venerdì 1 agosto 2014

RICOMPAIONO I PACIFISTI

PENSIERI IN LIBERTÀ DI LUIGI MIGLIORI

Dopo un lungo silenzio ricompaiono i pacifisti, stavolta sotto forma di marciatori della pace. L'improvviso attivarsi di tante associazioni sul tema della pace, dopo un lungo silenzio, indicherebbe uno stato di pace generale, solo interrotto negli ultimi giorni. Vediamo.

Da molti mesi, in Siria si combatte una sanguinosa guerra civile,ove non si distingue fra donne, uomini, bambini, giovani, vecchi, civili e militari: una macelleria da quasi duecentomila morti e milioni di profughi. Ostinazione di una potenza protettrice di un regime molto discutibile, ignavia di altri, incapacità dell'Europa a svolgere un' unitaria politica estera, ogni nazione europea fa i conti in casa propria, non comprendendo che in tal modo mina il proprio futuro. A fronte di tanto disastro non ricordo, sarà un limite informativo personale e chiedo venia, attivazioni particolari dei pacifisti nostrani.

Da alcuni mesi, nella stessa area siriana ed irachena, milizie sunnite hanno dato vita ad un " califfato ", con conseguente persecuzione di cristiani, dei vari riti, e mussulmani sciiti. Dai racconti dei profughi la vita dei non sunniti non sarebbe particolarmente tutelata: processi
ed esecuzioni sommarie non occasionali. Anche in questo frangente l'azione dei pacifisti locali non avrebbe manifestato particolare rilevanza, sempre sulla base dei personali limiti informativi. Il fatto ha spiazzato le diplomazie, tanto che due nemici giurati si son trovati
sullo stesso versante della barricata, assolutamente carente l'iniziativa europea, causata dal particolarismo nazionale.

Fallite le primavere arabe, l'islamismo massimalista ha, letteralmente, sconvolto l'area centro africana, dal Sudan alla Nigeria. Morti, stupri, rapimenti di ragazze, violenze d'ogni genere si verificano continuamente: le grandi potenze stentano, riluttanti, ad impegnarsi,
Europa compresa, per le solite ragioni. Sebbene tali fatti fossero riportati dai quotidiani, l'universo pacifista, ancora col limite informativo di cui sopra, non si sarebbe distinto.

L'insieme dei pacifisti e dei marciatori della pace si è , improvvisamente destato allorché Israele ha deciso di porre fine al bombardamento  di missili e mortai provenienti dalla striscia di Gaza, stato a tutti gli effetti, avendo un territorio ed un potere originario, governato da Hamas e nel cui statuto si prevede la fine della presenza dell'entità sionista, con ciò non riconoscendo l'esistenza in diritto dello stato israeliano. 

Singolare l'affermazione dei comunicati pacifisti, rivolta allo stato israeliano, circa il sostegno alla prospettiva dei due stati, israeliano e palestinese, allorché Israele riconosce lo stato palestinese ed invece, i palestinesi non riconoscono il diritto d'Israele ad esistere. Giova ricordare che la striscia di Gaza esiste come stato per iniziativa, senza contropartita, d' Israele.

I comunicati pacifisti sottolineano i prezzi e le sofferenze dei cittadini di Gaza, sofferenze e morti causate, gli inviati ONU hanno testimoniato, dalla strategia di Hamas di nascondere armi nei luoghi sensibili, case private, ospedali e scuole, trasformando i palestinesi in scudi umani.
Di questo e delle sofferenze patite da bambini e donne israeliane, costretti, da anni, a correre spesso nei rifugi per evitare le bombe di Hamas, non troviamo traccia nei documenti dei pacifisti, tenuta presente la limitatezza informativa personale.

Non possiamo tacere il silenzio di certi ambienti sull'annessione della Crimea e connessa guerra civile in Ucraina, siamo al centro dell'Europa a due passi da noi; non pensiamo ad un filosovietismo di ritorno, ma, se ricordiamo la collaborazione combattente di molti ucraini a fianco dei nazifascisti, per onestà intellettuale, del pari si comportarono i palestinesi.

Per quanto sopra e salva prova contraria, ma il caso della flotilla(*)
la dice lunga, considerato lo stato di guerra dell'area da oltre sessant'anni, solo Egitto e Giordania hanno riconosciuto Israele firmando la pace, i comunicati dei pacifisti e dei marciatori della pace evidenzierebbero un profilo di parzialità difficilmente superabile. 
L'antisionismo è un ottimo veicolo per l'antisemitismo, su questo, storicamente, l'Italia non avrebbe tutte le carte in regola: ricordiamo, esempio minimo, come un anno addietro, il 25 Aprile, l'ANPI non ha voluto la bandiera della Brigata Ebraica, cinquemila giovani ebrei volontari che, nel '44\'45, combatterono, molti morirono, in Italia per liberarci dai nazifascisti.

p. s. Avrei letto circa l'adesione di scuole alle marce della pace: la scuola ha il dovere di rispettare la coscienza morale e civile dell'utenza trattandosi prevalentemente di minori, delle famiglie.


Luigi Migliori è stato dirigente scolastico a Cesena

(*)  Freedom flotilla è una delle tante associazioni che si dicono pacifiste mentre sono solo attivisti legati al terrorismo islamico.sono noti per un incidente avvenuto il 31 maggio 2011. Quella notte una squadra di commandos israeliani l’equivalente dei Navy Seals americani impiegati per eliminare Osama Bin Laden, si cala sulla Mavi Marmaris, una nave turca che guida la spedizione di Freedom Flotilla pronta a forzare il blocco di Gaza. 
Convinti di fronteggiare dei pacifisti gli incursori si calano dagli elicotteri con le sole pistole, ma si ritrovano circondati da una folla di militanti aggressivi e violenti, armati di spranghe, coltelli e asce. I primi tre incursori vengono circondati feriti e sopraffatti. Uno trascinato sottocoperta è preso in ostaggio. Un altro, gravemente ferito, si butta in mare. Un terzo lotta in attesa dei rinforzi. Per salvarlo dal linciaggio e recuperare il prigioniero sottocoperta i commandos si ritrovano costretti a uccidere nove «pacifisti» e a ferirne una cinquantina. «Chi si avvicinava - racconterà uno dei sette feriti israeliani - voleva solo ucciderci, ero prigioniero... quando ho sentito la pugnalata allo stomaco mi sono buttato di sotto, ma hanno ripreso a colpirmi e allora mi sono tuffato in mare».
Già l’atteggiamento di un organizzazione «pacifista» pronta ad attaccare uno dei migliori reparti d’elite al mondo dovrebbe destare qualche sospetto.
(NOTA DEL BLOG)


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