“Nota del Vescovo”
in vista delle elezioni comunali
di Reggio Emilia
e di molti altri Comuni presenti
sul territorio della Diocesi del 26 maggio 2019
Si
avvicinano per la nostra città di Reggio Emilia e per moltissimi altri comuni
presenti sul
territorio
della nostra Diocesi, le elezioni amministrative, che coincideranno con quelle
europee.
Desidero raggiungere tutti i potenziali elettori, credenti e non, con questa
mia nota, rivolta in particolar modo a coloro che desiderano un orientamento da
parte del vescovo. O conoscere comunque il suo pensiero.
Partecipare
alle elezioni è un diritto – dovere di tutti. Non è assolutamente indifferente
infatti, per il bene della vita di una città e dei suoi componenti, che essa
sia amministrata da persone di un orientamento o di un altro. Il mio primo
invito perciò è a partecipare a queste elezioni, dopo aver cercato di
conoscere, in questo tempo che ci resta, programmi e proposte delle liste e dei
candidati.
Non
è un compito facile. Non sempre le promesse elettorali corrisponderanno alla
volontà
effettiva
degli uomini e delle donne che saranno eletti. Le liste poi, spesso, portano al
proprio interno posizioni diverse, anche su temi importanti, addirittura su
temi decisivi, come quelli che riguardano la concezione della persona umana,
della vita dalla nascita alla morte e dei rapporti nella società. Mi rendo
conto perciò di consigliare, a chi lo desidera, un compito difficile. D’altra
parte soltanto eleggendo persone conosciute e il più possibile corrispondenti al
proprio ideale di vita, adempiremo al compito che ci è assegnato come elettori.
Non
spetta al vescovo, naturalmente, indicare né liste né persone. Non l’ho mai
fatto e non lo farò neppure ora. Con ciò non voglio mostrare nessuna
equidistanza. Per questa ragione mi permetto di elencare alcuni criteri per la
scelta.
Mi
auguro che siano elette persone che abbiano a cuore la difesa della vita in
ogni momento del suo svolgimento, persone che abbiano a cuore la maternità e il
diritto alla vita del concepito, candidati perciò che si facciano promotori di
una politica di aiuto alla famiglia e alla nascita, alle ragazze madri, ai
consultori e alle associazioni che sostengono il diritto alla vita.
A
tutto ciò è legato anche il diritto al lavoro, che va promosso anche attraverso
il sostegno alle imprese, soprattutto a quelle di piccole dimensioni che faticano
a trovare percorsi di
continuità
e ad essere finanziate dalle banche.
Dobbiamo
sostenere candidati che abbiano a cuore il diritto allo studio, il sostegno ai
ragazzi più disagiati e a quelli meritevoli. Auspico anche una continuità con
la politica di sostegno alle scuole paritarie, come già avvenuto negli scorsi
anni.
Nell’itinerario
della persona non possiamo assolutamente trascurare il sostegno a coloro che desiderano
far famiglia. Nel rispetto assoluto delle persone e dell’affettività di
ciascuno, deve essere riconosciuta l’importanza della famiglia formata dall’incontro
stabile fra l’uomo e la donna, nucleo centrale del formarsi della società
civile, della trasmissione della vita e dell’educazione dei figli.
Le
nostre città oggi sempre più vedono la presenza di anziani, talvolta soli,
malati, bisognosi di assistenza e di cure. Una vera civiltà umanistica si deve
aprire alla considerazione dell’importanza dell’anziano come persona ricca di
memorie, di storia e, talvolta, funzione educativa indispensabile verso i
nipoti e i più piccoli. Le famiglie vanno aiutate a custodire in casa i loro
genitori e nonni. Nel caso in cui sia indispensabile il loro ricovero, una
comunità veramente matura è chiamata a sostenere le case di accoglienza e di
cura.
Particolare
attenzione deve essere rivolta a coloro che si trovano in una situazione finale
della vita, senza più speranza di interventi medici risolutori. Gli hospice e i
luoghi delle cure palliative devono aiutare le famiglie nei momenti spesso
drammatici e talvolta prolungati in cui i nostri anziani perdono ogni
possibilità di relazione e di coscienza. Di fronte a una cultura dell’eutanasia,
che vorrebbe cancellare la realtà della malattia e della morte dagli schermi della
vita, siamo chiamati a scegliere candidati alle elezioni che manifestino una
chiara coscienza anti-eutanasica.
La
nostra città non conosce certo le situazioni di povertà e di degrado presenti
in altri luoghi del Paese. È pur vero, però, che solitudine, perdita del lavoro,
malattia, assenza di legami sociali hanno accentuato in questi anni molte
situazioni di povertà. Molto è stato fatto da parte delle autorità pubbliche e
della Chiesa per sovvenire a tutto questo. I candidati alla gestione del nostro
Comune devono manifestare una chiara sensibilità verso le forme antiche e nuove
di povertà.
Allo
stesso modo mi permetto di riaffermare quanto ho detto in molteplici occasioni
nei
confronti
della realtà dei migranti. Anche se il numero di essi è notevolmente ridotto
rispetto al recente passato, nessuno di noi può sapere quale sarà il futuro.
Accoglienza e integrazione devono essere perciò le due grandi direttive che
dovranno muovere la politica comunale. Senza integrazione infatti non vi è vera
accoglienza, vero rispetto della persona, e soprattutto mancano completamente
le prospettive per il futuro, favorendo all’opposto situazioni di possibile
violenza e criminalità.
Non
mi sembra di secondaria importanza la politica culturale, che la futura
amministrazione, qualunque essa sia, intenderà promuovere. La cultura infatti è
una chiave fondamentale per la promozione della persona in tutte le dimensioni
della sua visione del mondo e della sua capacità di operare. Occorre favorire
una cultura che apra l’uomo oltre a ogni barriera ideologica e ogni schema
politico.
All’interno
di una politica di promozione e sostegno dei giovani, del lavoro, della
famiglia,
grande
importanza assume il sostegno allo sviluppo della nostra università e all’accoglienza
degli studenti.
Da
ultimo, ma non certo per importanza, i candidati all’amministrazione del Comune
devono avere una vera consapevolezza del bene rappresentato dalla salvaguardia
della bellezza e della realtà stessa della natura. Nuove forme di energia,
smaltimento dei rifiuti, aiuto al crescere di una sana ecologia sono strade
fondamentali del bene comune.
Mi
rendo conto di avere delineato, in questa lunga Nota, le caratteristiche di un
candidato
ideale.
Sarà forse impossibile trovare persone che incarni tutti questi valori. È
compito nostro di discernere e individuare quelle persone che ad essi più si
avvicinano.
Massimo Camisasca Vescovo di Reggio
Emilia e Guastalla
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