giovedì 23 agosto 2012

LA GAIA DEMENZA DELL’ESSERE UMANO RESO SCHIAVO DAI “FALSI INFINITI”


Siria, il gatto ferito alla schiena da una bomba…»


Fonte: CulturaCattolica.it


«Come questa pietra / del S. Michele / così fredda / così dura / così prosciugata / così refrattaria / così totalmente disanimata // Come questa pietra / è il mio pianto / che non si vede // La morte si sconta vivendo»
(G. Ungaretti, Sono una creatura, Valloncello di Cima Quattro, il 5 agosto 1916)

 

Con l’andazzo che c’è, resteranno quattro gatti (politicamente scorretti) a difendere l’idea (politicamente scorretta) che certo giornalismo non è giornalismo e che coloro che antepongono i gatti agli esseri umani hanno perso il lume della ragione.
Resteranno quattro gatti? Mi prenoto. Sarò una di quei quattro. Braccata dagli animalisti perché “micia politicamente scorretta”? Pazienza. Mi difenderò dicendo che i felini – a differenza loro – sanno ancora riconoscere le gerarchie.
Notizia sul
Corriere della Sera di ieri: «Siria, il gatto ferito alla schiena da una bomba diventa un simbolo e fa il giro del mondo». Su facebook viene postata la foto di questo felino rosso, colpito alla spina dorsale da una scheggia, durante un bombardamento dell’esercito di Assad, e centinaia di associazioni animaliste fanno a gara per portarlo fuori dal Paese e curarlo, perché «non è giusto che anche gli animali rimangano vittime delle guerre degli uomini».
La foto, clicccatissima, fa il giro della rete e del globo, come i video sui gatti traumatizzati e feriti in Siria. «Anche agli asini non è andata meglio – scrive Marta Serafini –; alcuni sono stati massacrati dai soldati per privare i ribelli di un mezzo di trasporto».
Il micio, operato, ora è in convalescenza, «del tutto inconsapevole di essere diventato simbolo di una guerra senza senso».
Domanda: abbiamo bisogno di vedere un gatto ferito «che si trascina per le strade polverose di Homs», per riflettere sul dramma, il dolore, le atrocità di una guerra?
E le migliaia di uomini, donne, bambini, giovani, vecchi uccisi o violati nella carne e nel cuore in questa e in tutte le guerre oggi in corso? Numeri, quando va bene, altrimenti nemmeno quelli. Sono notizie che… non fanno più notizia. Stufano. La gente cambia articolo, cambia canale.
Perché non fanno lo stesso giro del mondo le immagini degli esseri umani innocenti, che subiscono gli effetti di un odio che non è il loro? Perché?
Perché non ho letto da nessuna parte che centinaia di associazioni fanno a gara per prendersi cura dei tanti feriti di questa e delle altre guerre che insanguinano il nostro pianeta? Perché?
Se questo è il mondo che vogliamo: migliaia di commenti in tutte le lingue, migliaia di “mi piace” sotto la foto del gatto rosso di Homs, voglio essere quel gatto. «In convalescenza e inconsapevole».
Sì. Inconsapevole della demenza degli esseri umani, «
così totalmente disanimati» che non sanno più commuoversi di fronte alla sofferenza dei loro simili.

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