Bersani ci ha rifilato un vero bidone, imponendo una
donna senza voti e con idee vetuste
Boldrini,
sinistrismo di maniera privo di qualsiasi fierezza
di Gianfranco Morra
La scelta di una donna come presidente della camera ci aveva fatto bene
sperare, soprattutto noi emiliani, che ne abbiamo avuta una, Nilde Jotti, che
ha battuto tutti gli altri. Invece ogni
giorno, quando sentiamo quello che ci dice, ci sembra di trovarci ad un mercato
delle pulci, dove vendono le cose vecchie. E sia detto con tutto il
rispetto per una che crede in ciò che fa e rivela disponibilità e anche
coraggio. E che si mostra gradevole ed educata, anche se ripetitiva nei luoghi
comuni.Sono le sue idee, la sua
concezione della vita che puzzano di stantio. In primo luogo il suo sinistrismo
di maniera, privo di fierezza rivoluzionaria e decaduto a risentito
lamento. Le sue dichiarazioni all'indomani del ferimento dei carabinieri sono
state di un piatto convenzionalismo e di un comodo cerchiobottismo. Da un lato
i poveri militari feriti, dall'altro il dramma dello sparatore, la sua
disperazione: «Bisogna capire come ci si è arrivati. L'emergenza lavoro fa sì
che la vittima diventi carnefice».
Un carnefice non proprio assolto, ma non poco giustificato. Senza chiedersi
se a quella situazione disperata non ci sia arrivato anche per sua colpa.
Mentre il servitore dello Stato colpe non ne ha proprio, faceva sino in fondo
il suo dovere per un irrisorio compenso e ora rischia, se non di morire, di
restare paralizzato. Una visione
distorta della realtà, che poteva essere credibile mezzo secolo or sono, quando
ancora tiravano i miti dei poveri e degli umili.A questa «vecchiaia» la presidentessa ne aggiunge una seconda, che le
deriva dalla attività svolta (per filantropia, non ne dubitiamo) nell'assistere
i profughi dei due emisferi. Tutti concordano che nel momento attuale il
loro dramma, per fame, epidemie, miseria, guerre, sia tale, che richiede un
impegno notevole di tutti i paesi ricchi. Ma anche qui negli emisferi della
Boldrini alberga la confusione. L'assistenza e l'accoglimento dei profughi
vanno fatte secondo una precisa pianificazione, che salvaguardi la sicurezza
nazionale e non danneggi la nostra economia.
È del tutto evidente che proprio la mancanza di questa pianificazione ha
prodotto gravissimi problemi nel nostro paese: come i conflitti di
integrazione, l'aumento della criminalità, la continua crescita delle spese per
l'assistenza, la perdita di posti di lavoro e l'aumento della disoccupazione,
soprattutto giovanile. Era del tutto evidente che milioni di migranti avrebbero
sostituito nel lavoro altrettanti cittadini italiani. Come sta accadendo in
tutti i paesi europei, che infatti introducono criteri sempre più restrittivi
per accoglierli, anche quelli dei paesi europei.Le proposte fatte dalla
Boldrini vanno nel senso di accogliere largamente e di accelerare e facilitare
la concessione di cittadinanza agli esuli. Quasi che per lei fossero più
importanti dei cittadini italiani, oggi sempre più poveri e privi di lavoro.
Anche qui, idee vecchie. Di quando si diceva che la mano d'opera
extracomunitaria avrebbe risolto il problema dell'industria, che non trovava
lavoratori. Oggi è vero esattamente il contrario. Ma in ciò le due orecchie di
sinistra della Boldrini non ci sentono proprio.
E «vecchia»
anche per una terza ragione: il suo femminismo poteva andare bene per sua
madre, in un periodo in cui veramente il gap tra i due sessi e la supremazia
dei maschi erano evidenti. Oggi non è più così, tanto che
tutte le femministe intelligenti hanno adeguato e ridimensionato la loro lotta.
Esse non propongono più, contro la prima donna casalinga, la seconda donna
ribelle, ma un terzo modello di donna libera e attiva non contro il maschio, ma
al suo fianco: «protagonista, non antagonista» (Ratzinger). Come oggi accade in
tutti i paesi industrializzati.
L'intervista,
data l'altro giorno dalla Boldrini a un grande quotidiano, è una stentorea e
fiacca ripetizione dei luoghi comuni del più obsoleto femminismo. Sia chiaro
che ha ragione quando si lamenta dei messaggi volgari, quasi sempre giocati sul
sesso, che vengono messi nel web con espressioni e immagini offensive nei suoi
confronti. E fa bene a chiedere interventi che li frenino. Quelle volgarità a
lei dirette partono soprattutto dalla destra, ma non si rivolgono solo alle
donne, bensì anche agli uomini che fanno politica. Non è un caso che il più
bersagliato sia proprio un uomo un po' machista come Berlusconi. E non certo da
destra.Ma concluderne che «sono
minacciata perché sono donna» e derivarne una lamentazione sulle povere donne
perseguitate dal machismo è un vecchio vizio del femminismo del passato,
risentito e aggressivo. Ed è arbitrario collegare quei messaggi al
cosiddetto «femminicidio», una piaga crescente che occorre frenare con
decisione. È senza dubbio gravissimo che tante donne vengano uccise per
conflitti familiari e di coppia dai maschi; meno spesso, ma accade anche il
contrario. E se a Urbino un amante deluso ha sfatto sfregiare la partner con
l'acido, a Roma, vedi caso, è accaduto esattamente il contrario.
Da poco la
Boldrini è stata eletta. Bersani ce l'ha data, guai a chi la tocca. Ma ci ha
dato un doppio bidone. Ha scelto una giovane, ma le sue idee giovani non sono
proprio, anzi sono miti superati. E doveva rappresentare non la politica, ma la
società civile. Mentre non è così: è una ultrapolitica, che proviene dal Sel,
il più ideologizzato e preistorico di tutti i partiti del parlamento.
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