venerdì 18 febbraio 2022

I MEDICI E LA MEDICINA DEVONO LAVORARE PER ELIMINARE LA MALATTIA E NON IL MALATO

Negli ultimi giorni sui social l’argomento principe portato dai sostenitori della depenalizzazione del suicidio assistito, era quello sostenuto da Cappato. In alcuni casi, egli affermava,  la vita non è più degna di essere considerata tale, e per questo uno stato laico deve legiferare in materia.

Marc Chagall
Giobbe e il mistero della vita

Noi crediamo che legalità e diritto non siano la stessa cosa: una legge può essere legale ma ingiusta e produrre effetti paradossali e quindi ledere dei diritti.

Un esempio aiuta a capire: circa 15 anni fa la legge olandese sull’eutanasia inizialmente prevedeva tutta una serie di vincoli e di garanzie che rendevano molto limitato il numero di persone che poteva accedervi. Oggi, in modo progressivamente sempre più veloce, le garanzie sono venute meno e il numero di pazienti su cui è praticata l’eutanasia è cresciuto in maniera vertiginosa, bambini compresi. Dunque anche una legge dettata all'apparenza da buone intenzioni, alla fine ha portato a questo risultato.

Sui pericoli della deriva eutanasica potremmo citare le parole di Papa Francesco, che sempre mettono in guardia dalla cultura dello scarto. Oggi però ci bastano quelle laiche della Corte Costituzionale, che con altrettanta fermezza hanno ritenuto inammissibile il quesito sull'eutanasia, in quanto non garante della "tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili".

In attesa di leggere per intero le motivazioni e alla luce di queste poche ma chiare parole, che suonano come un monito sociale, auspichiamo che coloro i quali hanno propugnato e sottoscritto il quesito radicale, abbiano un ripensamento e tornino a considerare il valore della vita umana in ogni sua forma e condizione. E alla politica chiediamo un serio investimento nella pratica delle cure palliative ancora oggi troppo emarginate, perché la medicina e i medici lavorino e operino per eliminare la malattia, non il malato.

IL CROCEVIA

15 febbraio 2022

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