l’Europa ha tante risorse per andare avanti… E la risorsa più
grande è la persona di Gesù. Europa,
torna a Gesù! Questo è il lavoro dei pastori: predicare la missione:
predicare Gesù Cristo, senza vergogna. Lui è disposto ad aprire le porte del
suo cuore, perché Lui manifesta la sua onnipotenza soprattutto nella
misericordia e nel perdono… All’Europa ferita soltanto Gesù Cristo può dire
oggi una parola di salvezza».
La fede di
Papa Francesco è una fede “che sposta le montagne”. Lui sa che nulla è
impossibile a Dio e crede davvero che l’Anno della Misericordia di Dio può
iniziare un graduale ritorno dell’Europa, dell’Italia a Cristo. Crede nello
Spirito Santo, “protagonista della missione”, ed è convinto che se la Chiesa e
i fedeli si convertono veramente a Cristo, lo Spirito può fare cose
straordinarie, miracolose, come in altri popoli dove nasce la Chiesa.
Parlo con un
parroco d Vicenza che mi dice: «Tutti, o quasi tutti, ammirano e applaudono
Papa Francesco, ma il suo appello alla conversione personale non ha ancora
scosso e morsicato la carne viva dei nostri fedeli. Noi siamo i puri, andiamo
in chiesa, la conversione riguarda i peccatori».
Temo che
questo appello di convertirci personalmente a Dio che perdona e al Vangelo che
ci propone il modello della vita cristiana, non venga colto proprio da non
pochi di noi, preti e cristiani “praticanti”.
I mass media, in genere, leggono le parole e gli atti di Francesco
in modo diciamo “laico”, dove non c’è posto per temi come peccato, conversione
a Cristo, confessione delle proprie colpe; danno
ai suoi atti un significato sociale-politico che non coglie il centro del
pontificato di Francesco. Ci si chiede se egli è un conservatore o un
progressista e non si capisce che questi termini non hanno senso nel giudicare
il Papa. Francesco è un uomo peccatore, come tutti noi, innamorato di Gesù
Cristo, perché ha sperimentato nella sua vita la bontà e misericordia infinita
del Padre. E chiama tutti a cambiare vita per diventare veri cristiani, cioè
innamorati di Gesù e simili a Lui nella nostra vita.
Nella Lettera
Apostolica ai Consacrati (21 novembre 2014) si legge: «La domanda che siamo
chiamati a rivolgerci in questo Anno è se e come anche noi ci lasciamo
interpellare dal Vangelo; e se esso è davvero il vademecum per la vita di ogni
giorno e per le scelte che siamo chiamati ad operare. Esso è esigente e chiede
di essere vissuto con radicalità e sincerità. Non basta leggerlo, non basta
meditarlo, Gesù ci chiede di attuarlo, di vivere le sue parole».
leggi tutti i tre articoli di Gheddo contenenti anche un articolo del Beato Vismara
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