Stamattina vedo sulla Nuova Bussola Quotidiana un
editoriale di Stefano Fontana intitolato Se per il Vaticano Dio non
esiste (qui: https://lanuovabq.it/it/se-per-il-vaticano-dio-non-esiste)
e, prima di leggerlo, penso che il titolo sia un po’ esagerato, secondo la
regola giornalistica di spararla grossa per farsi sentire in mezzo al
frastuono.
Dopo averlo letto e soprattutto dopo aver dato
un’occhiata al testo integrale del documento della Pontificia Accademia per la
Vita a cui l’articolo si riferisce (qui: http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_academies/acdlife/documents/rc_pont-acd_life_doc_20200722_humanacomunitas-erapandemia_it.html),
capisco invece che quel titolo va preso alla lettera.
In particolare, trovo che sia completamente privo di
qualsiasi riferimento alla fede in Dio il passaggio che Fontana cita all’inizio
del suo editoriale per rilevarne giustamente lo scadente livello stilistico, ma
che dal punto di vista cristiano richiede, a mio avviso, una censura ben più
radicale riferita al suo inaccettabile
contenuto. Il passo, che riporto in modo un po’ più ampio di Fontana, è il
seguente:
“Fragili”. Ecco
cosa siamo tutti: radicalmente segnati dall’esperienza della finitudine che è
al cuore della nostra esistenza; non si trova lì per caso, non ci sfiora con il
tocco gentile di una presenza transitoria, non ci lascia vivere indisturbati
nella convinzione che tutto andrà secondo i nostri piani. Affioriamo da una
notte dalle origini misteriose: chiamati a essere oltre ogni scelta, presto
arriviamo alla presunzione e alle lamentele, rivendicando come nostro quello
che ci è stato solamente concesso. Troppo tardi abbiamo imparato ad accettare
l’oscurità da cui veniamo e a cui, infine, torneremo.
«Affioriamo da una notte dalle origini misteriose»?
«Troppo tardi abbiamo imparato ad accettare l’oscurità da cui veniamo e a cui,
infine, torneremo»? Parli per sé, la Pontificia Accademia. Noi cristiani
sappiamo di venire e di essere chiamati a tornare alla luce infinita dell’amore
creatore di Dio. L’oscurità è tutta e solo nella testa dell’autore o degli
autori di questa prosa.
Naturalmente, per scrupolo filologico sono andato a
controllare se il passo nel suo contesto originale possa essere suscettibile di
un’interpretazione diversa. (…)
A parte il fatto che sarebbe comunque scandaloso che
un cattolico, per non scandalizzarsi di un documento vaticano, sia costretto a
sudare sette camicie al fine di interpretarlo in bonam partem, in
questo caso l’impresa si rivela subito un’arrampicata sugli specchi del tutto
inutile perché
nel documento della
Pontificia Accademia per la Vita il Vangelo, cioè la buona notizia che le cose non stanno
così, è completamente assente.
Il dono a cui vagamente si accenna
(fra l’altro con l’unica vaghissima citazione dalla Sacra Scrittura presente
nel documento), nell’orizzonte del testo non è reale, perché non si intravede
alcun donatore. E se non c’è chi dona, non vi è alcun dono. Sono solo
chiacchiere (per giunta insopportabili perché si sente lontano un miglio che
chi le ha scritte si sente un poeta).
Quindi sì, le cose stanno proprio come dice quel
titolo della NBQ: dal Vaticano hanno emanato un documento ateo.
LEONARDO LUGARESI 28LUGLIO 2020
Nota:Crocifissione bianca è un dipinto (155x140 cm) realizzato nel 1938 dal pittore Marc Chagall, conservato nel The Art Institute di Chicago. Papa Francesco ha dichiarato come questo sia il suo quadro preferito
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