ALCUNI PUNTI FERMI
- Davanti a una civiltà ormai al tramonto che
ha scelto di suicidarsi in tutti i modi possibili –il gender, la denatalità, l’aborto e l’eutanasia, la
rinuncia a difendere i fondamenti della propria cultura davanti
all’aggressione di altre culture e religioni –, davanti a questa civiltà
agonizzante non basta combattere le battaglie sulle singole questioni,
bisogna ricostruire le fondamenta di una nuova civiltà, che passa dalla
nostra salvezza personale. Come fece Benedetto con i suoi monaci davanti
alla civiltà romana che crollava: “Quaerere Deum”, cercare Dio, era il
loro obiettivo come l’ha ricordato papa Benedetto XVI nell’indimenticabile
discorso al Collège des Bernardins di Parigi il 12 settembre 2008 (clicca qui).
Vale la pena
riprendere un passaggio di quel discorso perché
descrive efficacemente il compito che abbiamo davanti: «…Si deve dire, con
molto realismo, che non era loro intenzione di creare una cultura e nemmeno di
conservare una cultura del passato. La loro motivazione era molto più
elementare. Il loro obiettivo era: quaerere Deum, cercare Dio. Nella confusione
dei tempi in cui niente sembrava resistere, essi volevano fare la cosa
essenziale: impegnarsi per trovare ciò che vale e permane sempre, trovare la
Vita stessa. Erano alla ricerca di Dio. Dalle cose secondarie volevano passare
a quelle essenziali, a ciò che, solo, è veramente importante e affidabile. (…)
Dietro le cose provvisorie cercavano il definitivo».
- Con
la chiarezza intellettuale e la lucidità comunicativa che lo caratterizza,
il grande Papa Benedetto XVI
disse: “L’ideologia di genere è la più grande sfida che la Chiesa ha di
fronte” (discorso alla Curia Romana, 21 dicembre 2012).
- Il Cardinale Caffarra
in “Perché non posso tacere. Appello ai fedeli di Carlo Caffarra,
arcivescovo di Bologna, 13 aprile 2014”, scrive:
"Non mi interessa dunque l’aspetto etico della cosa; e non è
di temi etici che parlo. Purtroppo la questione è molto più profonda. E’ una questione antropologica. Si
sta gradualmente introducendo nella nostra convivenza una visione dell’uomo che
erode e devasta i fondamentali della persona umana come tale. Non è di condotte
quindi ciò di cui stiamo discutendo. E’ la persona umana come tale che è in
pericolo, poiché si stanno ridefinendo artificialmente i vissuti umani
fondamentali: il rapporto uomo – donna; la maternità e la paternità; la dignità
e i diritti del bambino. Carissimi fedeli, entriamo nella Settimana Santa.
Perché Dio si è fatto uomo? Perché è morto crocifisso? Non c’è che una
risposta: perché ricco di misericordia, ha amato perdutamente l’uomo. Ogni
volta che ferisci l’uomo; che lo depredi della sua umanità, tu ferisci il Dio –
uomo. Tu neghi il fatto cristiano. Ecco perché non ho potuto tacere. Perché non
sia resa vana la Croce di Cristo”. Sono
in questione le relazioni fondamentali che strutturano la persona umana”. E
Caffarra finisce con questa bellissima citazione di Chesterton: «Non c’è che un
peccato: dire che una foglia verde è grigia, per questo il sole in cielo
rabbrividisce … non c’è che un credo: sotto l’ala di nessun terrore al mondo le
mele dimenticano di maturare sui meli".
A ROMA IL 20 GIUGNO!
Scrive Assuntina
Morresi : “ (…) Tornerò nella Piazza del Family Day perché una testimonianza
vale solo se pubblica, perché un giudizio se non è pubblico non esiste, perché
quello a cui tieni va riconosciuto pubblicamente, altrimenti non è vero che è
qualcosa a cui tieni.
E chi contrappone la testimonianza
personale a una manifestazione pubblica, come due alternative che si escludono,
dovrebbe andare a rileggersi la vita dei ragazzi de “La Rosa Bianca”, che
sarebbero pacificamente morti di vecchiaia se si fossero accontentati di comode
testimonianze private. Dovrebbero rinfrescare la memoria con le decine di
mostre e di incontri al Meeting di Rimini quando venivano i protagonisti di
Solidarnosc e i dissidenti del blocco sovietico: tanti testimoni, che
chiamavamo così perché, appunto, testimoniavano, cioè erano presenti
pubblicamente, visibilmente.
E non pensavamo che fossero fissati
nel difendere i loro valori morali, ma imparavamo da loro cosa significa vivere
da persone libere.
IL DISEGNO DI LEGGE CIRINNA’
" Lo
stato di parte dell’unione civile è titolo equiparato a quello di membro di una
famiglia ai sensi e per gli effetti della legge 24 dicembre 1954, n.
1228".
E' l'articolo 11 del disegno di legge Cirinnà. (QUI)
Basterebbe questo articolo per scendere in piazza il 20 giugno.
Una manifestazione pacifica, senza contrapposizioni e senza paura di svelare l'inganno.
D'altra parte, sia ben chiaro, non siamo noi quelli "contro"!
E' il disegno di legge ad essere contro:
contro natura perché, questo sì, puro frutto di una ideologia;
contro ragione perché mille sarebbero i modi per evitare discriminazioni, senza per questo liquidare la famiglia;
contro i più deboli, perché sono i nostri figli ad essere bombardati dalle nuove ideologie e perché, con un veloce atto della magistratura, sarà poi possibile far valere il diritto ad avere figli anche da coppie di due maschi o di due femmine, scordandosi il diritto dei figli ad avere un papà e una mamma;
contro la libertà di educazione, perché rischierà la galera chi dirà pubblicamente, anche all'interno di una scuola paritaria, che la nostra natura è essere uomini e donne, maschi e femmine;
E' l'articolo 11 del disegno di legge Cirinnà. (QUI)
Basterebbe questo articolo per scendere in piazza il 20 giugno.
Una manifestazione pacifica, senza contrapposizioni e senza paura di svelare l'inganno.
D'altra parte, sia ben chiaro, non siamo noi quelli "contro"!
E' il disegno di legge ad essere contro:
contro natura perché, questo sì, puro frutto di una ideologia;
contro ragione perché mille sarebbero i modi per evitare discriminazioni, senza per questo liquidare la famiglia;
contro i più deboli, perché sono i nostri figli ad essere bombardati dalle nuove ideologie e perché, con un veloce atto della magistratura, sarà poi possibile far valere il diritto ad avere figli anche da coppie di due maschi o di due femmine, scordandosi il diritto dei figli ad avere un papà e una mamma;
contro la libertà di educazione, perché rischierà la galera chi dirà pubblicamente, anche all'interno di una scuola paritaria, che la nostra natura è essere uomini e donne, maschi e femmine;
Questa manifestazione è per noi!
Per lasciarci interrogare fino in fondo da quello che accade.
Per avere veramente, fino in fondo, rispetto della verità di noi stessi e degli altri.
Per lasciarci interrogare fino in fondo da quello che accade.
Per avere veramente, fino in fondo, rispetto della verità di noi stessi e degli altri.
È un errore grave scrivere a proposito del gender, come fa Carron, che: “Ciascuno di questi diritti nasce in ultima
istanza da esigenze profondamente umane.
Il bisogno affettivo, il desiderio di maternità e di paternità, la paura del
dolore e della morte, la ricerca della propria identità eccetera. Ciascuno
di questi nuovi diritti ha le sue radici nel tessuto di cui ogni esistenza
umana è costituita”. (documento sulle elezioni
europee 2014 qui).
Invece, sono uno “sbaglio della mente umana”, che ha abbandonato il Creatore. L’errore di un uomo che si
concepisce come libertà assoluta, senza limiti, e che non tollera
alcun tipo di condizionamento. Ma questa è un’esigenza profondamente
anti-umana, alla base della società anti-cristica. Con tale visione del mondo
non si può scendere a patti. Non si possono mette sullo stesso piano sia i
propugnatori dei nuovi diritti che coloro che ritengono questi nuovi diritti un
attacco mortale al cuore dell’uomo..
Chi non scende in campo con
tutte le sue potenzialità sbaglia, perché non ritiene l’ideologia del gender una
battaglia fondamentale in difesa della persona umana, e non la ritiene la più
grande sfida che la Chiesa ha di fronte
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