mercoledì 3 gennaio 2024

HANS URS VON BALTHASAR: IL CRISTIANO ANONIMO

Nota introduttiva

Hans Urs von Balthasar (Lucerna12 agosto 1905 – Basilea26 giugno 1988) è stato un presbitero e teologo svizzero. Von Balthasar è considerato uno dei precursori del Concilio Vaticano II, e uno tra i maggiori teologi cattolici del Novecento. Nel 1988 venne annunciata da papa Giovanni Paolo II la sua nomina a cardinale per meriti teologici, ma egli non fece in tempo a ricevere la berretta: morì il 26 giugno, due giorni prima del Concistoro. Fu sepolto nella Hofkirche di Lucerna, in Svizzera.

Von Balthasar, Ratzinger, Giovanni Paolo II 1988

Scrive Enzo Giammancheri nella Presentazione del libro”Cordula, ovvero sia il Caso Serio” (1966) su cui ritorneremo in un prossimo post:

“Nella storia dello svolgimento del concilio Vaticano li il nome di Hans Urs von Balthasar non sarà scritto. Nonostante un teologo come Henri de Lubac, che lo ebbe discepolo, l’abbia giudicato l’uomo «il più colto del sup tempo» e l’abbia riconosciuto autore «di un’opera le cui immense e profonde pro porzioni sono tali che la Chiesa non ne conosce altre al nostro tempo» (cfr. «Paradosso e mistero della Chiesa»),  Balthasar non fu chiamato a prendere parte né ai lavori preparatori né ad una delle tante commissioni di studio che assistettero i Padri durante il concilio. Il nome di Balthasar sarà comunque  ricordato come fondamentale nella storia del post-concilio e della prima generazione conciliare, perché , se il tesoro contenuto nei testi del concilio non può rivelarsi subito, essendo la loro ricchezza e profondità maggiori  di quanto intesero gli uomini che li hanno scritti, perché opera dello Spirito santo, quando come suggerisce ancora Henry de Lubac «si vorrà sfruttare questo nuovo tesoro, ci si accorgerà che per un compito tale nessuna opera offre forse tante risorse quante quella di Hans Urs von Balthasar».

SE IL SALE DIVENTA SCIPITO

“Casa in distruzione è la sapienza per il fatuo, e parole disordinate la scienza per l'insensato.”

Eccl. 21,18.

Il commissario (ben intenzionato): Compagno cristiano, mi puoi dire una buona volta chiaramente che cosa siete voi cristiani? Che cosa propriamente volete ancora nel nostro mondo? In che cosa vedete il vostro diritto alla esistenza? Qual è il vostro mandato?

Il cristiano·. Anzitutto noi siamo uomini come tutti gli altri, che collaborano adopera di edificazione del futuro.

Il commissario: La prima cosa la credo, la seconda la voglio sperare.

Il cristiano·. Da qualche tempo noi siamo infatti “aperti al mondo”, ed alcuni di noi sono persino seriamente “convertiti al mondo”.

Il commissario: Questo mi pare un sospetto linguaggio da prete. Sarebbe, infatti, ancor più bello se voi, ‘uomini come gli altri’, vi foste convertiti già prima ad un’esistenza degna di uomini. Ma veniamo al fatto. Perché siete ancora cristiani?

Il cristiano: Oggi noi siamo cristiani maturi, pensiamo ed agiamo con responsabilità morale.

Il commissario: Lo voglio sperare, dal momento che vi presentate come uomini. Ma credete qualcosa di particolare?

Il cristiano·. Questo non è tanto importante; ciò che importa è la parola epocale; l’accento oggi cade sull’amore del prossimo. Chi ama il prossimo, ama Dio.

Il commissario·. Nell’ipotesi che esista. Ma poiché non esiste, non l’amate.

Il cristiano: Lo amiamo implicitamente, in modo non oggettivo.

Il commissario: Ah, la vostra fede quindi non ha un oggetto. Andiamo avanti. La cosa diventa chiara.

Il cristiano: Non è del tutto così semplice. Noi crediamo in Cristo.

Il commissario: Ne ho già sentito parlare. Ma sembra che storicamente se ne sappia maledettamente poco.

Il cristiano: Concesso. Praticamente nulla. Perciò noi non crediamo tanto al Gesù storico quanto al Cristo del kerygma.

Il commissario: Che razza di parola è questa? Cinese?

Il cristiano: Greco. Significa la predicazione del messaggio. Noi ci sentiamo toccati dall’evento linguistico del messaggio della fede.

Il commissario: E che mai c’è in questo messaggio?

Il cristiano: L’importante è il modo in cui se n’è toccati. Ad uno può promettere il perdono dei peccati. Questa, in ogni caso, era l’esperienza della comunità primitiva. A ciò dev’essere stata indotta dagli eventi relativi al Gesù storico, del quale veramente non sappiamo abbastanza per essere certi che lui...

Il commissario·. E questo chiamate la vostra conversione al mondo? Siete gli oscurantisti di sempre. È con simili chiacchiere prolisse che volete collaborare all’edificazione del mondo!

Il cristiano {gioca la sua ultima carta): Abbiamo Teilhard de Chardin, che in Polonia fa una grande impressione!

Il commissario: La facciamo già noi. Non abbiamo bisogno, per questo, di dipendere da voi. Ma è bello che anche voi siate giunti infine a tal punto; soltanto, liquidate definitivamente le carabattole mistiche, che non hanno nulla a che vedere con la scienza, e allora potremo discorrere tra noi dell’evoluzione. Nelle altre storie non entro. Se voi stessi ne sapete così poco, non siete più pericolosi. Con ciò ci risparmiate una pallottola. Abbiamo in Siberia dei campi molto utili, dove potrete dimostrare il vostro amore per gli uomini e collaborare validamente all’evoluzione. Là si ricaverà di più che sulle vostre cattedre tedesche.

Il cristiano {un po’ deluso): Voi sottovalutate la dinamica escatologica del cristianesimo. Noi prepariamo il futuro regno di Dio. Noi siamo la vera rivoluzione mondiale. Egalité, liberté, fraternité: questo è il nostro compito originario.

Il commissario: Peccato che altri abbiano dovuto lottare per voi. Dopo, non è difficile essere presenti. Il vostro cristianesimo non vale un fico secco.

Il cristiano: Voi siete con noi!  Io so chi voi siete. Tu pensi onestamente, sei un cristiano anonimo.

Il commissario: Non diventare insolente, giovanotto. Anch’io ora ne so abbastanza. Vi siete liquidati da soli, e con ciò ci risparmiate la persecuzione. Via.

Einsiedeln 1971  Giussani, Von Balthasar, Angelo Scola

(pag. 117-120 del testo del 1966) 

il libro è acquistabile on line in vari siti

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