giovedì 2 agosto 2012

A DISPERATE NEED FOR TRUE EDUCATION


Again on Friday we witnessed another massacre, this time played out in a movie theater.

Much could be said of this latest of what are becoming “normal” tragedies, but one aspect particularly grabbed our attention. On July 20th, the Washington Post made this report of the perpetrator:

 Holmes, 24, had shown scholarly promise.… He’d earned a merit scholarship out of high school…. He had graduated from college with honors. …He’d gone to graduate school at the University of Colorado at Denver.



And on the same day the AP reported, “‘In academic achievement, he was at the top of the top,’ recalled [University of California] Riverside Chancellor Timothy P. White.”

In short, by most standards, Mr. Holmes would be considered a highly educated young man.



These facts, along with the memory of the shootings in Columbine High School and Virginia Tech, beg the questions: What does it mean to educate and what does it mean to be educated? Does attending top-notch schools, achieving outstanding test scores, participating in extra-curricular activities, and all that we commonly associate with a good education guarantee that one is educated?



We do not aim these questions first and foremost at educational institutions, or at the educational system. On the contrary, we hold that every American adult must face these questions, since the challenge of education regards the handing on of what a society holds to be most valuable to new generations.



We affirm that every educational endeavor has its foundation in the hypothesis it offers young people for the reason for their existence. It seems to us that almost universally we now offer young people the achievement of success as the most trusted hypothesis for the reason to live.



We find this hypothesis terribly insufficient for equipping young people adequately for life.



Real education means an introduction to all of reality and most importantly to its overall meaning, as Luigi Giussani points out in his book, The Risk of Education. Only by re-evaluating what we offer to young people regarding the meaning of all of reality, including the meaning of their own lives, can we begin to authentically face the root of such recurrent tragedies. For this reason, we urgently invite anyone of good will to engage with us in the attempt to rediscover the essence of a truly human education.



Communion and Liberation

Educazione: la vecchia, nuova sfida

lug 29, 2012 by MD

Parto da un volantino, che potrete leggere qui, http://www.clonline.us/flyer/Aurora%20CO%20shooting%20flyer.pdf scritto da amici Americani. Lo spunto da cui nasce il volantino è la tragedia verificatasi presso il cinema Aurora, alla prima del film Batman, dove il 24enne James Holmes, ha sparato alla cieca uccidendo 12 persone, compresi bambini, e ferendone più di 50. James era considerato un ragazzo educato, stava frequentando il dottorato alla University of Colorado, si era laureato a pieni voti e corrispondeva al prototipo del bravo ragazzo, conforme all’idea di riuscita della società.

E allora perché è arrivato a compiere un gesto così assurdo? Sorge una domanda: cos’é l’educazione e cosa vuol dire essere educati? Educare deriva dal verbo latino educere, che significa letteralmente tirare fuori, far emergere. L’uomo diventa uomo se viene educato al senso ultimo dell’esistenza, come ci ricorda Giussanni ne ‘Il rischio educativo’. Quello di cui l’uomo ha bisogno non può passare per un nozionismo ben strutturato o per un buon coinvolgimento alle attività extracurriculari. Ha bisogno di un maestro, di uno che abbia un’ ipotesi sulla propria vita.

Le scuole sono nate storicamente per questo motivo, ed è per la medesima ragione che continuano a nascere istituzioni private che accompagnano quelle statali statali in questo difficile e affascinate compito e lo fanno spesso in maniera brillante. Sono 1736 i bambini che, solo nel comune di Bologna, frequentano scuole materne private e paritarie. Perché esponenti della SEL e del movimento 5 stelle vogliono fare un referendum per abolire i finanziamenti a tali istituti, il che renderebbe ancora più difficile il protrarsi della loro esistenza? La libertà di educazione é un diritto e dobbiamo lottare perché non sia l’ideologia a prevalere, ma la decisione di perseguire il bene comune. La sfida purtroppo non è relegata al solo comune di Bologna, ma anche dal ministero della pubblica istruzione sono stati previsti tagli del 50% alle scuole paritarie, comunali e private. Come spiega nell’articolo l’Onorevole Toccafondi, questa scelta, non é solo sbagliata eticamente, ma priva di fondamento economico http://www.tracce.it/default.asp?id=345&id_n=29544.



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