di Massimo Introvigne
03-11-2014
da lanuovabussola
Guardare quanto
succede all'estero è sempre utile per capire quanto sta per succedere da noi.
Qualche giorno fa ci siamo occupati degli Stati Uniti, dove sono cominciate le
azioni legali per costringere i pastori e i sacerdoti a sposare le coppie dello
stesso sesso nelle loro chiese. Gli Stati Uniti sembrano lontani? Oggi andiamo
in Inghilterra, Unione Europea.
Qui, sabato 1 novembre, la ministra dell'Educazione,
la signora Nicky Morgan, ha annunciato che le scuole
religiose dovranno insegnare la teoria del gender, compreso quanto riguarda «i
diritti dei gay e il rispetto dovuto ai matrimoni fra persone dello stesso
sesso». Ha pure annunciato che manderà nelle scuole religiose ispezioni a
sorpresa, e che quelle colte in fallo a insegnare dottrine religiose contrarie
al «matrimonio» omosessuale o critiche rispetto agli atti omosessuali saranno
chiuse senza cerimonie. Nel tentativo di mostrare che non ce l'ha con i
cristiani, il ministero ha già mandato due ispezioni a scuole ebraiche,
mostrando loro il cartellino giallo che le degrada a «scuole sotto
sorveglianza», un passo prima del cartellino rosso della chiusura.
La vicenda merita quattro commenti, istruttivi anche
per noi.
Primo: l'Inghilterra e la Francia sono i Paesi-guida in
materia di «nuovi diritti» e quanto è sperimentato da loro prima o poi arriva
anche da noi. Ci sono già avvisaglie. Domenica diversi giornali riportavano il
caso di un'insegnante di religione di Moncalieri, in provincia di Torino,
denunciata al preside, all'ufficio scolastico provinciale e perfino alla Curia
per avere - incredibilmente - insegnato nell'ora di religione cattolica quanto
afferma il magistero cattolico a proposito degli omosessuali, «rispetto,
compassione e delicatezza» compresi, ma con il giudizio proposto dal Catechismo
sul carattere «disordinato» - per delicatezza, la docente non ha neppure usato
questa parola - della tendenza e degli atti omosessuali e sulla inammissibilità
di leggi che introducano nell'ordinamento il «matrimonio» e le adozioni da
parte di coppie dello stesso sesso. Apriti cielo: la povera docente è stata
trasformata in poche ore nel mostro di Moncalieri. Con il metodo inglese, non
potrebbe insegnare il magistero cattolico neppure in una scuola cattolica.
Secondo commento: la ministra Morgan non solo è del
Partito Conservatore, ma nel 2013 ha votato contro la legge che cambiava
nome alle «unioni civili» inglesi - che erano in tutto uguali al matrimonio
tranne che per il nome - in «matrimoni». Ora si è pentita. Non si sa se sia
passata da Arcore, e lì abbia incontrato Luxuria, ma come ha detto Berlusconi
in Europa i partiti conservatori su queste materie sono all'avanguardia.
Purtroppo, spesso è vero.
Terzo commento: tutta la vicenda è cominciata con una
campagna di stampa e ispezioni delle autorità scolastiche a
Birmingham in scuole islamiche fondamentaliste, legalmente riconosciute in nome
dell'allegro multiculturalismo inglese di qualche anno fa, dove sono stati
trovati e fotografati alunni in tenuta da combattimento che scandivano slogan a
favore del Califfato. Scandalo nazionale, e promessa del governo che avrebbe
fatto qualcosa per sorvegliare le scuole religiose estremiste. Come ha detto un
rabbino, siccome a Birmingham in alcune scuole islamiche si scandiva «Morte
agli ebrei» la ministra ha deciso che troppo era troppo e ha mandato gli
ispettori... nelle scuole ebraiche, per verificare se lì s'insegnavano
l'ideologia del gender e la bellezza del «matrimonio» omosessuale. Questo punto
è importante. Certamente esistono scuole islamiche trasformate in centri
d'indottrinamento jihadista. Ma prima di chiedere leggi speciali bisogna stare
attenti alla furbizia della dittatura del relativismo: qualche volta prende
spunto dalle scuole islamiche per proporre provvedimenti contro le scuole
religiose in genere, che poi non vanno a colpire chi predica il jihad ma chi
critica il «matrimonio» omosessuale.
Quarto commento: contro la ministra hanno reagito, e
va a loro merito, alcuni colleghi di partito, il mondo ebraico,
gelosissimo dell'autonomia delle sue scuole, e alcuni gruppi protestanti conservatori.
Per ora, rumoroso silenzio da parte delle confessioni religiose maggioritarie,
anglicana e cattolica. C'è da sperare che durante le celebrazioni dei Santi e
dei defunti i vescovi cattolici e anglicani avessero altro da fare, e che
intervengano a breve. Se invece pensassero che, tenendo un basso profilo, le
loro scuole non saranno colpite, non avrebbero imparato nulla da tante vicende
simili che si sono già verificate in Inghilterra e in Europa.
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