lunedì 10 febbraio 2020

BENIGNI A SANREMO: TRECENTOMILA EURO PER TRASFORMARE IL CRISTIANESIMO IN UN GAY PRIDE


Estratti da una intervista a “Radio Radio TV” del 7 febbraio 2020 sul festival di Sanremo a Diego Fusaro e Fabio Duranti

Diego Fusaro
Io sostengo che questo Sanremo si caratterizza quest'anno per essere un'aggressione al cristianesimo, cioè la tendenza fondamentale è ad una scristianizzazione dal punto di vista culturale e non canoro, un'aggressione al cristianesimo che si è determinata in primis con una finta messa inaugurale di Fiorello agghindato da prete di campagna! Questa dissacrazione è seguitata la sera stessa con Achille Lauro che ha emulato maldestramente Francesco d’Assisi raffigurato da Giotto, spogliandosi dei suoi averi e rimanendo con una tutina che a occhio e croce costava 6000 euro o su per giù,  poi dulcis in fundo  c'è stato l’attacco più duro al cuore del Cristianesimo con Benigni che ha letto e  interpretato il Cantico dei Cantici in una chiave postmoderna del tutto scristianizzata perché di fatto ha trasformato il Cantico dei Cantici in una sorta di canto pansessualista e arcobaleno del love is love dove ogni tipo di unione è possibile purché vi sia il godimento e l'amore fisico,  rimuovendo totalmente il fatto che, se vi è  certamente nei Testi Sacri la valorizzazione dell'amore, non è in una chiave del love is love, ma in una chiave di apertura alla Trascendenza e al Divino, in una chiave sponsale legata all'unione dei sessi che non è solo l'unione fisica,  ma dove l'unione fisica è il punto di partenza per l’innalzamento  ad una unione spirituale ed etica. Tutto questo non vi era nel discorso di Benigni la cui povertà narrativa si risolve nel aver trasformato il Cantico dei Cantici in una sorta di hit parade gay pride di fatto, che non c'entra nulla ovviamente con i Testi Sacri!

Ripeto è stata un'aggressione frontale al cristianesimo , avvalorando le tesi di Guy Debord sulla società dello spettacolo: “lo spettacolo è il monologo autocelebrativo che la società e il potere fanno su se stessi “, e ancora che“lo spettacolo non è altro che l'autorappresentazione diplomatica della gerarchia dei rapporti di forza”. L'abbiamo visto in questi giorni a Sanremo, il capitale è spettacolo, la società è spettacolo, tutto ciò che dice è tutto ciò che è (questa è il motto  dalla società dello spettacolo) è stato perfettamente raffigurato sul palco dell'Ariston, di cui Benigni è stato una parte decisiva !

Fabio Duranti
Guarda io concordo ovviamente con quello che hai detto perché è in atto una riscrittura da parte dell'attuale nomenclatura per rendere diverso tutto ciò che è stato scritto nel passato, gli insegnamenti dei nostri avi, diverso da quella che è la realtà, diverso dalla loro reale natura, attraverso la riscrittura e la narrazione edulcorata di quelli che sono gli insegnamenti dei nostri progenitori. Quindi arriva un Benigni della situazione a Sanremo, con tutto il can-can mediatico che vi  è dietro (.. e quindi anche con l'autorevolezza mediatica) e ci racconta una diversa storia del Canto dei Cantici facendola passare addirittura come un inno anche per tipi di  amore più promiscui e diversi.

Diego Fusaro
In altri tempi, ad un monologo così distorcente il messaggio cristiano, il papa o le autorità competenti sarebbero intervenuti  per prendere le distanze! Oggi invece non avviene! Perché di fatto non c'è questa dissonanza tra la visione che Benigni da del Cristianesimo e quella a cui la chiesa di Bergoglio sta dando corso, tradendo completamente il messaggio di Ratzinger che era invece l'ultima voce di opposizione al nichilismo della civiltà dei mercati … Il messaggio che arriva è esattamente questo: la chiesa smarrisce l'apertura alla Trascendenza,  smarrisce ogni riferimento alla figura di Cristo non come uomo tra gli uomini, ma come figlio di Dio e di fatto diventa totalmente allineata con il verbo omologato della civiltà dei consumi. Il messaggio di Benigni va in questa direzione, sta dicendo:  attenzione per essere dei buoni cristiani si può benissimo essere consumisti erotici, pansessualisti, plus-gaudenti senza contraddizione, anzi è il testo stesso che ci invita ad esserlo! Del resto l'anticristo in tutte le sue raffigurazioni storiche, da quella del Signorelli al Duomo di Orvieto,  fino ad arrivare al racconto dell'anticristo di Soloviev o a quello di  di Roth è sempre colui il quale non dice di essere l'anticristo ma dice di essere lui il Cristo,  di essere lui l’esegeta! Lo spiegava anche Ratzinger sul suo libro Gesù di Nazareth: l'anticristo è oggi quello che dice di essere lui il rappresentante di Cristo,  fa un esegesi sbagliata, fuorviante e maligna dei testi, non rinnega i testi ma se ne appropria.

Il paradosso della situazione è che nell'epoca del politicamente corretto,  della lotta contro tutte le discriminazioni sbertucciare,  criticare, dissacrare e profanare il cristianesimo non è considerato una violazione del politicamente corretto, ma ne è anzi parte integrante! E’ parte integrante del verbo unico globalista, ultraliberista, politicamente corretto e arcobalenico dissacrare permanentemente il cristianesimo presentandolo come una cosa di cui è lecito ridere alla Fiorello, è lecito imitare in forma sacrilega all’Achille Lauro o addirittura è lecito distorcere capziosamente rendendolo una religione dell'immanenza, del consumo, del plus godimento deregolamentato e arcobalenico!  
Questo è il punto fondamentale su cui bisogna riflettere e non è questione di essere cristiani o non essere cristiani è questione di comprendere che c'è in atto un processo di dissoluzione nichilistica di ogni identità culturale e di ogni frontiera materiale o immateriale di opposizione rispetto al nichilismo della civiltà dei consumi, e che piaccia oppure no il cristianesimo oggi svolge una parte di freno rispetto al dilagare della civiltà dei consumi e del suo nichilismo ed è per questo che la civiltà dei consumi sta dichiarando tutta la propria inimicizia contro il cristianesimo, innanzitutto sbertucciando, deridendolo come è stato mostrato a Sanremo, ripeto Sanremo 2020 passerà alla storia per essere stato l'anno della dissacrazione aperta, volgare e integrale del cristianesimo!

Fabio Duranti
Non solo sono d'accordo ma rilancio, voglio dire che tutto questo fa parte di un progetto, il progetto parte dalla ingegneria sociale che è il braccio armato della classe finanziaria cosmopolita che in qualche modo deve annientare o comunque dissolvere,  rendere sterili,  sterilizzare tutte quelle forme che possono in qualche modo contrastare il cammino della merce, del consumo! Chi lo può contrastare? Lo può contrastare una visione dell'uomo tradizionale, naturale, normale; e da qui anche il tentativo di rendere l'uomo non più territoriale, rendere l'uomo non più difensore del proprio territorio, della propria cultura, della propria tradizione, e infine poi l’altro grande ostacolo è la religione. Quindi la religione cristiana è il grandissimo ostacolo al compimento del disegno generale cosmopolita e quindi deve in qualche modo essere rivista, riscritta rinarrata

Cioè i valori devono abbassarsi, i valori devono scomparire, deve rimanere un qualcosa di più liquido, in modo tale che il consumismo, la merce e comunque l'imposizione, la dominazione, l'imperialismo dei potenti attuali del mondo, possa tranquillamente scorrere senza avere ostacoli, perché ripeto l'uomo, l'uomo inteso come difensore del proprio territorio, della proprio cultura, delle tradizione, dei propri valori è un ostacolo e la regione è un altro di quegli ostacoli!
A questo punto io ritengo, senza voler offendere (è un analisi) che Benigni sia soltanto un buffone, nel senso non offensivo,  nel senso proprio teatrale della cosa, che è pagato per fare uno spettacolo, uno spettacolo divertente, lui è bravissimo, è un dominatore delle scene, ma che poi abbia una funzione inversamente pedagogica, ovvero pedagogica magari per i signori del potere e quindi forte del suo premio Oscar,  del fatto che ha questa sua autorevolezza ecc .. eccetera..  voglia indurre la gente a non credere più ad alcune regole,  alla disciplina, alla religione, ad altre cose e mette in mezzo il Cantico dei Cantici .

Diego Fusaro
E l’elogio dell'amore tra le creature, anche nella dimensione corporea, non si esaurisce nella nuova sfera del godimento deregolamentato e pansessualista (una sorta di pan-erotismo della libera circolazione dei corpi), tutto il contrario: il Cantico dei cantici  parte dell'amore fisico per salire la scala coeli che porta a Dio! Certo che gli sposi hanno un rapporto sensuale dei corpi,  ma sono testimoni di Dio e della vita del cristiano per chi crede, c’è una dimensione etica.

Diego Fusaro èun saggista e opinionista italiano, nato nel 1983
Fabio Duranti, è il fondatore di Radio Radio e Radio Radio TV

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