domenica 11 giugno 2023

LA MIA CARNE E’ VERO CIBO E IL MIO SANGUE VERA BEVANDA

INDAGINE SUI MIRACOLI EUCARISTICI

Intervista al dottor Franco Serafini autore di un libro con i sorprendenti risultati dei test clinici e genetici sui tessuti affiorati misteriosamente da ostie consacrate.

 

“I più importanti teli della Passione di Cristo, a partire dalla Sacra Sindone, e 5 miracoli eucaristici tra quelli riconosciuti dalla Chiesa negli ultimi 13 secoli, hanno in comune un sorprendente filo conduttore fatto di tracce ematiche dello stesso gruppo sanguigno e analoghi residui di tessuto muscolare miocardico sul quale si riconoscono segni clinici di intenso stress e di violenza riscontrabili nelle vittime di aggressione, di incidenti stradali o nelle esecuzioni capitali”.

Il Dott. Franco Serafini

     Come dire, la Crocifissione di Gesù sul Golgota, tappa finale della Via Crucis del Venerdì Santo, “letta, studiata, analizzata” attraverso gli “occhi” della scienza medica di oggi. “Ed i risultati sono sorprendenti, per molti versi ancora inspiegabili e sbalorditivi”, spiega – analisi scientifiche alla mano - il dottor Franco Serafini, cardiologo all'ospedale di Bentivoglio in provincia di Bologna, autore di studi specifici proprio sul tema dei miracoli eucaristici e delle reliquie della Passione, che ha illustrato nel suo libro: Un cardiologo visita Gesù. I miracoli eucaristici alla prova della scienza (Edizioni Studio Domenicano 2018). Dagli studi emerge «una diagnosi clinica precisa, puntuale e dettagliata che non confligge, ma combacia perfettamente con quanto leggiamo nei Vangeli e riceviamo in dono dalla Tradizione cattolica».

    Gli “oggetti” presi in esame dal dottore sono 5 miracoli eucaristici riconosciuti ufficialmente dalle autorità cattoliche e che, in epoca recente, sono stati sottoposti ad indagini medico-scientifiche di qualità. Si tratta, in sintesi, di studi su ostie consacrate dalle quali è fuoriuscito sangue, in luoghi ed epoche diverse, vale a dire a Lanciano (VIII secolo), Buenos Aires in Argentina (1992-1994-1996), Tixtla in Messico (2006) e in Polonia a Sokółka (2008) e Legnica (2013). Contestalmente ad altri studi clinici più recenti sulle macchie ematiche su teli venerati da milioni di fedeli, come la Sindone di Torino, il Sudario di Oviedo in Spagna e la Tunica di Argenteuil in Francia. “Ed i risultati sono stati sorprendenti”, confessa il cardiologo ricercatore.

     Cosa ha scoperto di tanto sorprendente analizzando i 5 miracoli eucaristici?

   “Mi sorprende che, miracolo dopo miracolo, a distanza di secoli e di migliaia di chilometri, si riproponga puntuale un certo pattern (riconoscimento automatico - ndr). Il miracolo non si prende gioco di noi, ma ci vuole confortare e rafforzare nella fede. E così ritroviamo, cinque volte su cinque, tessuto muscolare miocardico, cioè frammenti di cuore, inoltre possiamo trovare sangue, lo stesso gruppo sanguigno, l’AB, e tracce di DNA che misteriosamente sfuggono ai comuni test di identificazione”.

Santuario del Miracolo di Lanciano

   Ed il medico, in particolare, cosa ha trovato dal punto di vista scientifico mettendo da parte le verità di Fede?

   “Colpisce che cuore e sangue mostrino segni di intensa sofferenza. Nel cuore sono presenti fenomeni di infiltrazione leucocitaria, cioè il tessuto è infiammato, insieme a fenomeni di frammentazione o segmentazione delle fibre muscolari. Questi sono esattamente i segni che gli anatomopatologi ritrovano nel cuore di chi ha sofferto un tipo particolare di infarto, quello non dovuto a malattia delle coronarie, ma ad un intenso stress fisico o emotivo come quando si riceve una notizia terribile, quando muore una persona cara o quando si è vittima di un incidente o di un’aggressione. Le stesse alterazioni si ritrovano, per esempio, nelle vittime di incidenti aerei o nei condannati a morte e il meccanismo coinvolto è quello del rilascio di una vera e propria tempesta di catecolamine, come l’adrenalina o la noradrenalina che, quando in eccesso, causano lesioni tossiche, anche mortali, a livello cardiaco.

     Anche nel sangue proveniente da questi miracoli sono presenti segni, come la linfocitosi e l’ipogammaglobulinemia (mi scuso per i termini medici) che, limitatamente alle prime ore che seguono l’incidente, sono tipiche dei pazienti severamente politraumatizzati e in condizioni critiche.”

   Tutto questo fa pensare anche alla Crocifissione di Gesù? Possibile?

   “Infatti! La medicina, in qualche modo, prova a descrivere con accuratezza la sofferenza di questo Uomo. Una sofferenza non vaga o generica, ma precisamente descritta in termini istopatologici e clinici”.

   Stessa sorpresa anche dalle analisi sui Teli della Passione?

   “Come non definire sorprendente il fatto che due eventi eucaristici, Lanciano e Tixtla, e i tre principali teli della Passione, la Sindone di Torino, il Sudario di Oviedo e la Tunica di Argenteuil, condividono lo stesso gruppo sanguigno, cioè il gruppo AB. Un risultato statistico fortissimo che rafforza enormemente la credibilità reciproca di questi eventi”.

   Come fa a sostenerlo?

   “Non bisogna dimenticare che i gruppi sanguigni del sistema AB0 sono stati scoperti tra 1900 e 1901 da Karl Landsteiner, scoperta che meritatamente fu premiata dal premio Nobel. Ebbene se i teli della Passione e il miracolo di Lanciano fossero artefatti medievali, come avrebbero potuto i falsari indovinare casualmente lo stesso gruppo sanguigno quattro volte su quattro (cinque su cinque, se comprendiamo anche l’evento recente di Tixtla), peraltro il più raro!”.

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Qual è l’aspetto che sfugge sempre in tutti gli eventi esaminati?
A volte le immagini sono di non facile interpretazione, a volte alcuni test non funzionano... insomma è come se i miracoli eucaristici non volessero imporsi con un eccesso di evidenza scientifica. L’Autore di questi eventi gioca in parte a nascondersi per non rendere superflua, o se vogliamo per non “umiliare” la nostra fede, che evidentemente è un tesoro prezioso da salvaguardare.
In altre parole: questi dossier scientifici consentono di mantenere un delicato, ma essenziale equilibrio tra il supporto alla fede (per questo i miracoli eucaristici continuano a ripetersi anche ai nostri giorni) e il rispetto della nostra libertà. E in questo aspetto io credo di poter leggere un’ulteriore cifra dell’autenticità di questi miracoli.

Infatti, lei sostiene che quando in un miracolo eucaristico il DNA c’è, ma sfugge ai comuni marcatori, è sintomo che il miracolo è autentico. Ci può spiegare meglio?
Oggi come oggi, l’indagine genetica è imprescindibile per un laboratorio di medicina forense che deve fare chiarezza su un reperto biologico. In questi miracoli più recenti sono presenti cellule nucleate e ovviamente più volte si è cercato di sequenziare quei marcatori del DNA che consentirebbero di ricostruire un profilo personale con un livello di certezza elevatissimo nell’identificare un uomo rispetto a tutti gli altri che hanno vissuto o che vivranno sulla terra. Sarebbe la prova scientifica della Presenza Reale nell’Eucarestia: un dato sconvolgente, a prima vista meraviglioso e auspicabile per i cattolici!

E invece?
In realtà sarebbe un disastro per la fede che diverrebbe superflua di fronte ad un dato di conoscenza oggettivo e indiscutibile. E infatti non succede, anzi avviene un miracolo nel miracolo: c’è DNA, il tessuto si rivela umano utilizzando altre tecniche, ma i comuni kit che dovrebbero mappare i marcatori non funzionano e danno un risultato nullo.

Secondo lei cosa significa?
Si possono fare diverse ipotesi: dalla scarsa qualità o conservazione del materiale, a fantasie su di un super DNA non più veramente umano. Io mi atterrei all’ipotesi della protezione del bene della nostra fede.

Oltre tutto, questo aspetto ci mette ulteriormente al riparo dalla possibilità di un falso: una contraffazione rivelerebbe inevitabilmente il DNA di chi la confeziona.

Perché questo suo libro e le sue conclusioni mettono a disagio i più, finanche gli uomini di scienza?
Questo libro mette un po’ tutti a disagio: il mondo laicista che vede con imbarazzo la scienza usare i propri strumenti per descrivere realtà ritenute “impossibili” come la Presenza del Signore nell’Eucarestia, ma anche il mondo della fede cattolica. A tanti credenti della nostra epoca piace, come dire, una fede molto “spiritualizzata”, una fede che considera eventuali reliquie fatte di carne e sangue un reperto ingombrante del passato da nascondere in qualche armadio della sagrestia.

 

Brani di interviste tratti da La Nuova Bussola e da Famiglia Cristiana

 

 

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