Caro Direttore
Vorrei partire
dall'affermazione di Renzo Puccetti (articolo "Popolo della Famiglia, una
lettura diversa dei risultati") sul "tradimento
totale" dei cattolici del PD e del NCD in Parlamento per una pacata
riflessione sul passato e sul futuro di quelli di Piazza San Giovanni e
del Circo Massimo.
Innanzi tutto voglio rilevare che non tutti hanno tradito: un manipolo di coraggiosi colleghi ha condotto fino in fondo la battaglia sulle Unioni civili, fra gli altri Quagliariello, Gasparri, Malan , Sacconi, Roccella, Pagano, alcuni di loro addirittura abbandonando per protesta il partito di appartenenza e votando la sfiducia al Governo Renzi.Ricordo fra l'altro che se provvedimenti liberticidi come lo Scalfarotto sono stati bloccati sino ad oggi lo si deve proprio allo strenuo ostruzionismo portato avanti in commissione Giustizia del Senato dei soliti quattro gatti.
Innanzi tutto voglio rilevare che non tutti hanno tradito: un manipolo di coraggiosi colleghi ha condotto fino in fondo la battaglia sulle Unioni civili, fra gli altri Quagliariello, Gasparri, Malan , Sacconi, Roccella, Pagano, alcuni di loro addirittura abbandonando per protesta il partito di appartenenza e votando la sfiducia al Governo Renzi.Ricordo fra l'altro che se provvedimenti liberticidi come lo Scalfarotto sono stati bloccati sino ad oggi lo si deve proprio allo strenuo ostruzionismo portato avanti in commissione Giustizia del Senato dei soliti quattro gatti.
Personalmente mi sono anche fatto carico in questi tre anni di legislatura di fornire informazioni in tempo
reale alle associazioni che hanno poi dato vita alle grandi manifestazioni di
Piazza San Giovanni e del Circo Massimo.
In ambedue gli eventi con i colleghi parlamentari abbiamo responsabilmente accettato non soltanto di non poter prendere la parola ma persino di non apparire sul palco, per non "inquinare" con la nostra presenza la "purezza" delle manifestazioni": tutto questo era stato concordato nelle riunioni "ristrette" nelle quali a Roma si sono incontrati i leader di "Difendiamo i nostri figli" con i parlamentari impegnati nella battaglia istituzionale.
In ambedue gli eventi con i colleghi parlamentari abbiamo responsabilmente accettato non soltanto di non poter prendere la parola ma persino di non apparire sul palco, per non "inquinare" con la nostra presenza la "purezza" delle manifestazioni": tutto questo era stato concordato nelle riunioni "ristrette" nelle quali a Roma si sono incontrati i leader di "Difendiamo i nostri figli" con i parlamentari impegnati nella battaglia istituzionale.
Con una certa sorpresa pertanto ho visto scendere in campo alle elezioni
amministrative con il simbolo
"Il popolo della Famiglia" all'insaputa degli altri componenti dello
stesso, alcuni esponenti del Comitato, che non si sono fatti trovare quando ho
tentato di avvertirli che stavano sbagliando tempi e modi dell'ingresso in
politica, con il rischio di disperdere un immenso patrimonio di credibilità da
spendere nelle due decisive sfide
che abbiamo davanti: il Referendum sulla riforma della Costituzione e le
elezioni politiche che al più tardi si terranno fra 20 mesi.
Ripeto qui quello che più volte ho sostenuto sulla necessità di un impegno
politico comune in vista di questi appuntamenti tra chi è già impegnato
nelle Istituzioni e in Parlamento e quelli che provenendo dal Movimento
giustamente dovranno impegnarsi personalmente per essere eletti in
rappresentanza di quelle piazze.
Parlo di una vera e
propria forza politica che abbia come presupposto:
1) stare nel centro destra ed essere alternativi alla sinistra;
2) accettare soltanto coloro che hanno testimoniato in maniera limpida e non contraddittoria il rispetto dei "princìpi non negoziabili";
3) essere strutturata in maniera democratica con una organizzazione che preveda la selezione della classe dirigente dal basso.
1) stare nel centro destra ed essere alternativi alla sinistra;
2) accettare soltanto coloro che hanno testimoniato in maniera limpida e non contraddittoria il rispetto dei "princìpi non negoziabili";
3) essere strutturata in maniera democratica con una organizzazione che preveda la selezione della classe dirigente dal basso.
Una forza di questo tipo sarà in grado di fare vincere il centro destra e vincolare gli altri partiti di
questa area (FDI, LEGA E FORZA ITALIA) al rispetto scrupoloso di questi
princìpi (che per quanto riguarda famiglia, adozioni e droga ero riuscito
a garantire al Governo sino al 2011).
In caso contrario posso garantire che il problema dei cattolici in quanto
tali nel prossimo Parlamento sarà definitivamente
risolto, nel senso che quella "solida cinghia di trasmissione" fra
"pre-politica e politica" che Puccetti stranamente dice, con
scarsa generosità,"essere stata del tutto assente" in questa
legislatura, nella prossima sicuramente mancherà del tutto per l'assoluta
assenza di deputati e senatori a cui fare riferimento.
Sen. Carlo Giovanardi
Cari amici della Bussola,
anche non volendo cedere all'allarmismo, anche mantenendo ben salda la
speranza, non possiamo negare che stiamo vivendo tempi molto particolari, noi
credenti che desideriamo con tutto il cuore continuare a essere piccolo gregge,
e ricevere conferma che quello in cui crediamo è fondato su un deposito certo. Il pensiero che voi ci siate ci
conforta molto, davvero. Ci sentiamo uniti a voi, al grande lavoro che fate, e
a pochi altri amici con cui riconosciamo una consonanza di cuore e di idee. Per
questo ci rattrista quando vediamo che gli amici si dividono.
Vi scriviamo a
proposito del PDF (popolo della Famiglia). L'avevate detto dall'inizio che non eravate d'accordo con la scelta
di Adinolfi, e va bene, si può continuare a non essere d'accordo, ma noi
pensiamo che, anche per non addolorare le tante pecore senza pastore, la cosa
migliore sia valorizzare il contributo di ognuno, purché sia in adesione alla
Verità.
Ognuno serve la causa comune come sa fare: l'azione politica, per esempio, non fa per noi, ma pensiamo che Adinolfi abbia fatto un tentativo legittimo, nel suo particolare stile, e che non abbia cercato di intestarsi tutta la piazza. Certo non diremo né pensiamo che quello sia l'unico voto cattolico possibile. Il PDF non esclude il CDNF e i Comitati per il no; non esclude, ovviamente, tutti quelli che vorranno farsi carico in altri modi della battaglia per l'uomo, non serve l'aut aut: la Chiesa - nel senso di popolo - è sempre per l'et et. Non crediamo che ci sia inconciliabilità tra partito e azione culturale/lobbystica negli altri partiti, per questo pensiamo che sarebbe naturale dare al Popolo della Famiglia la possibilità di giocare partendo da questo 1% per arrivare a fare meglio alle politiche senza più fuoco amico (i maestri dell'azione culturale/lobbystica sono i radicali: loro hanno fatto una potentissima azione nella formazione delle opinioni, senza rinunciare ad avere anche loro il loro piccolo partito). Se ci fosse un piccolissimo partito in grado di spostare, anche minimamente, qualcosa negli equilibri, sarebbe in grado di fare un'opera trasversale che sarà mano a mano sempre più fondamentale.
Ognuno serve la causa comune come sa fare: l'azione politica, per esempio, non fa per noi, ma pensiamo che Adinolfi abbia fatto un tentativo legittimo, nel suo particolare stile, e che non abbia cercato di intestarsi tutta la piazza. Certo non diremo né pensiamo che quello sia l'unico voto cattolico possibile. Il PDF non esclude il CDNF e i Comitati per il no; non esclude, ovviamente, tutti quelli che vorranno farsi carico in altri modi della battaglia per l'uomo, non serve l'aut aut: la Chiesa - nel senso di popolo - è sempre per l'et et. Non crediamo che ci sia inconciliabilità tra partito e azione culturale/lobbystica negli altri partiti, per questo pensiamo che sarebbe naturale dare al Popolo della Famiglia la possibilità di giocare partendo da questo 1% per arrivare a fare meglio alle politiche senza più fuoco amico (i maestri dell'azione culturale/lobbystica sono i radicali: loro hanno fatto una potentissima azione nella formazione delle opinioni, senza rinunciare ad avere anche loro il loro piccolo partito). Se ci fosse un piccolissimo partito in grado di spostare, anche minimamente, qualcosa negli equilibri, sarebbe in grado di fare un'opera trasversale che sarà mano a mano sempre più fondamentale.
Sempre in comunione di preghiera.
Padre Maurizio Botta e Costanza Miriano
Cari amici,
intanto vi ringrazio per la passione che dimostrate, anche con queste
lettere, alla comune causa per il bene comune. Sul Popolo della Famiglia non mi
starò a ripetere, avendo già scritto l'essenziale. Permettetemi soltanto alcune
sottolineature:
1. Giustamente il senatore Giovanardi ricorda un fatto su cui si sorvola
sempre, non credo in modo disinteressato: la situazione nell'attuale Parlamento
per chi sostiene la famiglia non è uguale a zero. C'è chi si è battuto e sta
continuando a battersi, pur essendo una piccola minoranza. Non è molto e non
garantisce nulla per il futuro, ma ignorarlo per giustificare altre strategie,
pur legittime, non è onesto e non promette nulla di buono;
2. Fa piacere che Costanza Miriano e padre Maurizio Botta sostengano che il
PDF non rappresenti tutta la piazza del Circo Massimo e che non sia l'unico
voto cattolico possibile. È esattamente ciò che abbiamo sempre sostenuto noi.
Quanto all'unità è giusto tendervi, ma non può essere concepita come "il primo
che si alza detta la linea, e gli altri tutti dietro, guai a criticare".
La Bussola non è un partito, non ha mai avuto aspirazioni a crearlo, non è nata
per questo. Non abbiamo posizioni o progetti da difendere: semplicemente
desideriamo giudicare ogni cosa - anche la politica - a partire dal Magistero.
Possiamo sbagliare come tutti, ma anche dentro un'unità di intenti è giusto
confrontarsi apertamente;
3. C'è un ultimo aspetto su cui dovremo tornare, ma che è bene almeno
accennare: ci si lamenta giustamente dei politici, soprattutto di certi
politici che si definiscono cattolici, ma non bisogna dimenticare che il
problema nasce molto prima. A sostenere
le unioni civili - pur differenziate dal matrimonio e dalla famiglia - sono
anzitutto i vertici della Chiesa italiana. Una legge Cirinnà depurata dalle
adozioni e da alcuni riferimenti alla legislazione matrimoniale era l'obiettivo
dichiarato del segretario della CEI; obiettivo espresso nella linea editoriale
di Avvenire per cui un'unione omosessuale stabile aumenta comunque il
"tasso di solidarietà" della nostra società. E tale posizione è
condivisa anche da diversi aspiranti politici che pure se la prendono con
Alfano e Lupi. Purtroppo c'è una confusione che viene assai prima della
politica, e in ballo non c'è un partito o l'altro: c'è la credibilità stessa
della Chiesa.
Perché se oggi si dice auspicabile una soluzione (vedi i Di.Co.) che appena
dieci anni fa era considerata irricevibile e contraria alla dignità umana e al
bene comune, i casi sono due: o non esiste una verità eterna e immutabile
sull'uomo, e allora il cristianesimo è una menzogna; oppure questa verità
esiste, ma ci sono dei pastori che stanno portando disorientamento nel popolo.
In ogni caso una situazione drammatica. Su cui dovremo ritornare, perché il
vero nodo della situazione sta qui, altro che partiti.
Riccardo Cascioli
Riccardo Cascioli
tratto da la nuova bussola
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