DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI MEMBRI DEL CORPO DIPLOMATICO ACCREDITATO PRESSO LA SANTA SEDE
PER LA PRESENTAZIONE DEGLI AUGURI PER IL NUOVO ANNO
Aula della Benedizione
Lunedì, 8 gennaio 2024
(omissis)
Cari Ambasciatori,
la via della pace esige
il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del
nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare
oggetto di mercimonio.
Al riguardo,
ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede
gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una
situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e
mai l’oggetto di un contratto. Auspico,
pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello
universale tale pratica. In ogni momento della sua esistenza, la vita umana
dev’essere preservata e tutelata, mentre constato con rammarico, specialmente
in Occidente, il persistente diffondersi di una cultura della morte, che, in
nome di una finta pietà, scarta bambini, anziani e malati.
La via della pace esige
il rispetto dei diritti umani, secondo quella semplice ma chiara
formulazione contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, di cui
abbiamo da poco celebrato il 75° anniversario. Si tratta di principi
razionalmente evidenti e comunemente accettati.
Purtroppo, i tentativi compiuti negli ultimi decenni
di introdurre nuovi diritti, non
pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente definiti e non sempre
accettabili, hanno dato adito a colonizzazioni
ideologiche, tra le
quali ha un ruolo centrale la teoria del gender, che è
pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti
uguali. Tali colonizzazioni ideologiche provocano ferite e divisioni tra
gli Stati, anziché favorire l’edificazione della pace.
(…)
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