Il libro è nato da due fatti: l’approfondimento del Senso Religioso di don
Giussani e la collaborazione con il sito CulturaCattolica. it.
E’ un libro contro il relativismo, sulla necessità di riferirsi ad
esperienze vere e significative per l’uomo, alla ricerca delle fondamenta di un
diritto che parta dalla considerazione della dignità della persona e dalla
ricerca del suo vero bene e che possa proporsi quale riferimento per i singoli
ordinamenti positivi particolari
Il libro analizza le questioni più attuali e spinose per l’uomo affrontate
dall’esperienza giuridica, sia italiana, che europea (CEDU e Corte di
Giustizia): aborto come autodeterminazione, eugenetica, eutanasia, diritto alla
neutralità dell’educazione, libertà religiosa negativa, presenza del crocifisso
in ambienti pubblici, insegnamento della religione cattolica, etica laica
pubblica..
Oggi assistiamo alla moltiplicazione dei diritti solo perchè rappresentano
l’emersione di nuovi bisogni dell’uomo e di nuove istanze di
autodeterminazione, da chiunque provengano, purchè libere e non condizionate.Se una nuova pretesa emerge come voluta liberamente, l’ordinamento giuridico gliela deve riconoscere.
Non vi è più un giudizio sul contenuto dei nuovi diritti, su ciò che viene richiesto come diritto. Non si pone più l’accento sull’esigenza che la nuova istanza sia corrispondente o meno all’uomo per come è fatto e alla sua natura.
Questa caratteristica unisce le nuove conquiste sociali. Sono diritti che si reggono solo sulla convinzione che l’ordinamento giuridico non possa disconoscere ciò che viene liberamente scelto e voluto da ciascun soggetto, come monade a se stante, e che lo stato debba perseguire la mancanza di condizionamenti alla libertà di ciascuno.
Il libro cerca invece di mettere a fuoco il contenuto di questi presunti nuovi diritti e di giudicarli sulla base del principio di ragionevolezza.
Diritto è ragione. Diritto umano è ciò che è ragionevole per l’uomo, integralmente inteso come essere in relazione e - per usare il meeting - aperto all’infinito.
L’Autore affronta quindi ciascun nuovo presunto diritto, ripercorrendo la
strada che l’ordinamento giuridico ha seguito per affermarlo (richiamando
sentenze e norme) e mettendone in luce, per ciascuno, gli aspetti di
irragionevolezza. Commenta quella sentenza che ha monetizzato l’autodeterminazione
della donna ad abortire e che ha riconosciuto ai genitori il risarcimento dei
danni per la nascita di una bimba non voluta. Ripercorre la vicenda drammatica
di Eluana e come sia stato possibile arrivare alla sua morte pur in presenza di
norme che la impedivano. Affronta il problema di una selezione genetica attuata
di soppiatto mediante la diagnosi prenatale (pur impedita per legge, ma di
fatto ammessa dalla giurisprudenza) e l’aborto terapeutico (era anche il
contenuto di una mostra al meeting sul padre del genoma della sindrome di down.
Lejeune); le conseguenze della fecondazione eterologa (non ammessa dalla legge
40 ma riconosciuta dai giudici). Commenta le sentenze in tema di matrimonio gay
e le delibere sui registri delle coppie di fatto. Il caso europeo Lautsi contro
Italia, per quanto riguarda il crocifisso nei luoghi pubblici. Le ultime
sentenze amministrative, per quanto riguarda l’insegnamento della religione
nelle scuole, ecc...
Il libro è diviso in due
parti: una prima parte, più giornalistica ed espositiva, che evidenzia anche
gli atteggiamenti oggi comuni che permettono la proliferazione di questi nuovi
diritti (buonismo, indifferenza, un malinteso rispetto del diverso, laicismo,
una malintesa tolleranza); la seconda, un po’ più tecnica, dedicata alle
singole vicende e al loro commento giuridico.
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