UN VOTO PER IL CAMBIAMENTO, UN VOTO PER IL CENTRO DESTRA
Il 27 ottobre, finalmente, gli umbri potranno scegliere il
nuovo governo regionale. Nella nostra Regione è crollato un assetto di potere
consolidato da decenni, quello della sinistra-centro. Eppure, nel momento in
cui si è aperta la prospettiva di un voto che potesse aprire ad un effettivo
cambiamento, i litiganti, da feroci avversari, si sono ritrovati alleati.
Le Segreterie di partito hanno dovuto impegnarsi molto per
riuscire nella quadratura del cerchio, ma alla fine ci sono riuscite. Si dice da tempo che siamo entrati nell’era
post ideologica, né di destra né di sinistra, ma questo serve a certi partiti
per fingere di non essere quello che sono, chiedendo agli elettori di votare
volti nuovi per confermare il vecchio. In un panorama politico povero di visione,
come può collocarsi il voto di coloro
che cercano nei programmi elettorali tracce di esperienza cristiana? E in
base a quali criteri è possibile scegliere uno schieramento e un candidato
piuttosto che un altro?
Come ha ricordato di recente Papa Francesco, per i cattolici
l’impegno politico costituisce una responsabilità fondamentale per vivere la
fede e in questo momento storico vi è “urgenza
di una nuova stagione del loro impegno sociale e politico, sottraendo la
presenza cattolica nella società alla tentazione dell’indifferenza e al rischio
dell’irrilevanza”.
Il cattolicesimo
popolare è sempre stato uno stimolo alla costruzione di opere educative,
caritative, sociali, attente ai bisogni della gente, all’educazione, alla
crescita reale dei corpi intermedi, contribuendo a costruire un tessuto sociale
attivo e innovativo. Per un ulteriore sviluppo c’è bisogno di un contesto
amministrativo snello ed efficiente, improntato alla semplificazione e al
sostegno alla libera iniziativa, senza il peso di una burocrazia
autoconservativa e improduttiva. L’alta percentuale di disoccupazione giovanile
e la mancanza di lavoro costituiscono un dramma per molte famiglie umbre.
Da anni l’Umbria presenta uno dei peggiori andamenti del Pil
tra tutte le regioni italiane, non è riuscita ad uscire da una fase recessiva
che perdura da oltre un decennio ed ha perso oltre 7.000 attività produttive.
Occorre promuovere investimenti in grado di generare una ripresa e una crescita
strutturale, sostenere le aziende, i professionisti e qualsiasi altro
raggruppamento operoso che sia in grado di assicurare un valore aggiunto in
termini di know how, occupazione e innovazione; orientare il tessuto produttivo
ai concetti di qualità ed efficienza, che possono assicurare competitività
rispetto alla concorrenza dell’economia globalizzata.
L’amministrazione
pubblica deve uscire da logiche assistenziali e clientelari, che hanno avuto
l’obiettivo di creare una elefantiaca fabbrica di consenso, contribuendo ad
abbassare la competitività e la legalità nella nostra Regione. Vanno
promosse logiche meritocratiche che possano garantire qualità nei servizi e
rinnovare la fiducia nei cittadini. Occorrono interventi sociali efficaci:
la famiglia non può più
essere intesa come ammortizzatore, ma deve divenire fulcro delle politiche
attive di sostegno alla natalità, ai giovani, alle situazioni di fragilità e
disabilità.
La formazione professionale sia mirata alle reali esigenze del territorio,
per garantire sbocchi concreti.
Le politiche giovanili dovranno prevedere un convinto impegno nella
lotta alle dipendenze.
Riteniamo che lo
schieramento di centro destra abbia al suo interno le energie migliori per
avviare una politica secondo le priorità indicate, proponiamo quindi di
sostenere la candidata presidente Donatella Tesei e invitiamo ciascuno a
individuare i candidati consiglieri che più si avvicinano per storia e
sensibilità ai reali problemi umbri, avendo dato prova di impegnarsi per una
presenza cristiana libera e autorevole nelle istituzioni e nella società.
Associazione Esserci e Movimento Cristiano
Lavoratori Perugia, 14 Ottobre 2019
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