INDAGINE SUI MIRACOLI EUCARISTICI
Intervista al dottor Franco Serafini autore di un libro con i sorprendenti risultati dei test clinici e genetici sui tessuti affiorati misteriosamente da ostie consacrate.
“I
più importanti teli della Passione di Cristo, a partire dalla Sacra Sindone, e
5 miracoli eucaristici tra quelli riconosciuti dalla Chiesa negli ultimi 13
secoli, hanno in comune un sorprendente filo conduttore fatto di tracce
ematiche dello stesso gruppo sanguigno e analoghi residui di tessuto muscolare
miocardico sul quale si riconoscono segni clinici di intenso stress e di
violenza riscontrabili nelle vittime di aggressione, di incidenti stradali o
nelle esecuzioni capitali”.Il Dott. Franco Serafini
Come dire, la Crocifissione di Gesù sul Golgota, tappa finale della Via Crucis
del Venerdì Santo, “letta, studiata, analizzata” attraverso gli “occhi” della
scienza medica di oggi. “Ed i risultati sono sorprendenti, per molti versi
ancora inspiegabili e sbalorditivi”, spiega – analisi scientifiche alla mano - il dottor Franco Serafini,
cardiologo all'ospedale di Bentivoglio in provincia di Bologna, autore di studi
specifici proprio sul tema dei miracoli eucaristici e delle reliquie della
Passione, che ha illustrato nel suo libro: Un cardiologo visita Gesù. I miracoli eucaristici alla prova della scienza (Edizioni Studio Domenicano 2018). Dagli studi emerge
«una diagnosi clinica precisa, puntuale e dettagliata che non confligge, ma
combacia perfettamente con quanto leggiamo nei Vangeli e riceviamo in dono
dalla Tradizione cattolica».
Gli “oggetti” presi in esame dal dottore sono 5 miracoli eucaristici riconosciuti
ufficialmente dalle autorità cattoliche e che, in epoca
recente, sono stati sottoposti ad indagini medico-scientifiche di qualità. Si
tratta, in sintesi, di studi su ostie consacrate dalle quali è fuoriuscito
sangue, in luoghi ed epoche diverse, vale a dire a Lanciano (VIII secolo), Buenos Aires in Argentina (1992-1994-1996), Tixtla in Messico (2006)
e in Polonia
a Sokółka (2008) e Legnica (2013). Contestalmente ad altri
studi clinici più recenti sulle macchie ematiche su teli venerati da milioni di
fedeli, come la Sindone di Torino, il Sudario di Oviedo in Spagna e la Tunica
di Argenteuil in Francia. “Ed i risultati sono stati sorprendenti”, confessa il
cardiologo ricercatore.
Cosa ha scoperto di tanto sorprendente analizzando i 5 miracoli eucaristici?
“Mi
sorprende che, miracolo dopo miracolo, a distanza di secoli e di migliaia di
chilometri, si riproponga puntuale un certo pattern (riconoscimento
automatico - ndr). Il miracolo non si prende gioco di noi, ma ci vuole
confortare e rafforzare nella fede. E così ritroviamo, cinque volte su cinque,
tessuto muscolare miocardico, cioè frammenti di cuore, inoltre possiamo trovare
sangue, lo stesso gruppo sanguigno, l’AB, e tracce di DNA che misteriosamente
sfuggono ai comuni test di identificazione”.
Santuario del Miracolo di Lanciano |
Ed il medico, in particolare, cosa ha trovato
dal punto di vista scientifico mettendo da parte le verità di Fede?
“Colpisce che cuore e sangue mostrino segni di intensa sofferenza. Nel cuore
sono presenti fenomeni di infiltrazione leucocitaria, cioè il tessuto è
infiammato, insieme a fenomeni di frammentazione o segmentazione delle fibre
muscolari. Questi sono esattamente i segni che gli anatomopatologi ritrovano
nel cuore di chi ha sofferto un tipo particolare di infarto, quello non dovuto
a malattia delle coronarie, ma ad un intenso stress fisico o emotivo come
quando si riceve una notizia terribile, quando muore una persona cara o quando
si è vittima di un incidente o di un’aggressione. Le stesse alterazioni si
ritrovano, per esempio, nelle vittime di incidenti aerei o nei condannati a
morte e il meccanismo coinvolto è quello del rilascio di una vera e propria
tempesta di catecolamine, come l’adrenalina o la noradrenalina che, quando in
eccesso, causano lesioni tossiche, anche mortali, a livello cardiaco.
Anche nel sangue proveniente da questi miracoli sono presenti segni, come la
linfocitosi e l’ipogammaglobulinemia (mi scuso per i termini medici) che,
limitatamente alle prime ore che seguono l’incidente, sono tipiche dei pazienti
severamente politraumatizzati e in condizioni critiche.”
Tutto questo fa pensare anche alla Crocifissione di
Gesù? Possibile?
“Infatti! La medicina, in qualche modo, prova a descrivere con accuratezza la
sofferenza di questo Uomo. Una sofferenza non vaga o generica, ma precisamente
descritta in termini istopatologici e clinici”.
Stessa sorpresa anche dalle analisi sui Teli
della Passione?
“Come non definire sorprendente il fatto che due eventi eucaristici, Lanciano e
Tixtla, e i tre principali teli della Passione, la Sindone di Torino, il
Sudario di Oviedo e la Tunica di Argenteuil, condividono lo stesso gruppo
sanguigno, cioè il gruppo AB. Un risultato statistico fortissimo che
rafforza enormemente la credibilità reciproca di questi eventi”.
Come fa a sostenerlo?
“Non bisogna dimenticare che i gruppi sanguigni del sistema AB0 sono stati
scoperti tra 1900 e 1901 da Karl Landsteiner, scoperta che meritatamente fu
premiata dal premio Nobel. Ebbene se i teli della Passione e il miracolo di
Lanciano fossero artefatti medievali, come avrebbero potuto i falsari
indovinare casualmente lo stesso gruppo sanguigno quattro volte su quattro
(cinque su cinque, se comprendiamo anche l’evento recente di Tixtla), peraltro
il più raro!”.
Qual è
l’aspetto che sfugge sempre in tutti gli eventi esaminati?
A volte le immagini sono di non facile interpretazione, a volte alcuni test non
funzionano... insomma è come se i miracoli eucaristici non volessero imporsi
con un eccesso di evidenza scientifica. L’Autore di questi eventi gioca in
parte a nascondersi per non rendere superflua, o se vogliamo per non “umiliare”
la nostra fede, che evidentemente è un tesoro prezioso da salvaguardare. In altre parole: questi dossier scientifici consentono di mantenere un
delicato, ma essenziale equilibrio tra il supporto alla fede (per questo i
miracoli eucaristici continuano a ripetersi anche ai nostri giorni) e il
rispetto della nostra libertà. E in questo aspetto io credo di poter leggere un’ulteriore cifra
dell’autenticità di questi miracoli.
Infatti, lei
sostiene che quando in un miracolo eucaristico il DNA c’è, ma sfugge ai comuni
marcatori, è sintomo che il miracolo è autentico. Ci può spiegare meglio?
Oggi come oggi, l’indagine genetica è imprescindibile per un laboratorio di
medicina forense che deve fare chiarezza su un reperto biologico. In questi
miracoli più recenti sono presenti cellule nucleate e ovviamente più volte si è
cercato di sequenziare quei marcatori del DNA che consentirebbero di
ricostruire un profilo personale con un livello di certezza elevatissimo
nell’identificare un uomo rispetto a tutti gli altri che hanno vissuto o che
vivranno sulla terra. Sarebbe la prova scientifica della Presenza Reale
nell’Eucarestia: un dato sconvolgente, a prima vista meraviglioso e auspicabile
per i cattolici!
E invece?
In realtà sarebbe un disastro per la fede che diverrebbe superflua di fronte ad
un dato di conoscenza oggettivo e indiscutibile. E infatti non succede, anzi
avviene un miracolo nel miracolo: c’è DNA, il tessuto si rivela umano
utilizzando altre tecniche, ma i comuni kit che dovrebbero mappare i marcatori
non funzionano e danno un risultato nullo.
Secondo lei
cosa significa?
Si possono fare diverse ipotesi: dalla scarsa qualità o conservazione del
materiale, a fantasie su di un super DNA non più veramente umano. Io mi
atterrei all’ipotesi della protezione del bene della nostra fede.
Oltre tutto,
questo aspetto ci mette ulteriormente al riparo dalla possibilità di un falso:
una contraffazione rivelerebbe inevitabilmente il DNA di chi la confeziona.
Perché
questo suo libro e le sue conclusioni mettono a disagio i più,
finanche gli uomini di scienza?
Questo libro mette un po’ tutti a disagio: il mondo laicista che vede con
imbarazzo la scienza usare i propri strumenti per descrivere realtà ritenute
“impossibili” come la Presenza del Signore nell’Eucarestia, ma anche il mondo
della fede cattolica. A tanti credenti della nostra epoca piace, come dire, una
fede molto “spiritualizzata”, una fede che considera eventuali reliquie fatte
di carne e sangue un reperto ingombrante del passato da nascondere in qualche
armadio della sagrestia.
Brani
di interviste tratti da La Nuova Bussola e da Famiglia Cristiana
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