Sì alla comunione ai
divorziati risposati
L’incertezza sull’interpretazione di Amoris laetitia, se cioè l’esortazione
post sinodale conceda o meno la possibilità ai divorziati risposati di
accostarsi alla comunione, è finita.
Il Papa ha detto di sì, in una lettera
ai vescovi argentini della regione di Buenos Aires, che all’inizio del mese avevano inviato una
circolare al clero locale.
Francesco spiega che “non c’è un’altra
spiegazione possibile”.
Un primo segnale sul fatto che
l’apertura fosse chiara, Bergoglio l’aveva dato ad aprile, tornando dal viaggio
a Lesbo. “Potrei dire di sì”, aveva ammesso rispondendo a una domanda specifica
sul tema. Ora il Pontefice per la prima volta mette nero su bianco che di
interpretazione possibile su quella faccenda ce n’è una sola, ed è quella che va contro “i cuori chiusi”,
come ebbe a dire nel ben poco criptico discorso conclusivo del Sinodo.
L’interpretazione dei vescovi argentini, definita “eccellente” dal Papa, pone
l’accento sul percorso di discernimento necessario a valutare il riaccostamento
all’eucaristia.
La lettera dei vescovi argentini intende offrire delle linee guida per
l'applicazione del controverso capitolo ottavo della "Amoris
laetitia", quello che riguarda i divorziati risposati.
E nel quinto e sesto dei dieci punti in cui articolano le loro indicazioni
i vescovi ammettono che a coloro che si trovano in questa situazione può essere
data l'assoluzione e la comunione sacramentale, anche quando non "non
riescano a mantenere il proposito" di vivere tra loro in continenza
sessuale.
Fin qui niente di nuovo. Perché non si contano i vescovi e i cardinali che
già interpretano in questo senso "Amoris laetitia". Come numerosi
sono anche coloro che non trovano formulata con sufficiente chiarezza tale
"apertura" nell'esortazione postsinodale.
Ma questa volta c'è il papa che prende posizione. E sposa come unica giusta
interpretazione del testo la prima:
"El
escrito es muy bueno y explícita cabalmente el sentido del capítulo VIII de
'Amoris laetitia'. No hay otras interpretaciones. Y estoy seguro de que hará
mucho bien".
"Il testo è molto buono e spiega in
modo eccellente il capitolo VIII di 'Amoris laetitia'. Non c’è altra
interpretazione. E sono sicuro che farà molto bene".
Un passaggio in particolare, contenuto
nella lettera dei vescovi argentini, farà discutere, e cioè quando si sostiene
che “quando non si può ottenere una dichiarazione di nullità”, l’impegno alla
continenza “può non essere di fatto percorribile”. Nonostante ciò, però,
“ugualmente è possibile un percorso di discernimento”. Soprattutto se di mezzo
ci sono i figli, danneggiare i quali costituirebbe “una ulteriore mancanza”.
Intanto,
passa il tempo e il cardinale Carlo Caffarra ancora aspetta che papa Francesco
risponda alle sue domande sui punti più controversi di "Amoris laetitia":
O forse la
risposta è già arrivata. Ma non a lui. Ai vescovi argentini.
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