Leggo su Avvenire queste parole di mons. Galantino, segretario della
Conferenza episcopale italiana: «Alla domanda su cosa dire ai genitori delle
vittime in questo momento, Galantino ha risposto: “Non mi sento di dire niente, ma di fare sentire loro la vicinanza
silenziosa e partecipe a quello che stanno vivendo. Non penso sia questo il
momento di dare spiegazioni, perché di fronte a questo tipo di morte, a questa
violenza, non ci sono spiegazioni razionali da dare”».
“Di
fronte a questo tipo di morte, a questa violenza, non ci sono spiegazioni
razionali da dare”? Le vittime
dell'attentato di Barcellona non sono morte perché un fulmine le ha colpite o
perché un ponte che stava in piedi da secoli è crollato proprio nel momento in
cui passavano loro (come nel bel
romanzo di Thornton Wilder), o per un virus
(quando succedono queste cose, ormai ci siamo abituati all'afasia degli
ecclesiastici): sono morte perché dei criminali li hanno assassinati.
Come fa il vescovo a dire che di fronte
“a questa violenza” non ci sono spiegazioni razionali da dare? Ignora forse che
la chiesa ha qualcosa (veramente ha molto) da dire sul male presente nel mondo?
O si vergogna di quella dottrina e non la ritiene presentabile agli uomini?
Ma di
una chiesa che non sa niente, che se ne fanno gli uomini?
DAL BLOG DI LEONARDO
LUGARESI
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