La biografia di Roth consegnata al rogo: No pasaran
Facciamo attenzione: un libro scritto da un biografo accusato di molestie viene mandato al macero, un’enormità
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Stanno vincendo loro: i censori, gli oscurantisti, i fanatici. Stavolta lo sciocchezzaio della cancel culture esce dal recinto della setta, abbandona i territori del ridicolo in cui si sono radicati per diventare potere intimidatorio vero, potenza di fuoco che accende i nuovi roghi dei libri. Stavolta cominciano a fare un po’ paura, con una casa editrice americana costretta a mandare al macero le copie della biografia di uno scrittore odiato dalle squadre della cancel culture, per di più scritta da un biografo accusato di molestie.
Facciamo attenzione: un libro viene
mandato al macero, un’enormità. Davvero se il criterio per salvare un
libro dalle fiamme del rogo fanatico fosse la fedina penale, o anche solo la
moralità, dell’autore di quel libro, allora la libertà d’espressione, la
libertà culturale, la vita editoriale, il mercato delle idee libere starebbero
sul punto di vivere un momento buio.
E infatti, quel momento buio è arrivato. Una casa
editrice importante ha chinato il capo, la potenza intimidatoria della nuova
inquisizione fa sentire tetramente i suoi effetti, la damnatio memoriae su uno
dei più grandi scrittori della nostra epoca, Philip Roth, prosegue la sua
marcia.
Già
cominciano a circolare in America le copie già vendute prima della messa al
bando, che passano di mano in mano con il brivido della clandestinità, come
nelle scene di Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, quando i resistenti salvavano
dalle fiamme i libri proibiti per leggerli in segreto.
Una sconfitta culturale. Un importante punto messo a segno dai nuovi barbari. Ora speriamo che la casa editrice Einaudi, nata negli anni di una dittatura, non rinunci, per non avere guai, alla annunciata pubblicazione del libro di Blake Bailey cancellato negli Usa.
Speriamo: no
pasaran.
Tratto
da Huffington post
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