lunedì 29 giugno 2015

ALTRO CHE «DIRITTI LGBT», QUESTA È «PERSECUZIONE RELIGIOSA»


TEMPI Giugno 22, 2015 Benedetta Frigerio

«L’odio, per essere precisi, è verso i cristiani che esprimono il proprio credo pubblicamente». 

Intervista allo storico Geoffrey Alderman

Secondo Geoffrey Alderman, ebreo britannico e noto professore di storia per diverse università in Inghilterra e Stati Uniti (dalla University of London al Touro College di New York), ci sono casi di discriminazione verso i cristiani in Gran Bretagna che hanno «tutti i tratti distintivi della persecuzione religiosa».


Lo ha scritto in un articolo per il Jewish Chronicle tre settimane fa, e adesso ha accettato di spiegarlo anche a tempi.it.

E comincia compilando questo elenco: «La compagnia Asher Baking, di proprietà della famiglia McArthur, è stata messa sotto accusa per essersi rifiutata di scrivere su una torta uno slogan a favore delle unioni fra persone dello stesso sesso. Lillian Ladele è stata licenziata dall’Islington Council per le sue posizioni sul matrimonio. Un’insegnante cattolica è stata licenziata per essersi rifiutata di leggere una storia che parla di coppie dello stesso sesso con figli. Un’agenzia adottiva cattolica ha dovuto chiudere i battenti perché si rifiutava di accettare di privare i bambini della madre o del padre. Daintree Paper è stato costretto a chiudere i battenti del suo negozio per non aver posto sopra una torta nuziale le sagome di due uomini. Adrian Smith ha avuto lo stipendio decurtato del 40 per cento per aver detto che il cambiamento della legge sul matrimonio si spingeva troppo in là. Peter e Hazelmary Bull hanno pagato una multa salata perché nel loro bed & breakfast a Cornwall offrivano stanze matrimoniali solo alle coppie sposate. L’infermiera Sarah Mbuyi di Londra è stata licenziata per aver risposto a una domanda sul matrimonio a partire dalla sua fede. Su un rapporto della Commissione inglese per l’uguaglianza emerge il caso di un bambino umiliato fino alle lacrime e rimproverato dal suo maestro dopo aver detto che il matrimonio è solo fra uomo e donna. Andrew McClintock è stato costretto a dimettersi da magistrato perché convinto che un bambino non possa essere cresciuto da persone dello stesso sesso. L’autista di pullman Arthur McGeorge ha subìto un’azione disciplinare per aver condiviso una petizione a sostegno del matrimonio naturale. Gordon Wilson è stato allontanato dal board di un’associazione no profit per aver criticato la ridefinizione del matrimonio da parte del governo scozzese. Bryan Barkley, volontario da 18 anni della Croce Rossa, da quando ha esposto un cartello con scritto “no same-sex marriage” non può più prestare servizio. Ma l’elenco è ancora lungo».

Professor Alderman, lei ha deciso di denunciare «la persecuzione religiosa subita dai cristiani in Gran Bretagna in questi anni». Non teme ritorsioni?
Quando ho visto com’è finito il caso del pasticciere condannato in Nord Irlanda ho capito che era stata davvero oltrepassata la linea. Credevo che le unioni civili servissero a tutelare i diritti delle persone, ma ora è palese che l’obiettivo è un altro: imporre una visione univoca attraverso il loro ottenimento.

Stando agli annunci, l’intenzione del legislatore è sempre quella di intervenire contro la discriminazione delle persone con tendenze omosessuali, non contro i cristiani. Ma allora come si giustificano gli episodi elencati?
Non c’è nessuna legge esplicita contro i cristiani, ma il fatto che ne esista una, l’Equality Act, in cui si ritiene discriminatorio pensare che lo stile di vita di questa minoranza di persone sia errato, di fatto mette in pericolo la loro libertà di espressione. L’odio, per essere precisi, è verso i cristiani che esprimono il proprio credo pubblicamente. Non li ho citati, ma ci sono casi dove le persone sono state licenziate solo per il fatto di indossare simboli religiosi. A dimostrare che l’accanimento è verso i cristiani c’è anche il fatto che, ad esempio, nessun musulmano è mai stato discriminato per le sue idee o per i simboli che indossa.

Eppure alcuni attivisti Lgbt arrivano a sostenere di essere i nuovi ebrei.
Questa propaganda è spazzatura! È falsa e offensiva. È vero il contrario. La minoranza Lgbt sta ingaggiando una vera e propria persecuzione nei confronti di altri gruppi religiosi. Sono tanti ad accorgersene: so che persino alcuni omosessuali, che non sposano le idee della lobby Lgbt, non sono contenti delle leggi sul matrimonio e non pensano di essere discriminati. Ma la lobby lo fa credere a tanti, e attraverso queste imposizioni normative vuole imporre la sua visione, senza che nessuno possa dissentire. Il fascismo è questo.

Oltre alle campagne per i “diritti”, con quali strumenti imporrebbero la loro visione?
Con la paura: per silenziare i dibatti basta accusare gli altri di omofobia. Voglio aggiungere che il primo ministro Cameron porta la responsabilità di tutto questo, perché lo ha permesso introducendo il matrimonio fra persone dello stesso sesso. E a questa colpa se ne aggiunge un’altra: nel 2010, in un’intervista a Sky, disse che non aveva la minima intenzione di legiferare in questo senso. Ci ha ingannati.

Perché i governi avrebbero interesse a fare proprie queste pretese e a permettere la discriminazione dei cristiani?
È l’imposizione del “politically correct”. Il fascismo serve a controllare le persone.





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