All'improvviso non è tutto più
così urgente vero? (e badate non ho detto importante!).
I pinguini, i ghiacciai,
il surriscaldamento globale, l'Australia che brucia, i combustibili fossili, le
balene.
Anche i più negazionisti, che fino a pochi giorni fa, con accademica
beffa affermavano "pensiamo a questa o quella vera emergenza" oppure
"è poco più che un raffreddore", contro chi il tutto l'aveva
seriamente annunciato da molte settimane, stanno tacendo! O in parte
ravvedendo.
Così abbiamo compreso che di urgente c'è la vita di ciascuno!
La mia, la tua, quella dei propri cari, dei genitori, dei figli, dei nonni, di
chi è lontano e vive a Milano, Cremona, Piacenza, o a Pesaro e Rimini, a pochi
km di distanza da casa mia o casa tua.
L'abbiamo compreso perché la gente che
scappa in Stazione Centrale a Milano per prendere il treno, non corre per salvare animali in via di
estinzione o boicottare le multinazionali, ma torna impaurita dalle proprie
famiglie. La paura di restare soli, isolati, abbandonati, recisi nella più
umana delle esigenze, quella della vita sociale, della propria famiglia.
All'improvviso l'uomo è diventato molto più interessante,
la salute di mia madre e mio padre, che magari hanno sessant'anni, è diventata
più interessante (e non dite che a sessant'anni, perché si ha qualche acciacco
di salute allora...). Chiedersi se tutto il nostro sistema sociale (che poi è
la stessa nostra vita) resisterà è più interessante, se chi lavora strenuamente
negli ospedali riuscirà a reggere il peso di tanta fatica o se verrà contagiato
perché più esposto è più interessante, se riusciremo a non lasciarci
stravolgere da qualcosa che fatichiamo a governare, che in poche settimane ha
rivoluzionato la vita di molti (senza sapere bene quando finirá) è più
interessante. Ma questo interesse per l'uomo non si può capire se non si guarda
a lui con lo stesso sguardo di chi l'uomo l'ha creato, di chi lo ha ritenuto
abbastanza degno da incarnarsi come lui e abbastanza importante da morire per
lui.
Anche per tutti quelli che nel populismo social, di fronte alle
gravi sciagure ambientali, auguravano "meritiamo l'estinzione di
massa". Parlate per voi. Perché quando l'estinzione inizia da te, dai tuoi
affetti, dai tuoi cari, smetti di essere così cinico o spregiudicato, ma ti fai
silenzioso e inizi a interrogarti: perché la mia vita dovrebbe essere così importante?
"Siamo polvere nell’universo. Ma
siamo la polvere amata da Dio" ci ha ricordato papa Francesco ad inizio
Quaresima. "Il Signore ha amato raccogliere la nostra polvere tra le
mani e soffiarvi il suo alito di vita. Così siamo polvere preziosa, destinata a
vivere per sempre. Siamo la terra su cui Dio ha riversato il suo cielo, la
polvere che contiene i suoi sogni. Siamo la speranza di Dio, il suo tesoro, la
sua gloria".
Perché la vita dell'uomo è importante? Puoi farti la domanda. E puoi trovare anche la risposta.
Enrico Castagnoli
(consigliere comunale a Cesena, in rappresentanza del
Cattolici nel Centrodestra)
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