venerdì 12 giugno 2015

IL GENDER, L’IDEOLOGIA E LA TESTIMONIANZA PUBBLICA



ALCUNI PUNTI FERMI

  1. Davanti a una civiltà ormai al tramonto che ha scelto di suicidarsi in tutti i modi possibili –il gender,  la denatalità, l’aborto e l’eutanasia, la rinuncia a difendere i fondamenti della propria cultura davanti all’aggressione di altre culture e religioni –, davanti a questa civiltà agonizzante non basta combattere le battaglie sulle singole questioni, bisogna ricostruire le fondamenta di una nuova civiltà, che passa dalla nostra salvezza personale. Come fece Benedetto con i suoi monaci davanti alla civiltà romana che crollava: “Quaerere Deum”, cercare Dio, era il loro obiettivo come l’ha ricordato papa Benedetto XVI nell’indimenticabile discorso al Collège des Bernardins di Parigi il 12 settembre 2008 (clicca qui).
Vale la pena riprendere un passaggio di quel discorso perché descrive     efficacemente il compito che abbiamo davanti: «…Si deve dire, con molto realismo, che non era loro intenzione di creare una cultura e nemmeno di conservare una cultura del passato. La loro motivazione era molto più elementare. Il loro obiettivo era: quaerere Deum, cercare Dio. Nella confusione dei tempi in cui niente sembrava resistere, essi volevano fare la cosa essenziale: impegnarsi per trovare ciò che vale e permane sempre, trovare la Vita stessa. Erano alla ricerca di Dio. Dalle cose secondarie volevano passare a quelle essenziali, a ciò che, solo, è veramente importante e affidabile. (…) Dietro le cose provvisorie cercavano il definitivo».

  1. Con la chiarezza intellettuale e la lucidità comunicativa che lo caratterizza, il grande Papa Benedetto XVI disse: “L’ideologia di genere è la più grande sfida che la Chiesa ha di fronte” (discorso alla Curia Romana, 21 dicembre 2012).

  1. Il Cardinale Caffarra in “Perché non posso tacere. Appello ai fedeli di Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, 13 aprile 2014”, scrive:
"Non mi interessa dunque l’aspetto etico della cosa; e non è di temi etici che parlo. Purtroppo la questione è molto più profonda. E’ una questione antropologica. Si sta gradualmente introducendo nella nostra convivenza una visione dell’uomo che erode e devasta i fondamentali della persona umana come tale. Non è di condotte quindi ciò di cui stiamo discutendo. E’ la persona umana come tale che è in pericolo, poiché si stanno ridefinendo artificialmente i vissuti umani fondamentali: il rapporto uomo – donna; la maternità e la paternità; la dignità e i diritti del bambino. Carissimi fedeli, entriamo nella Settimana Santa. Perché Dio si è fatto uomo? Perché è morto crocifisso? Non c’è che una risposta: perché ricco di misericordia, ha amato perdutamente l’uomo. Ogni volta che ferisci l’uomo; che lo depredi della sua umanità, tu ferisci il Dio – uomo. Tu neghi il fatto cristiano. Ecco perché non ho potuto tacere. Perché non sia resa vana la Croce di Cristo”. Sono in questione le relazioni fondamentali che strutturano la persona umana”. E Caffarra finisce con questa bellissima citazione di Chesterton: «Non c’è che un peccato: dire che una foglia verde è grigia, per questo il sole in cielo rabbrividisce … non c’è che un credo: sotto l’ala di nessun terrore al mondo le mele dimenticano di maturare sui meli".

 
GIOTTO, Cappella degli Scrovegni
Preghiera per la fioritura delle verghe


A ROMA IL 20 GIUGNO!

Scrive Assuntina Morresi : “ (…) Tornerò nella Piazza del Family Day perché una testimonianza vale solo se pubblica, perché un giudizio se non è pubblico non esiste, perché quello a cui tieni va riconosciuto pubblicamente, altrimenti non è vero che è qualcosa a cui tieni.
E chi contrappone la testimonianza personale a una manifestazione pubblica, come due alternative che si escludono, dovrebbe andare a rileggersi la vita dei ragazzi de “La Rosa Bianca”, che sarebbero pacificamente morti di vecchiaia se si fossero accontentati di comode testimonianze private. Dovrebbero rinfrescare la memoria con le decine di mostre e di incontri al Meeting di Rimini quando venivano i protagonisti di Solidarnosc e i dissidenti del blocco sovietico: tanti testimoni, che chiamavamo così perché, appunto, testimoniavano, cioè erano presenti pubblicamente, visibilmente.
E non pensavamo che fossero fissati nel difendere i loro valori morali, ma imparavamo da loro cosa significa vivere da persone libere.


IL DISEGNO DI LEGGE CIRINNA’

            " Lo stato di parte dell’unione civile è titolo equiparato a quello di membro di una famiglia ai sensi e per gli effetti della legge 24 dicembre 1954, n. 1228".
E' l'articolo 11 del disegno di legge Cirinnà. (QUI)

Basterebbe questo articolo per scendere in piazza il 20 giugno.
Una manifestazione pacifica, senza contrapposizioni e senza paura di svelare l'inganno.
D'altra parte, sia ben chiaro, non siamo noi quelli "contro"!
E' il disegno di legge ad essere contro:
            contro natura perché, questo sì, puro frutto di una ideologia;
            contro ragione perché mille sarebbero i modi per evitare discriminazioni, senza per questo     liquidare la famiglia;
            contro i più deboli, perché sono i nostri figli ad essere bombardati dalle nuove ideologie e perché, con un veloce atto della magistratura, sarà poi possibile far valere il diritto ad avere figli anche da coppie di due maschi o di due femmine, scordandosi il diritto dei figli ad avere un papà e una mamma;
            contro la libertà di educazione, perché rischierà la galera chi dirà pubblicamente, anche all'interno di una scuola paritaria, che la nostra natura è essere uomini e donne, maschi e femmine;

            Questa manifestazione è per noi!
Per lasciarci interrogare fino in fondo da quello che accade.
Per avere veramente, fino in fondo, rispetto della verità di noi stessi e degli altri.


UNO SBAGLIO DELLA MENTE UMANA” (Papa Francesco qui )


È un errore grave scrivere a proposito del gender, come fa Carron, che:  “Ciascuno di questi diritti nasce in ultima istanza da esigenze profondamente umane. Il bisogno affettivo, il desiderio di maternità e di paternità, la paura del dolore e della morte, la ricerca della propria identità eccetera. Ciascuno di questi nuovi diritti ha le sue radici nel tessuto di cui ogni esistenza umana è costituita”. (documento sulle elezioni europee 2014 qui).

Invece, sono uno “sbaglio della mente umana”, che ha abbandonato il Creatore. L’errore di un uomo che si concepisce come libertà assoluta, senza limiti, e che non tollera alcun tipo di condizionamento. Ma questa è un’esigenza profondamente anti-umana, alla base della società anti-cristica. Con tale visione del mondo non si può scendere a patti. Non si possono mette sullo stesso piano sia i propugnatori dei nuovi diritti che  coloro che ritengono questi nuovi diritti un attacco mortale al cuore dell’uomo..

Chi non scende in campo con tutte le sue potenzialità sbaglia, perché non ritiene l’ideologia del gender una battaglia fondamentale in difesa della persona umana, e non la ritiene la più grande sfida che la Chiesa ha di fronte

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