giovedì 2 aprile 2015

IL NOME DELLO SCONOSCIUTO

Attraversiamo un periodo storico in cui l’evidenza del male, la sua opera innegabile ci balza addosso dalle notizie in ogni momento dalla giornata. 
Eppure sembra esserci l’incapacità assoluta di chiamarlo con il suo nome.
Diventa integralismo, assolutismo, follia omicida o suicida; quando non viene chiamato diritto. 
La lingua si inceppa, se si tenta di dire cos’è davvero.
Forse perché se si ammette che il male possa sul serio esistere, allora bisogna anche dire che c’è un bene.
 Forse perché è proprio Lui, il nome di quel bene, che è vietato dire, è vietato considerare. 
Atto di accusa contro noi stessi, che l’abbiamo voluto cancellare da questo vacuo presente, da dove però non è mai andato via. 
Come uno straniero. Come un esule nella sua stessa patria. Come uno sconosciuto dal viso familiare.
Il male che non si vuole o non si riesce a nominare ha già vinto nel cuore. 
Non si può fermare ciò che si sceglie di ignorare. Riusciremo a salvarci solo se oseremo affermare che esiste; se riusciremo a dire quello che davvero è.
Solo se riconosceremo quello sconosciuto potremo essere perdonati.


Antonio\Berlicche  
SAMIZDATONLINE

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