mercoledì 5 dicembre 2012

IL PAPA CINGUETTA IN OTTO LINGUE


Sala Stampa della Santa Sede gremita come per le grandi occasioni, un panel di tutto rilievo per presentare l'avvenimento mediatico forse più atteso di questi ultimi tempi: lo "sbarco" - come si dice in gergo - del Papa su Twitter, il social network dei centoquaranta caratteri. La notizia, più che nell'aria, era già nota da tempo. E non si tratta neppure di una novità assoluta perché Benedetto XVI ha già frequentato il mondo del microblogging lo scorso anno. Questa volta però la frequentazione diventa fissa, con tanto di account personalizzato - @pontifex, che è in inglese, e in altre sette lingue, arabo compreso - ed è stata fissata la data del primo "cinguettio" strutturato: mercoledì prossimo, 12 dicembre, in coincidenza con l'udienza generale. E a significare l'importanza attribuita dal popolo di Twitter (cinquecento milioni di persone in tutto il mondo, il 40 per cento delle quali di età compresa tra i 18 e i 40 anni) un'agenzia di stampa ha registrato quarantamila followers dichiarati dopo appena una ventina di minuti dall'annuncio dell'account di Papa Ratzinger . Motivazioni, dati tecnici e riferimenti storici dell'iniziativa sono stati illustrati lunedì mattina, 3 dicembre, durante una conferenza stampa. Le motivazioni innanzitutto. Le ha spiegate l'arcivescovo Celli.
Sottolineando un aspetto tutto particolare della personalità di Benedetto XVI ha messo l'accento sul grande desiderio del Pontefice di andare a incontrare l'uomo e la donna dovunque essi si trovino e instaurare con loro un dialogo. Un dialogo intessuto sì nel telaio dei centoquaranta caratteri, ma perfettamente strutturato nella forma stessa dei versetti biblici, a testimoniare che l'essenzialità del messaggio può essere colta in poche parole: tutto dipende, ha detto, dallo spessore di chi lo lancia e da quello di chi lo riceve. In questo senso, ha concluso l'arcivescovo, quelle del Papa saranno "pillole di saggezza".

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