martedì 12 aprile 2016

IL NOVELLO ROBESPIERRE


Grande intervento di Andrea Cangini
GIÀ il fatto di riferirsi alla magistratura come a un «potere» dello Stato denuncia una torsione, una forzatura o, come usa dire, un «attentato alla Costituzione». L’articolo 104 dice infatti che la magistratura è «un ordine», non «un potere». Spacciandola per potere la si allinea a governo e parlamento, esibendo quella legittimità che in democrazia ha solo chi viene eletto dal popolo.
Ma è chiaro che il neopresidente dell’Anm, Piercamillo Davigo, si considera superiore a qualsivoglia premier.
Novello Robespierre, è mosso da impeto rivoluzionario. Sa che a parlar male dei politici l’applauso è sicuro, perciò non si risparmia. Ha rinfacciato a Renzi l’affondo sulle ferie dei magistrati, poi ha detto che «se i politici smettessero di rubare» il conflitto con i giudici si sanerebbe in radice.
Ad oltre vent’anni da Mani Pulite, oscilliamo ancora tra il «tutti lavativi» e il «tutti ladri». E mai che i capi dell’Anm sfruttino la carica per denunciare che negli ultimi 50 anni sono stati incarcerati 4 milioni di innocenti, che un quinto dei processi finisce prescritto, che in magistratura si fa carriera per meriti sindacali anziché professionali.
Meglio buttarla in politica, l’applauso è garantito.

Tratto da Il resto del Carlino

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