Non si capisce perché certo odio sia più accettabile
di un altro. Faccio un piccolo esempio: a Torino, l'altro giorno, la
centralissima piazza Castello era stata concessa ad una manifestazione che si
proponeva di "frocizzare
l'esistente", con annessa locandina francamente oscena, in polemica
persino con l'organizzazione del Gay Pride. Erano invitati personaggi illustri.
Non so come sia andata, non c'ero. Però ritengo improbabile che i partecipanti
siano stati apostrofati dagli epiteti che sono stati rivolti a noi che, quella
stessa sera, eravamo in una piccola piazzetta nascosta a protestare credo un
po' più silenziosamente contro la proposta di legge Zan.
SENTINELLE IN PIEDI, CESENATICO 11 LUGLIO 2020 |
E' un poco buffo che chi proclama di essere
discriminato, angariato, di lottare contro il capitale e il sistema, alla fine
riceva baci, abbracci ed endorsment (si dice così?) da quello stesso capitale e sistema che dovrebbe
essergli contro. Che ci voglia un cordone di robusti poliziotti in
tenuta antisommossa per evitare che chi manifesta in nome
dell'"ammore"porti il suo odio sul piano fisico; chi parla di libertà
la voglia tutta per sé e niente per chi non è d'accordo. Coloro che si definiscono
contestatori sono i nuovi feroci censori. Sarebbe buffo davvero, non fosse
tragico.
In quella piazzetta dimessa e laterale stavamo
stretti; i contestatori, quattro gatti che urlavano slogan e coretti
pittoreschi come i loro abiti (o l'assenza degli stessi), stavano anch'essi
assiepati, ma volontariamente. Mi dispiace un po' che non si capisse bene
quello che scandivano, i megafoni e il rimbombo lo rendevano poco intellegibile,
ma qui c'è un esempio. Non ero vicino, se no
avrei voluto domandare loro se
"lotta dura / contro natura" voleva dire che erano antiecologici,
cosa significa esattamente "Lotta
anale / contro il capitale", o che c'entrava "vita bella"
con "verginella". Ascoltandoli devo dire che facevo fatica a rimanere
serio.
Sembravano
prese in giro, ma loro parevano convinti. I poveretti erano anche poco
informati su chi avevano a che fare: continuavano a darci dei catto-fascisti,
ma se fascisti c'erano io non ne conosco, e una buona percentuale dei presenti
non erano neanche cattolici. In effetti,
era un evangelico pentecostale a guidare il gesto; e mi domando le gentili
signore color cioccolato in prima fila cosa ne pensassero di quegli epiteti. La
polizia ci ha fatti uscire dall'altra parte, per sicurezza; e sempre per sicurezza abbiamo scortato una
partecipante abbastanza nota e odiata alla sua auto, per evitare che qualcuno
le desse lezioni pratiche di tolleranza.
La serata è andata insomma come preventivato; quando
all'inizio gli oppositori - che avevano pre-imbrattato la
piazza - non si erano ancora fatti vedere un poco mi ero preoccupato. La
persona che era dietro di me si chiedeva perché non ci fosse mezza Torino con
noi, ma
fossimo solo in quattrocento; forse perché sono cose di cui nessuno parla, le
sa solo chi vuole, chi capisce, e anche tra gli oppositori alla legge non c'è
unità di vedute. Forse è questo che mette più tristezza; toccare con mano come
il Grande Divisore agisca e prepari i suoi trionfi, per quanto effimeri.
Può anche darmi fastidio questo o quell'atteggiamento,
quel modo di vedere; ma ciò che ci attende è ben peggio. Non dubito che i
poveretti che ci manifestano contro saranno buttati via non appena chi comanda
avrà ottenuto ciò che vuole, e magari cadranno vittime dello stesso tipo di
leggi che ora cretinamente difendono.
La legge forse passerà, come nel passato sono passate
altre leggi inique, ad esempio al tempo di quel Paleocapa a cui è dedicata la
piazzetta. Non sono loro che mi preoccupano, siamo noi.
Forse, dopo
questa legge, i sacerdoti dal pulpito non potranno più dire certe verità; ma è
da non so quanto tempo che non ascolto un sermone che questa legge potrebbe
censurare.
Quanti sono gli insegnanti di religione che già oggi
parlano chiaramente della verità del rapporto tra uomo e donna, di matrimonio
indissolubile, di castità, di fedeltà, di destino?
Se vogliamo
avere la libertà di dire il vero, iniziamo a dire il vero e non nasconderci in
piazzette laterali, come ci costringono a fare quelli che ci odiano.
Far tacere i
muti è inutile, e ridondante. Siamo noi i nostri peggiori censori.
BERLICCHE
https://berlicche.wordpress.com/2020/07/13/i-censori-e-i-contestatori/
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