STEFANO PARISI “I SOLDI SERVONO PER CAMBIARE RADICALMENTE IL SISTEMA ECONOMICO O SARÀ UN INCUBO”
La “nuova” Angela Merkel ha salvato l’Europa. La drammatica
crisi del Covid 19, che sta colpendo duramente in primis l’Italia, ha fatto
aprire gli occhi ad alcuni leader europei. Il fallimento dell’Italia è il
fallimento di ogni singolo stato europeo. Le nostre economie sono troppo
integrate e interdipendenti. L’Europa esce da questo negoziato con una nuova
compagine composta da Olanda, Austria, Danimarca e Svezia, che continuerà a
farsi sentire in futuro. L’Italia ottiene più di qualunque altro paese: 209
miliardi dei 750 che l’UE ha deciso di prendere a prestito nei prossimi anni
per finanziare politiche di recupero della crescita economica e dell’occupazione.
L’Italia ottiene più di tutti non per la capacità negoziale
del nostro Governo, ma perché quella italiana è stata e sarà l’economia più
colpita dal Covid 2019. Un tracollo del PIL e, purtroppo, un previsto lento recupero, vista la scarsa capacità di reagire che ha
il nostro sistema economico, appesantito com’è da un’amministrazione pubblica
costosa e inefficiente. Vera palla al piede della nostra economia e della
nostra società. Dei 209 mld ottenuti dall’Italia, 82 saranno a fondo
perduto e 127 a prestito. Aumenteremo così di ulteriori 7 punti percentuali il
nostro debito rispetto al PIL. Drammatica crisi economica (dovuta alla
inefficienza del nostro sistema economico e alla eccessiva durata e vastità del
lockdown) e ulteriore drammatico indebitamento che si scarica sui nostri
giovani.
Next Generation EU dunque rischia di tradursi in un
incubo per le prossime generazioni se l’Italia non cambierà radicalmente
approccio, rispetto a quanto non abbia fatto questo governo negli ultimi mesi. Tutti questi soldi, uniti ai 37 mld del MES, e
all’enorme deficit che stiamo continuando ad accumulare di mese in mese, di
decreto in decreto, devono servire per cambiare profondamente le radici del
nostro sistema economico.
Non devono
finanziare spesa corrente, assistenza e inutili bonus, ma devono servire a
RICOSTRUIRE il paese su basi completamente nuove. Allora il Governo
dovrebbe immediatamente abolire Quota 100 e il reddito di cittadinanza,
ritirare il decreto semplificazioni sostituendolo con un set di norme
definitive, che sostituiscano il Codice degli appalti con i regolamenti
comunitari, aboliscano il reato di abuso d’ufficio, limitino il danno erariale
al solo dolo. Dovrebbe poi avviare una grande riorganizzazione delle
amministrazioni pubbliche sulla base di un nuovo disegno digitale, riformare la
Giustizia, cambiare la scuola e l’università, riorganizzare il sistema di
finanziamento alla ricerca, superare il sistema dei contratti nazionali di
lavoro, riorganizzare il Sistema Sanitario Nazionale ricentrandolo
sull’assistenza primaria territoriale, fare dell’intero Sud una zona a
fiscalità di forte vantaggio.
Basta con la
propaganda e la retorica. Oggi il Paese è di fronte a un bivio, senza riforme
ipoteca il futuro di molte generazioni, ma con le riforme può far tornare il
nostro paese affidabile e forte. Nei prossimi mesi si capirà se il risultato
del Consiglio europeo è stato, per l’Italia, un successo o un nuovo drammatico
incubo.
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