venerdì 9 febbraio 2024

RIDESTATI EUROPA

 L’associazione LabOra e l'anima del Vecchio Continente.

Galli della Loggia sul Corriere della sera di lunedì 5 febbraio ha evidenziato un enorme problema: l’Unione Europea investe una parte insignificante del suo budget nella cultura umanistica. Da dove veniamo? Quale storia ci ha generato? Per quali ideali sono morti i nostri padri? Che cosa rende possibile una comunità? Queste sono tutte domande su cui la Commissione Europea non ha intenzione di investire e, di conseguenza, questioni su cui i “cittadini dell’Unione” non sono invitati a riflettere.

Quando oggi pensiamo all’Europa, che nell’immaginario politico significa Unione Europea, le prime parole che ci vengono in mente sono quelle che connotano una recente campagna pubblicitaria affissa nella metro di Milano: sostenibilità, green deal, digital transition, science-based policy, stato di diritto. L’Europa è concepita oggi come un insieme di iniziative, di azioni volte a raggiungere un determinato obiettivo come la riduzione delle emissioni, assicurare i “diritti” e regolare la transizione digitale.

Cosa significa “Europa”?

Su queste stesse basi si cerca di immaginare il futuro dell’Europa. Almeno un editoriale al giorno è, infatti, dedicato alla necessità di un’Europa unita e maggiormente integrata. Proprio a questo fine si è svolta tra il 2022 e il 2023 la “Conferenza sul futuro dell’Europa” che ha fissato le priorità per i prossimi anni in settori quali l’economia, la giustizia sociale, le relazioni esterne, l’energia, i cambiamenti climatici e la salute. Lo sguardo di chi anima il dibattito pubblico e di chi lavora a Bruxelles è quindi rivolto alle funzioni svolte dall’Unione Europea e ai criteri che gli stati membri dovranno soddisfare nei prossimi anni.

Nessuno sembra più chiedersi, tuttavia, che cosa significhi “Europa” e che cosa abbia generato e reso possibile questo esperimento unico nel suo genere in grado di tenere insieme nazioni e popoli di lingua e cultura diversa.

Che le risposte sopra elencate siano riduttive e insufficienti emerge dalla reazione degli elettori nei confronti di ciò che viene discusso e deciso a Bruxelles. La classe media dell’UE, infatti, si sta impoverendo e non comprende più i vantaggi dello stare insieme. Allo stesso modo, i sacrifici richiesti alla maggior parte della popolazione per gestire le numerose crisi non sembrano ricompensati da una prospettiva di miglioramento della qualità della vita. La risposta a tutto questo si manifesta in rabbia e indifferenza.

Le parole di De Gasperi

È urgente, quindi, tornare a discutere dei fondamentali. L’Europa non è un accidente della storia ma, come ricordava Benedetto XVI, è il frutto di una storia precisa e di coordinate precise: Gerusalemme Atene e Roma. Questo era chiaro per i padri fondatori che hanno sognato la Comunità Europea. Così, infatti, si esprimeva Alcide De Gasperi:

«Come italiano e cristiano non esiterei a dire che, nella sua parte migliore, l’Europa è già unita, è tutt’uno. Esiste una storia europea come esiste una civiltà europea. […] Per quanto riguarda le istituzioni bisogna ricercare l’unione soltanto nella misura in cui ciò è necessario, e, per meglio dire, in cui è indispensabile. Preservando l’autonomia di tutto ciò che è alla base della vita spirituale, culturale, politica di ogni nazione, si salvaguardano le fonti naturali della vita in comune». (Discorso alla Tavola rotonda del Consiglio d’Europa, Archivi Storici dell’Unione Europea, ASUE – Fondo Alcide De Gasperi, Esteri, III, b. 26, Consiglio d’Europa, Roma, 13 ottobre 1953)

Le parole di De Gasperi ci invitano ad alzare lo sguardo e a recuperare quello che abbiamo ereditato per riscoprire la vera origine dell’Europa unita, che non è mai stato un progetto omologante, ma un ideale volto a promuovere le particolarità spirituali, culturali e politiche di ogni nazione.

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LABORA CHI E’

L’associazione LabOra nasce nel febbraio 2022 per sostenere la maturazione in Italia di una seria cultura politica conservatrice ispirata e moderata dalla Dottrina Sociale della Chiesa e dall’umanesimo cristiano.

L’iniziativa è intrapresa da un gruppo di amici che si sentono in vario modo “chiamati” a dare un contributo per il Bene Comune secondo le proprie esperienze e i propri talenti.

La sfida raccoglie in breve tempo l’interesse, il consenso e l’adesione di uomini e donne da ogni parte d’Italia, accomunati dal sentimento di non essere rappresentati in modo pieno dalle visioni politiche offerte oggi in Italia.


Il CROCEVIA sostiene LabOra: LA POLITICA COME UN CAMMINO

Abbiamo sempre inteso la politica come un cammino, un’ascesa verso la cima di una montagna. Serve un’attrezzatura minima ma necessaria: compagni di cammino sui quali poter contare; l’energia degli ideali e dei valori che motivano l’impresa; buone gambe e spalle forti per sopportare la fatica; una meta chiara, una vetta, a cui aspirare.

IL CICLO DI INCONTRI

Per aiutarci ad alzare lo sguardo, l’Associazione LabOra ha organizzato un ciclo di incontri intitolato “Ridestati Europa” che attraverserà le città di Monza, Lecco, Brescia e Milano. L’iniziativa si propone di porre a tema l’identità dell’Europa alla luce della sua storia, del suo ruolo del mondo, della libertà di intrapresa e della cultura occidentale.

Prossimi incontri

Lecco, Centro Civico Sandro Pertini, 23 Febbraio, ore 21 Il ruolo dell’Europa nel mondo

Intervengono:Alberto Mingardi (Professore associato di storia del pensiero politico presso l’Università IULM di Milano, direttore generale dell’Istituto Bruno Leoni)Luigi Crema (Professore associato di diritto internazionale presso l’Università degli Studi di Milano)Alberto Piatti (già presidente della Fondazione AVSI e già direttore sviluppo sostenibile Eni)Francesco Dalmazio Casini (Giornalista, direttore di Aliseo Editoriale) Modera: Martino Cervo (Vicedirettore La Verità)

Brescia, Museo Mille Miglia, 15 Marzo, ore 20:45 Europa e libertà d’intrapresa Intervengono: Antonio Gozzi (Presidente Federacciai) Emanuele Bracco (Professore associato di economia politica presso l’Università di Verona) Mauro Parolini (Ingegnere, già Assessore allo Sviluppo economico di regione Lombardia) Modera: Carlo Muzzi (Giornalista, Giornale di Brescia)

 Milano, data e luogo da definirsi Europa e occidente: da dove ripartire? Interviene: Mattia Ferraresi (Caporedattore DomaniRémi Brague (da confermare)Modera: Rodolfo Casadei (Giornalista, rivista Tempi)

Per iscrizioni e ulteriori informazioni si rimanda al seguente link: https://forms.gle/jR1Fi3pWfrP94Cui7

LEGGI L'INTERVISTA A REMI BRAGUE SUL CROCEVIA

https://crocevia-adhoc.blogspot.com/2024/01/remi-brague-loccidente-sta-impazzendo-e.html



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