«In mezz'ora l'acqua ha inondato il mio quartiere raggiungendo un metro e
sessanta di altezza». Paolo Chierici racconta a Tempi l'esondazione del Savio a
Cesena e i tanti volontari, molti giovanissimi, che si sono rimboccati le
maniche per aiutare: «Uno spettacolo commovente»
Il fiume Savio a Cesena |
Le vittime dell’alluvione a Cesena
Nel giro di pochi minuti centinaia di persone si sono ritrovate intrappolate nelle case, dalle quali sono state tratte in salvo grazie all’intervento dei mezzi anfibi dei Vigili del fuoco o degli elicotteri. «Purtroppo abbiamo avuto anche diversi morti», continua Chierici. Si tratta di Palma Maraldi e Sauro Manuzzi, marito e moglie, titolari di un’azienda agricola che confeziona erbe officinali e fiori per la pasticceria, travolti dal Savio mentre cercavano di mettere in sicurezza i campi. Un anziano è rimasto vittima di un malore fatale mentre un altro uomo è stato travolto dal costone di una collina che è franato all’improvviso.
«Siamo stati colti di sorpresa», continua Chierici. «Nessuno si immaginava
qualcosa del genere. Ci siamo ritrovati inondati a una velocità
impressionante».
Liberare case e strade da acqua e fango
Dopo due giorni passati al buio, senza luce ed elettricità, la corrente è
tornata e qualche timido raggio di sole illumina le strade e con esse l’immenso
bisogno lasciato indietro dalla furia delle acque. «Bisogna svuotare le
cantine, liberare case e strade dal fango, accatastare gli arredi ormai
inservibili e buttarli via, ma anche fare la spesa per chi ha bisogno e cucinare
per coloro che non possono più farlo».
I volontari «che danno speranza»
La
risposta dei cesenati è stata «incredibile»: un centinaio di persone, molti
giovanissimi, si è già offerto per mettersi al servizio dei più colpiti
dall’alluvione. «La disponibilità della nostra gente mi ha commosso: un gruppo
di ragazzi si è perfino organizzato per distribuire la merenda a tutti quelli
che lavoravano».
L’ingegner
Chierici ci tiene a sottolinearlo: «Qui la gente sta dando davvero tutto quello
che ha. Siamo in mezzo a un disastro che fa impressione e la gratuità delle
persone è un barlume di luce che permette di dare un senso a questa
devastazione. È incredibile vedere persone che sorridono, felici, per la
possibilità di aiutare gli altri. Se non fosse per questo, verrebbe da perdere
la speranza».
Leone Grotti Tempi
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