Again on Friday we witnessed another
massacre, this time played out in a movie theater.
Much could be said of this latest of what are becoming
“normal” tragedies, but one aspect particularly grabbed our attention.
On July 20th, the Washington Post made this report of the perpetrator:
Holmes, 24, had
shown scholarly promise.… He’d earned a merit scholarship out of high school….
He had graduated from college with honors. …He’d gone to graduate school at the
University of Colorado at Denver.
And on the same day the AP reported, “‘In academic
achievement, he was at the top of the top,’ recalled [University of
California] Riverside Chancellor Timothy P. White.”
In short, by most standards, Mr. Holmes would be
considered a highly educated young man.
These facts, along with the memory of the shootings in
Columbine High School and Virginia Tech, beg the questions: What
does it mean to educate and what does it mean to be educated? Does
attending top-notch schools, achieving outstanding test scores, participating
in extra-curricular activities, and all that we commonly associate with a good
education guarantee that one is educated?
We do not aim these questions first and foremost at
educational institutions, or at the educational system. On the contrary, we hold that every American adult must face these
questions, since the challenge of education regards the handing on of what a
society holds to be most valuable to new generations.
We affirm that every educational endeavor has its
foundation in the hypothesis it offers young people for the reason
for their existence. It seems to us that
almost universally we now offer young people the achievement of success as
the most trusted hypothesis for the reason to live.
We find this hypothesis terribly insufficient for
equipping young people adequately for life.
Real education means an introduction to all of reality
and most importantly to its overall meaning, as Luigi Giussani points
out in his book, The Risk of Education. Only
by re-evaluating what we offer to young people regarding the meaning of
all of reality, including the meaning of their own lives, can we begin
to authentically face the root of such recurrent tragedies. For this reason, we
urgently invite anyone of good will to engage with us in the attempt to
rediscover the essence of a truly human education.
Communion
and Liberation
Educazione: la vecchia, nuova
sfida
lug 29, 2012
by MD
Parto da un
volantino, che potrete leggere qui, http://www.clonline.us/flyer/Aurora%20CO%20shooting%20flyer.pdf
scritto da amici Americani. Lo spunto da cui nasce il volantino è la tragedia
verificatasi presso il cinema Aurora, alla prima del film Batman, dove il
24enne James Holmes, ha sparato alla cieca uccidendo 12 persone, compresi
bambini, e ferendone più di 50. James era considerato un ragazzo educato, stava
frequentando il dottorato alla University of Colorado, si era laureato a pieni
voti e corrispondeva al prototipo del bravo ragazzo, conforme all’idea di
riuscita della società.
E allora
perché è arrivato a compiere un gesto così assurdo? Sorge una domanda: cos’é
l’educazione e cosa vuol dire essere educati? Educare deriva dal verbo latino
educere, che significa letteralmente tirare fuori, far emergere. L’uomo diventa
uomo se viene educato al senso ultimo dell’esistenza, come ci ricorda Giussanni
ne ‘Il rischio educativo’. Quello di cui l’uomo ha bisogno non può passare per
un nozionismo ben strutturato o per un buon coinvolgimento alle attività
extracurriculari. Ha bisogno di un maestro, di uno che abbia un’ ipotesi sulla
propria vita.
Le scuole
sono nate storicamente per questo motivo, ed è per la medesima ragione che
continuano a nascere istituzioni private che accompagnano quelle statali
statali in questo difficile e affascinate compito e lo fanno spesso in maniera
brillante. Sono 1736 i bambini che, solo nel comune di Bologna, frequentano
scuole materne private e paritarie. Perché esponenti della SEL e del movimento
5 stelle vogliono fare un referendum per abolire i finanziamenti a tali
istituti, il che renderebbe ancora più difficile il protrarsi della loro
esistenza? La libertà di educazione é un diritto e dobbiamo lottare perché non
sia l’ideologia a prevalere, ma la decisione di perseguire il bene comune. La
sfida purtroppo non è relegata al solo comune di Bologna, ma anche dal
ministero della pubblica istruzione sono stati previsti tagli del 50% alle
scuole paritarie, comunali e private. Come spiega nell’articolo l’Onorevole
Toccafondi, questa scelta, non é solo sbagliata eticamente, ma priva di
fondamento economico http://www.tracce.it/default.asp?id=345&id_n=29544.
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