CONFERENZA STAMPA DEL
SANTO PADRE FRANCESCO
DURANTE IL VOLO DI RITORNO DALLA COREA
DURANTE IL VOLO DI RITORNO DALLA COREA
Volo
Papale
Lunedì, 18 agosto 2014
Lunedì, 18 agosto 2014
FERMARE L’AGGRESSORE
(...)
Santità, mi chiamo Alan Holdren, lavoro per la Catholic News
Agency, ACI Prensa a Lima, in Perù, anche EWTN. Come Lei sa, le forze militari
degli Stati Uniti da poco hanno incominciato a bombardare dei terroristi in
Iraq per prevenire un genocidio, per proteggere il futuro delle minoranze –
penso anche ai cattolici sotto la Sua guida. Lei approva questo bombardamento americano?
(Papa Francesco)
Grazie della domanda così chiara. In questi casi, dove c’è un’aggressione ingiusta, posso soltanto dire
che è lecito fermare l’aggressore ingiusto. Sottolineo il verbo: fermare. Non dico
bombardare, fare la guerra, ma fermarlo.
I mezzi con i quali si possono fermare, dovranno essere valutati. Fermare
l’aggressore ingiusto è lecito. Ma dobbiamo anche avere memoria! Quante volte,
con questa scusa di fermare l’aggressore ingiusto, le potenze si sono
impadronite dei popoli e hanno fatto una vera guerra di conquista! Una sola
nazione non può giudicare come si ferma un aggressore ingiusto. Dopo la Seconda
Guerra Mondiale, è stata l’idea delle Nazioni Unite: là si deve discutere,
dire: “E’ un aggressore ingiusto? Sembra di sì. Come lo fermiamo?”. Soltanto
questo, niente di più.
Secondo, le minoranze. Grazie della parola. Perché a me dicono: “I
cristiani, poveri cristiani…” Ed è vero, soffrono. I martiri, sì, ci sono tanti
martiri. Ma qui ci sono uomini e donne, minoranze religiose, non tutte
cristiane, e tutti sono uguali davanti di Dio. Fermare l’aggressore ingiusto è
un diritto dell’umanità, ma è anche un diritto dell’aggressore, di essere
fermato per non fare del male.
(...)
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