Oggi tutti
coloro che non volevano “morire democristiani” devono rassegnarsi alla
riesumazione della Balena bianca, tornata saldamente in sella ai vertici dello
Stato, in barba a tutti i becchini.
E – quel che
è più divertente – con i nemici di sempre della Dc (dai comunisti a Scalfari)
che battono le mani entusiasticamente come per una propria vittoria.
Ma davvero è
tornata Moby Dick – come farebbe pensare il “soccorso bianco” arrivato a
Mattarella da tutti i democristiani di cielo di terra e di mare sparsi nei
diversi schieramenti?
QUESTIONE
CATTOLICA
Di fatto i
cattolici son tornati al centro del dibattito. Giulio Sapelli ieri ha scritto
di ritenere da tempo che “la questione italiana è niente di più e niente di
meno che la questione cattolica”.
Poi ha
aggiunto: “Mattarella è il paradossale frutto di questa endiadi, ossia mentre
il cattolicesimo, come fede, viene quasi sconfitto dalla secolarizzazione, il
cattolicesimo come religione trionfa sotto le spoglie dell’eredità culturale
della democrazia cristiana in Italia”.
E ancora:
“l’unità politica dei cattolici è finalmente finita, ma chi occupa oggi i
centri nevralgici del potere visibile e invisibile in Italia (salvo quelli
massonici: in ritirata) son proprio i religiosi cattolici eredi di
quell’unità”.
Spunti di
riflessione intelligenti, ma forse non tutti centrati. Cosa sta veramente
accadendo? E cosa dicono i cattolici?
Nei giorni
scorsi un quotidiano cattolico online come “La nuova Bussola”, molto legato
alla battaglia sui “principi non negoziabili” dell’epoca di Wojtyla, Ratzinger
e Ruini, chiedeva paradossalmente che non fosse eletto un cattolico al
Quirinale.
Ieri ha
amaramente constatato: “Che un Parlamento in cui i cattolici sono una sparuta e
scomposta minoranza elegga proprio un cattolico è la cartina al tornasole di
una anomalia ormai strutturale e fuori controllo”.
Dove sta il
problema? La “Bussola” fa l’elenco di una serie di leggi molto “drammatiche”
per i credenti (su unioni gay, omofobia, famiglia, gender e scuola ec) che sono
in dirittura d’arrivo e che domani, presumibilmente, il nuovo “presidente
cattolico” dovrà firmare.
Scrive la
“Bussola”: “L’Italia cattolica non c’è più, ma i cattolici servono ancora perché
sono loro che devono – da ‘adulti’ – completare l’esodo del popolo italiano
dall’Italia cattolica. Il modo migliore per fare questo è essere ‘uomini delle
istituzioni’. Basta pensare che la Costituzione sia superiore al Vangelo e il
gioco è fatto”.
Comizio di Dossetti in piazza Maggiore a Bologna |
“La Bussola”
spiega che questi cattolici “delle istituzioni” sono specialmente i cosiddetti
“cattolici democratici”, l’alveo della sinistra dc dossettiana e non: “Scopo
del dossettismo e di tutte le correnti della sinistra cattolica” scrive la
Bussola “era di operare per la propria estinzione avendo come scopo la perdita
di ogni connotato cattolico per accettare pienamente la completa laicità della
politica, nella quale tutto è mediazione. Mattarella appartiene a questa storia
e a questa cultura ed è quindi significativo che egli emerga ai massimi livelli
quando la sua storia e la sua cultura sono defunte, ormai diluite nel
secolarismo generale”.
Hanno
ragione i cattolici della “Bussola”? C’è molto di vero della loro analisi. Ma
ovviamente ogni interpretazione è schematica e può rivelarsi fallace. Infine
non è nemmeno giusto buttar la croce tutta e solo sulle spalle dei politici
cattolici. Ma l'equivoco del "cattolicesimo adulto" continua.
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