BERLICCHE
Il Corriere ha definito “affermazioni forti che hanno sollevato un
polverone sui social” il fatto che il neoministro Fontana abbia
detto “credo e dico (…) che la famiglia sia quella naturale, dove un
bambino deve avere una mamma e un papà”.
Hanno
ragione. Sono affermazioni molto forti. Era ora, dopo anni di affermazioni
deboli e inconsistenti. “Un bambino può avere due mamme o due papà”, ad
esempio: sarebbe interessante sapere fisicamente come questo sia possibile. E’
ovvio che in questo secondo caso non si parla di niente di reale. Il bambino di
cui parla Fontana è una persona concreta; l’altro un oggetto legale, di
desiderio, un costrutto ideologico ad uso e consumo di uno stile di vita
intrinsecamente sterile che non accetta di esserlo.
E’ il
pensiero debole di chi non sa stare al mondo, e quindi si inventa un universo
dove il bianco non sia bianco e il nero non sia nero, i bambini si possano
comprare, fabbricare o, se sgraditi, eliminare. Dove tutto ciò che è reale può
essere messo in dubbio, e il dubbio diventa l’unica cosa reale. Così che non è
permesso opporsi al fatto che tutto sia permesso, e dire il vero è accolto da
strilli scandalizzati e increduli.
Se si
fosse in pericolo, chi si affiderebbe a qualcuno di debole? Ecco, noi
siamo in pericolo di smarrire ciò che ci rende umani. Affermare debolmente
una cosa vuol dire non crederla davvero. Cioè raccontare balle, sollevare
polvere. Che questa sia la normalità invocata da alcuni la dice lunga…
Nessun commento:
Posta un commento