mercoledì 31 gennaio 2024

PER PLACARE I MUSULMANI, LE NOSTRE UNIVERSITÀ ORA CANCELLANO LE LEZIONI SULLA SHOAH. E LE CROCIATE?

GIULIO MEOTTI

Viviamo un vergognoso tramonto culturale. Nella città dove Mohammed è il primo nome, si vende anche la cattedrale, il muezzin chiama ogni giorno e chi critica l'Islam è sotto scorta

UTRECTH

"L’Europa non perdonerà mai gli ebrei per Auschwitz”, scrive il romanziere olandese Leon de Winter. Paradossale? Non poi così tanto. E forse nella testa di molti europei, l’Islam è lo strumento per mettere fine a questo paradosso psicologico. Basta pensare che il 7 ottobre Hamas ha sfollato 1.894 sopravvissuti alla Shoah e in Europa le strade si sono infiammate per gli islamici.

L'Università di Utrecht, la quarta città più grande dell’Olanda, ha appena cancellato un ciclo di conferenze sull'Olocausto, perché "non può essere garantita la sicurezza dei relatori, degli studenti, degli insegnanti e dei visitatori". L’università ha capitolato alle minacce dei filo-palestinesi. "Il motivo è che vogliamo facilitare un dialogo diversificato ed equilibrato su questo tema” dice il rettore in wokkese. “Abbiamo bisogno di più tempo per collocare gli eventi del 7 ottobre e successivi in una prospettiva più ampia, con spazio per opinioni e convinzioni diverse".

Fantastico, no? Ora per placare i musulmani le università europee cancellano i corsi sulla Shoah. E i corsi sulle crociate? E il colonialismo? E la storia delle religioni?

 


Naftali Furst in rosso ed Elie Wiesel in giallo

Chissà cosa ne pensa Naftali Fürst, uno dei prigionieri ritratti dal fotografo americano Harry Miller nel campo di Buchenwald dove morirono molti ebrei di Utrecht in una delle immagini simbolo della Shoah (sotto di lui, Elie Wiesel). Il nipote di Naftali la mattina del 7 ottobre si è salvato per miracolo nel kibbutz di Kfar Aza, dove Hamas ha ucciso 62 di 900 abitanti.

Frits Bolkestein sul Wall Street Journal ricordava che all’Università di Utrecht il professor Van der Horst voleva parlare dell’antisemitismo islamico nella sua lectio prima della pensione e l’università glielo ha impedito.

Stessa storia in Inghilterra. Corsi sulla Shoah questa settimana sono cancellati nelle scuole a causa delle “tensioni comunitarie” (leggi, la violenza islamica). L’attrice inglese Maureen Lipman ha detto che “non c’è un posto sicuro oggi in cui essere ebrei in Inghilterra”.

Poi ci si meraviglia che gli asili intitolati ad Anne Frank in Germania vogliano cambiare nome.

C’è poco da stare allegri in Eurabia. E a Utrecht non si scherza con gli islamisti: in un attentato nel centro della città hanno fatto tre morti.

 


L’opera dell’artista olandese Dries Verhoeven a Utrecht

 un gigante bianco caduto dal piedistallo: Sic transit gloria mundi

 “Non mi ha sorpreso che l'Università di Utrecht volesse rinviare una conferenza sull'Olocausto, ma sono rimasto sorpreso quando c'è stata una certa agitazione” commenta ironico Max Pam sul Volkskrant. Sono stato a Utrecht nel lontano 2009 per un’inchiesta giornalistica sull’islamizzazione dell’Olanda e già allora capii che vivevamo un osceno momento di caos culturale.

Benvenuti in una città conquistata!

Mohammed è il primo nome fra i nati a Utrecht e le moschee chiamano alla preghiera con gli altoparlanti ogni giorno.La piscina Den Hommel ogni lunedì sera offre lezioni per “soli uomini musulmani”. La sharia suffragata in nome della non discriminazione.Un professore di origine iraniana, Afshin Ellian, lavora all'Università di Utrecht, dove è protetto da guardie del corpo.

 


Il cardinale di Utrecht e primate d’Olanda, Willem Eijk, che io vorrei tanto vedere come Papa dopo la lunga decadenza bergogliana, ha detto che se la tendenza dovesse continuare entro il 2028 l’intera arcidiocesi di Utrecht, la più grande del paese e l’unica dove ancora esiste una presenza cristiana, potrebbe “scomparire”. Eijk ha espresso il timore che delle 300 chiese che l'arcidiocesi di Utrecht conta ancora, nel 2028, quando lui andrà in pensione, ne rimarranno meno di una ventina. "Già oggi in teoria una sola chiesa sarebbe sufficiente per tutti i credenti attivi a Utrecht”, spiega Trouw. La previsione di Eijk è rafforzata dalla decisione di mettere in vendita anche la cattedrale di Santa Caterina, l’edificio-simbolo del cattolicesimo olandese fin dal 1560.

 Sic transit gloria Europae. Il continente che conoscevamo tra poco non esisterà più. Ma chi se ne ricorderà?

 GIULIO MEOTTI

 GEN 31/24

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