Non ne varrebbe neanche la pena parlare. E’ cosa già vista, già vissuta, la
stessa storia da ben prima che io o voi nasceste.
Un tempo veniva detto: il Papa ha fatto questo, il Papa ha detto quest’altro e avevi voglia a capire se era vero oppure no. Adesso, con internet, verificare la bufala è un attimo. E’ un secondo leggere il testo originale.
Però c’era anche più fede. Se ti dicevano che il Papa, che so, aveva scomunicato il vaccino antivaiolo o la locomotiva perché pregiudizialmente contro il progresso, o che la Chiesa dubitava che la donna avesse l’anima tu restavi interdetto. Perché avevi fiducia, avevi fede, e ti sembrava una cosa grossa, non collimava. Infatti in simili balle ci cascavano quelli che di Chiesa capivano poco. Sono sempre i deboli i preferiti dai predatori, si parli di corpi o di anime.
Adesso che c’è meno fede, o che forse si conosce meno la Chiesa, le palle sparate per odio e ideologia possono essere prese sul serio da più gente. Se è possibile scovarle facilmente bisogna però averne la volontà. Quante volte abbiamo visto negare ogni evidenza, ribattere alla bugia rivelata con una balla ancora più grossa, o buttandola in caciara?
Allora come oggi è una questione di libertà. Libertà di riconoscere che quello che il Papa dice è vero, libertà di andarne a cercare le fonti, libertà di verificare fatti, episodi, ragionamenti. E dopo avere verificato giudicare quanta fiducia riporre in chi ti ha mentito..
Un tempo veniva detto: il Papa ha fatto questo, il Papa ha detto quest’altro e avevi voglia a capire se era vero oppure no. Adesso, con internet, verificare la bufala è un attimo. E’ un secondo leggere il testo originale.
Però c’era anche più fede. Se ti dicevano che il Papa, che so, aveva scomunicato il vaccino antivaiolo o la locomotiva perché pregiudizialmente contro il progresso, o che la Chiesa dubitava che la donna avesse l’anima tu restavi interdetto. Perché avevi fiducia, avevi fede, e ti sembrava una cosa grossa, non collimava. Infatti in simili balle ci cascavano quelli che di Chiesa capivano poco. Sono sempre i deboli i preferiti dai predatori, si parli di corpi o di anime.
Adesso che c’è meno fede, o che forse si conosce meno la Chiesa, le palle sparate per odio e ideologia possono essere prese sul serio da più gente. Se è possibile scovarle facilmente bisogna però averne la volontà. Quante volte abbiamo visto negare ogni evidenza, ribattere alla bugia rivelata con una balla ancora più grossa, o buttandola in caciara?
Allora come oggi è una questione di libertà. Libertà di riconoscere che quello che il Papa dice è vero, libertà di andarne a cercare le fonti, libertà di verificare fatti, episodi, ragionamenti. E dopo avere verificato giudicare quanta fiducia riporre in chi ti ha mentito..
Perché chi inganna nel poco inganna nel molto. E i tiepidi, quelli che preferiscono non schierarsi, che i valori non
negoziabili va bene ma però privilegiamo altro (il proprio potere, di solito)
saranno vomitati – come dice una eloquente espressione del Vangelo. Urtano lo
stomaco, sono indigeribili.
Il Papa invece ci mette la faccia. Nonostante quanti gli
consiglierebbero di soprassedere, con queste cose un po’ troppo cattoliche, che
dividono. Perché meravigliarsi che anche su twitter venga attaccato? Per
evitare di esserlo dovrebbe smettere di essere il Papa.
Noi, qui sul web, ai commenti maligni ci siamo abitati da un pezzo.
Noi, qui sul web, ai commenti maligni ci siamo abitati da un pezzo.
Fanno parte di quello che ci è stato promesso quando siamo diventati
cattolici. Sono buon segno, sono indice che diamo
fastidio a qualcuno. Qualcuno, laggiù molto in basso.
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