di FRANCESCO AMATO
da culturacattolica.it
La
professoressa Adele Caramico, insegnante di religione cattolica dell’I.T.I.S.
“Pininfarina” di Moncalieri, a chiusura delle indagini interne svolte dal
dirigente dello stesso istituto scolastico, è stata pienamente e ufficialmente scagionata dalla falsa accusa di
aver proferito espressioni omofobe.
Resta l’amara costatazione che per ben venti giorni l’insegnante è stata sottoposta ad un vergognoso linciaggio mediatico, che l’ha vista persino additata per strada, quelle rare volte in cui ha avuto l’ardire di uscire di casa. Della sua vicenda se ne è parlato persino alla nota trasmissione televisiva “La Vita in diretta” di RAI1.
In questi venti giorni la Prof. Caramico si è trovata al centro non solo di una bufera mediatica ma anche politica.
Resta l’amara costatazione che per ben venti giorni l’insegnante è stata sottoposta ad un vergognoso linciaggio mediatico, che l’ha vista persino additata per strada, quelle rare volte in cui ha avuto l’ardire di uscire di casa. Della sua vicenda se ne è parlato persino alla nota trasmissione televisiva “La Vita in diretta” di RAI1.
In questi venti giorni la Prof. Caramico si è trovata al centro non solo di una bufera mediatica ma anche politica.
- Infatti, sulle sue asserite e
false affermazioni omofobe è stata presentata un’interrogazione urgente al
Ministro Giannini da parte degli onorevoli
Lavagno, Zan, Pillozzi, Piazzoni e Marzano, per chiedere «se il Ministro
fosse a conoscenza delle problematiche sopra esposte e come intendesse
procedere per contrastare casi analoghi di omofobia dei docenti negli
istituti statali». Gli onorevoli deputi, ora, chiederanno scusa alla Prof.
Adele Caramico?
- E’ stata presentata da parte
del senatore del Pd Andrea Marcucci,
Presidente della Commissione Istruzione a Palazzo Madama, un’interpellanza
urgente in cui si definiva la vicenda della Prof. Caramico
«intollerabile». Il Presidente Marcucci, ora, chiederà scusa alla Prof.
Adele Caramico?
- l’Assessore
Regionale alle Pari Opportunità Monica Cerutti ha fatto inserire sul sito
istituzionale della Regione Piemonte una dichiarazione intitolata “Discriminazione: la denuncia
degli studenti del Pininfarina è la conferma del buon lavoro di
sensibilizzazione della Regione Piemonte, con cui, tra l’altro, si
afferma che «fortunatamente il lavoro di sensibilizzazione che anche il
settore Pari Opportunità della Regione Piemonte ha svolto in questi anni è
servito a creare i giusti anticorpi contro le discriminazione negli
studenti che hanno denunciato l'accaduto». A prescindere dal fatto che la
denuncia, in realtà, è stata fatta solo da uno studente minorenne
omosessuale attivista dell’Arcigay, mentre tutti gli altri studenti hanno
smentito la versione di quel loro compagno, la dichiarazione
dell’Assessore, tuttora leggibile sul sito Web regionale afferma quanto
segue: «Solamente
poche settimane fa ho partecipato proprio al Pininfarina a una bella
iniziativa contro le discriminazioni. Si trattava della premiazione di un
concorso video sulla cultura di parità denominato Corti&Pari. In
quell’istituto la discriminazione evidentemente non è la prassi. La
denuncia degli studenti davanti a quello che hanno reputato un episodio
discriminatorio è la prova che il lavoro svolto in questi anni anche dalla
Regione Piemonte all'interno degli istituti scolastici è stato utile e
deve essere rafforzato. In merito all'episodio avvenuto a Moncalieri sarà
aperta una procedura di controllo presso il Centro regionale contro le
discriminazioni». L’Assessore Cerutti, ora, chiederà scusa
alla Prof. Adele Caramico e provvederà a rettificare quanto risulta
scritto sul sito istituzionale della Regione Piemonte?
- Il consigliere comunale radicale di
Torino, Silvio Viale, ha
chiesto di sottoporre l’insegnante incriminata ad uno specifico «corso di
aggiornamento», una “rieducazione”
in pieno stile maoista. Il Consigliere Viale, ora, chiederà scusa alla
Prof. Adele Caramico?
- Il vicesindaco di Moncalieri, Paolo Montagna, a proposito della
vicenda della Prof. Caramico, dopo aver precisato che «non c’è spazio né
per gli omofobi né per l’omofobia» (l’insegnante avrebbe quindi dovuto
trasferirsi), ha dichiarato di «volersi muovere sin da subito per mandare
un messaggio forte e adottare efficaci provvedimenti». Il vicesindaco,
ora, chiederà scusa alla Prof. Adele Caramico? Potremmo andare avanti
citando altri casi, ma per carità cristiana ci fermiamo qui.
Il modo con cui è stata montata questa vicenda kafkiana deve essere da monito per tutti.
Non è un caso, infatti, che le false accuse mosse alla Prof. Adele Caramico siano state lanciate da un giovane noto attivista dell’Arcigay. Questa non irrilevante circostanza dimostra ancora una volta la pericolosità dell’ossessiva caccia alle streghe abilmente orchestrata dalle associazioni LGBT con la complicità cinica e disinvolta di esponenti delle istituzioni.
Un
Paese che si definisce democratico deve mostrare di avere gli “anticorpi”
(quelli veri non quelli dell’Assessore Cerutti) per reagire alla pericolosa
deriva maccartista che stiamo oggi vivendo in Italia. Un’assurda quanto odiosa
e sinistra “caccia all’omofobo” che non rispetta i più elementari principi di
giustizia, e che è capace di calpestare la dignità personale e professionale
dei poveri malcapitati, di quelle vittime che vengono accuratamente selezione,
infilate nel tritacarne di un massacro mediatico da macelleria messicana, e
mostrate, infine, al pubblico ludibrio. Il tutto con l’ottima scusa di tutelare
i nuovi diritti LGBT. Qualcuno dovrebbe cominciare a farsi un serio esame di coscienza.
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