JOSEPH RATZINGER
BENEDETTO XVI
«Il mio ultimo punto è la questione religiosa. Non vorrei entrare qui nelle discussioni complesse degli ultimi anni, ma mettere in rilievo solo un aspetto fondamentale per tutte le culture: il rispetto nei confronti di ciò che per l’altro è sacro, e particolarmente il rispetto per il sacro nel senso più alto, per Dio, cosa che è lecito supporre di trovare anche in colui che non è disposto a credere in Dio. Laddove questo rispetto vieneinfranto, in una società qualcosa di essenziale va perduto. Nella nostra società attuale grazie a Dio viene multato chi disonora la fede di Israele, la sua immagine di Dio, le sue grandi figure.
Viene multato anche chiunque vilipendia il Corano e le convinzioni di fondo dell’Islam. Laddove invece si tratta di Cristo e di ciò che è sacro per i cristiani, ecco che allora la libertà di opinione appare come il bene supremo, limitare il quale sarebbe un minacciare o addirittura distruggere la tolleranza e la libertà in generale. La libertà di opinione trova però il suo limite in questo, che essa non può distruggere l’onore e la dignità dell’altro; essa non è libertà di mentire o di distruggere i diritti umani.
C’è qui un odio di sé dell’Occidente che è strano e che
si può considerare solo come qualcosa di patologico; l’Occidente tenta sì in
maniera lodevole di aprirsi pieno di comprensione a valori esterni, ma non ama
più se stesso; della sua propria storia vede oramai soltanto ciò che è
deprecabile e distruttivo, mentre non è più in grado di percepire ciò che è
grande e puro.
L’Europa, per sopravvivere, ha bisogno di una nuova – certamente critica e
umile – accettazione di se stessa, se essa vuole davvero sopravvivere. La multiculturalità, che viene continuamente
e con passione incoraggiata e favorita, è talvolta soprattutto abbandono e
rinnegamento di ciò che è proprio, fuga dalle cose proprie. Ma la
multiculturalità non può sussistere senza costanti in comune, senza punti di
orientamento a partire dai valori propri. Essa sicuramente non può sussistere
senza rispetto di ciò che è sacro. Di essa fa parte l’andare incontro con
rispetto agli elementi sacri dell’altro, ma questo lo possiamo fare solamente
se il sacro, Dio, non è estraneo a noi stessi.»
(J. Ratzinger-Benedetto XVI, Lectio Magistralis, biblioteca del Senato, 12/6/2004; in "La vera
Europa. Identità e missione", pp. 233-234 ed. Cantagalli)
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