martedì 4 agosto 2020

IL GOVERNO DEL PIFFERAIO DI HAMELIN


LA PANDEMIA DEL COVID 19 E LE INFORMAZIONI SUPERFICIALI DEI MEDIA

Il mondo ha attualmente una popolazione di oltre 7 miliardi e mezzo di abitanti. Tutte le cifre che ci vengono ogni giorno snocciolate sul numero dei contagiati, dei malati e dei morti a causa del Covid 19 vanno poste sullo sfondo di questo dato di base. Si aggiunga che la capacità di raccogliere numeri precisi al riguardo varia grandemente tra Paesi sviluppati e Paesi più o meno sottosviluppati. Il confronto ha dunque senso soltanto tra Paesi con analogo grado di sviluppo. Quindi fra Stati Uniti e Unione Europea o fra India e Indonesia. E anche qui nella misura in cui i metodi di accertamento sono simili.
Fatte tutte le debite proporzioni lo stesso vale per l’Italia.
Con i suoi 10 milioni di abitanti la Lombardia ha non molto meno del doppio della popolazione della seconda regione più popolosa che è la Campania. L’Umbria ha circa 880 mila abitanti, meno della provincia di Varese. La Basilicata ha circa 558 mila abitanti, 41 mila in meno della provincia di Como. La Regione Autonoma della Valle d’Aosta ha 128 mila abitanti, ossia è oltre 78 volte meno popolosa della Lombardia. Mettere a confronto il numero di nuovi contagiati e di morti fra regioni italiane diverse senza sottolinearne le rispettive dimensioni demografiche, come ogni giorno fanno giornali e telegiornali, è professionalmente una sciocchezza.

Si aggiunga poi il filtro lato sensu borghese-progressista che oggi distorce il sistema mediatico. Si confrontano ogni giorno i numeri in valore assoluto del virus negli Stati Uniti (328 milioni di abitanti) e nel Brasile (209,5 milioni) con la situazione in Italia (60 milioni) per dimostrare quanto ci si ammala dove governano i cattivissimi Trump e Bolsonaro, e quando invece si guarisce qui da noi che abbiamo la fortuna di avere come premier Giuseppe Conte e come ministro della Salute Roberto Speranza. In quanto poi ai Paesi europei   non mancano mai notizie sulla Gran Bretagna, dove è al potere il mezzo-cattivo Boris Johnson, mentre non si dice mai nulla del Belgio, che ha nella Ue la più alta percentuale di affetti dal Covid 19 in proporzione ai suoi abitanti, ma dove è al potere un governo di unità nazionale di difficile etichettatura.

ECCO I DATI VERI AL 30 LUGLIO DI ALCUNI PAESI
(da Il resto del Carlino DEL 30/7/2020)

Indice di mortalità: rapporto fra il numero dei morti per il Covid 19 e la popolazione



















STATI UNITI (328 MILIONI, MORTI 151374 INDICE 0,00046)
BRASILE (209,5 MILIONI, MORTI 88634 INDICE 0,00042)
ITALIA (60,4 MILONI, MORTI 35129 INDICE 0,00058)
SVEZIA (10,2 MILIONI, MORTI 5702, INDICE 0,00058)


Come si vede, l’Italia del pifferaio magico e della stampa codina che diffonde la falsità che siamo i migliori, sta molto peggio del Brasile, degli Stati Uniti, e anche della Svezia che non ha attuato alcun lockdown.
Proviamo allora a farci del Covid 19 un’idea un po’ più equilibrata per liberarci sia da sproporzionate paure che da premature speranze.
Al riguardo si può concludere che:
 1) nel suo insieme, diversamente da quanto accadde con la febbre “spagnola” nel 1918-22, il mondo contemporaneo si sta dimostrando in grado di contenere anche la pandemia di un morbo virulento, sconosciuto e inatteso come il Covid 19;
 2) anche se non se ne sono state ancora trovate delle cure specifiche, i medici hanno scoperto come usare di quelle finora possibili in modo più efficace;
3) fino a quando si troverà un vaccino si dovrà convivere con la presenza del virus ma, con un ragionevole e stabile grado di attenzione, tale convivenza è sostenibile;
4) le risorse accumulate negli scorsi decenni sono tali che — purché usate saggiamente e in modo tanto efficace quanto solidale – ci consentiranno di uscire dalla crisi economica internazionale, ora aggravata dalla pandemia, senza sacrifici insopportabili.

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