UNA REPUBBLICA FONDATA SULL'ABORTO
Siamo rimasti veramente sbalorditi e amareggiati dalle immagini, trasmesse dalle TV di tutto il mondo, dell’esultanza dei parlamentari francesi quando è stata approvato l’inserimento del diritto all’aborto nella loro costituzione.
Si tratta dell’evento più grave e più foriero di mutamenti
antropologici da quando si ha una conoscenza storica. I Poteri dittatoriali
hanno prodotto spesso leggi liberticide, leggi razziali, leggi che mettevano in
pericolo la vita delle persone ma nemmeno Stalin e Hitler hanno inserito nella
Costituzione dei loro Stati un diritto all’uccisione di innocenti. Un conto è
una legge che autorizza l’aborto in determinate situazioni e un altro conto è
riconoscere il diritto all’aborto.
La scienza non ha dubbi ad affermare che l’embrione e il
feto sono esseri viventi con un proprio e unico patrimonio genetico, e non sono
parte del corpo della mamma per cui si possa dire:”il corpo è mio e ne faccio
quello che voglio.”
Siamo precipitati negli abissi del male, frutto della libertà
che Dio ha dato agli uomini, dal momento in cui la soppressione del
più indifeso degli esseri viventi diventa un diritto costituzionale. E questo
diritto annullerà altri diritti riconosciuti,come l’obiezione di coscienza. In
Italia la legge 194 autorizza l’obiezione di coscienza per coloro che credono
nel valore della vita dal concepimento fino alla sua naturale conclusione. In
Francia non ci sarà più questa possibilità, perché sancire il diritto in
costituzione lo fa diventare assoluto e ciò che rischia di cedere di fronte ad
esso è il diritto all’obiezione di coscienza.
Il nostro stupore di cattolici di fronte a un evento così
doloroso ci stimola alla preghiera e all’impegno affinché in Europa e nel mondo
nessun Paese voglia seguire la Francia in questo percorso.
ARTURO ALBERTI PER IL CROCEVIA
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