Ordinare il libro di Mantovano come atto di ragione e libertà per rispondere a una censura che ci vuole impedire di leggere, pensare, capire
L’editore Cantagalli ha denunciato che il libro “Legge omofobia perché non va. La proposta Zan
esaminata articolo per articolo”, del giurista Alfredo Mantovano è stato
vittima di un “grave
disservizio” operata dalle librerie Feltrinelli che non lo vendono.
«Gli intellettuali sono molto più inclini al totalitarismo rispetto
alla gente comune» scrisse Orwell in
una lettera del 1944. Molti librai si considerano, per osmosi, degli intellettuali,
e basta questo per renderli illiberali: pensano di dover guidare i propri
clienti fino al punto di decidere cosa devono leggere e cosa no. Magari senza sapere
nulla di Alfredo Mantovano.
Ma contro di lui parla il suo titolo: «Legge omofobia. Perché non va». E
nel mondo della cultura italiana, che è un mondo di censure, autocensure e
tabù, il ddl Zan deve andare dritto alla meta senza obiezione alcuna.
Se avete stomaco guardate l'ultima copertina dell'Espresso è un altro segnale. Se non ne avete abbastanza, scrive Camillo Langone sul Giornale, fatevela descrivere da me: “vi campeggia un uomo barbuto e incinto sul cui pancione è scritto «La diversità è ricchezza». Siamo in piena neolingua orwelliana. Siamo in pieno 1984 perché lo slogan dell'Espresso significa l'esatto contrario di ciò che dice: la diversità è interdetta, bisogna pensarla tutti allo stesso modo e guai a chi dissente.”
Chi tocca il ddl Zan forse non muore ma di sicuro rischia. Verrebbe da
dire che il ddl Zan è già qui, che
la censura è già partita prima ancora
che ci sia una legge e che i campioni dell’inclusività, del rispetto e della tolleranza
sanno fare molto bene il loro mestiere di Savonarola quando si tratta di
silenziare chi non la pensa come loro.
Ma queste cose sono note, e le abbiamo viste mille volte. Ora che la
sinistra ha deciso di accelerare suicosiddetti diritti perché afona su tutto il
resto, lo vedete anche voi l’insistenza maniacale con cui parla di certe questioni.
Il mio pensiero, che fra l'altro non è mio ma della Bibbia e dunque di Dio, già ora è fuorilegge. Ribadire che «maschio e femmina li creò» già ora non è salutare. Così come scrivere un libro critico verso il ddl Zan ti esclude dalle grandi case editrici, dai grandi giornali, dal grande giro. La censura o boicottaggio o sabotaggio ai danni del libro di Mantovano è solo un segnale, una piccola anticipazione del grande bavaglio che ci aspetta.
Possiamo ancora dirlo che sono provocazioni e carognate di pessimo gusto o verremo tacciati anche noi di omofobia?
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