Estratti da una
intervista a “Radio Radio TV” del 7 febbraio 2020 sul festival di Sanremo a Diego
Fusaro e Fabio Duranti
Diego Fusaro
Io sostengo che questo Sanremo
si caratterizza quest'anno per essere un'aggressione al cristianesimo, cioè la
tendenza fondamentale è ad una scristianizzazione dal punto di vista culturale e non canoro, un'aggressione al
cristianesimo che si è determinata in primis con una finta messa inaugurale di
Fiorello agghindato da prete di campagna! Questa dissacrazione
è seguitata la sera stessa con Achille Lauro che ha emulato maldestramente Francesco
d’Assisi raffigurato da Giotto, spogliandosi dei suoi averi e rimanendo con una
tutina che a occhio e croce costava 6000 euro o su per giù, poi
dulcis in fundo c'è stato l’attacco più
duro al cuore del Cristianesimo con Benigni che ha letto e interpretato il Cantico dei Cantici in una chiave postmoderna del tutto
scristianizzata perché di fatto ha trasformato il Cantico dei Cantici in una sorta di canto pansessualista e arcobaleno
del love is love dove ogni tipo di
unione è possibile purché vi sia il godimento e l'amore fisico, rimuovendo totalmente il fatto che, se vi è certamente nei Testi Sacri la valorizzazione dell'amore, non è in una chiave del love is love, ma in una chiave di
apertura alla Trascendenza e al Divino, in una chiave sponsale legata all'unione
dei sessi che non è solo l'unione fisica, ma dove l'unione fisica è il punto di partenza
per l’innalzamento ad una unione
spirituale ed etica. Tutto questo non vi era nel discorso di Benigni la cui
povertà narrativa si risolve nel aver trasformato il Cantico dei Cantici in una sorta di hit parade gay pride di fatto, che non c'entra nulla ovviamente con
i Testi Sacri!
Ripeto
è stata un'aggressione frontale al cristianesimo ,
avvalorando le tesi di Guy Debord sulla società dello spettacolo: “lo spettacolo è il monologo autocelebrativo
che la società e il potere fanno su se stessi “, e ancora che“lo spettacolo non è altro che
l'autorappresentazione diplomatica della gerarchia dei rapporti di forza”.
L'abbiamo visto in questi giorni a Sanremo, il capitale è spettacolo, la società
è spettacolo, tutto ciò che dice è tutto ciò che è (questa è il motto dalla società dello spettacolo) è stato
perfettamente raffigurato sul palco dell'Ariston, di cui Benigni è stato una
parte decisiva !
Fabio Duranti
Guarda io concordo
ovviamente con quello che hai detto perché è in atto una riscrittura da
parte dell'attuale nomenclatura per rendere diverso tutto ciò che è stato
scritto nel passato, gli insegnamenti dei nostri avi, diverso da quella che è
la realtà, diverso dalla loro reale natura, attraverso la riscrittura e la
narrazione edulcorata di quelli che sono gli insegnamenti dei nostri
progenitori. Quindi arriva un Benigni della situazione a Sanremo, con tutto
il can-can mediatico che vi è dietro (..
e quindi anche con l'autorevolezza mediatica) e ci racconta una diversa storia
del Canto dei Cantici facendola passare
addirittura come un inno anche per tipi di amore più promiscui e diversi.
Diego Fusaro
In altri tempi, ad un monologo così
distorcente il messaggio cristiano, il papa o le autorità competenti sarebbero
intervenuti per prendere le distanze! Oggi invece
non avviene! Perché di fatto non c'è questa dissonanza tra la visione che Benigni
da del Cristianesimo e quella a cui la chiesa di Bergoglio sta dando corso,
tradendo completamente il messaggio di Ratzinger che era invece l'ultima voce
di opposizione al nichilismo della civiltà dei mercati … Il messaggio che
arriva è esattamente questo: la chiesa
smarrisce l'apertura alla Trascendenza, smarrisce ogni riferimento alla figura di
Cristo non come uomo tra gli uomini, ma come figlio di Dio e di fatto diventa
totalmente allineata con il verbo omologato della civiltà dei consumi. Il
messaggio di Benigni va in questa direzione, sta dicendo: attenzione per essere dei buoni cristiani si
può benissimo essere consumisti erotici, pansessualisti, plus-gaudenti senza
contraddizione, anzi è il testo stesso che ci invita ad esserlo! Del resto l'anticristo
in tutte le sue raffigurazioni storiche, da quella del Signorelli al Duomo di
Orvieto, fino ad arrivare al racconto
dell'anticristo di Soloviev o a quello di di Roth è sempre colui il quale non dice di
essere l'anticristo ma dice di essere lui il Cristo, di essere lui l’esegeta! Lo spiegava anche
Ratzinger sul suo libro Gesù di Nazareth:
l'anticristo è oggi quello che dice di essere lui il rappresentante di
Cristo, fa un esegesi sbagliata,
fuorviante e maligna dei testi, non rinnega i testi ma se ne appropria.
Il paradosso
della situazione è che nell'epoca del politicamente
corretto, della lotta contro tutte
le discriminazioni sbertucciare, criticare, dissacrare e
profanare il cristianesimo non è considerato una violazione del politicamente
corretto, ma ne è anzi parte integrante! E’ parte integrante del verbo unico globalista,
ultraliberista, politicamente corretto e arcobalenico dissacrare
permanentemente il cristianesimo presentandolo come una cosa di cui è lecito
ridere alla Fiorello, è lecito imitare in forma sacrilega all’Achille Lauro o
addirittura è lecito distorcere capziosamente rendendolo una religione dell'immanenza,
del consumo, del plus godimento deregolamentato e arcobalenico!
Questo è il
punto fondamentale su cui bisogna riflettere e non è questione di essere
cristiani o non essere cristiani è questione di comprendere che c'è in atto un processo di
dissoluzione nichilistica di ogni identità culturale e di ogni frontiera
materiale o immateriale di opposizione rispetto al nichilismo della civiltà dei
consumi, e che piaccia oppure no il cristianesimo oggi svolge una
parte di freno rispetto al dilagare della civiltà dei consumi e del suo
nichilismo ed è per questo che la civiltà
dei consumi sta dichiarando tutta la propria inimicizia contro il cristianesimo,
innanzitutto sbertucciando, deridendolo come è stato mostrato a Sanremo, ripeto
Sanremo 2020 passerà alla storia per essere stato l'anno della dissacrazione
aperta, volgare e integrale del cristianesimo!
Fabio Duranti
Non solo sono d'accordo ma rilancio,
voglio dire che tutto questo fa parte di un progetto, il progetto parte dalla
ingegneria sociale che è il braccio armato della classe finanziaria cosmopolita
che in qualche modo deve annientare o comunque dissolvere, rendere sterili, sterilizzare tutte quelle forme che possono in
qualche modo contrastare il cammino della merce, del consumo! Chi lo può
contrastare? Lo può contrastare una visione dell'uomo tradizionale, naturale,
normale; e da qui anche il tentativo di rendere l'uomo non più territoriale,
rendere l'uomo non più difensore del proprio territorio, della propria cultura,
della propria tradizione, e infine poi l’altro grande ostacolo è la religione. Quindi la religione cristiana è il
grandissimo ostacolo al compimento del disegno generale cosmopolita e quindi
deve in qualche modo essere rivista, riscritta rinarrata
Cioè i valori
devono abbassarsi, i valori devono scomparire, deve rimanere un qualcosa di più
liquido, in modo tale che il consumismo, la merce e comunque l'imposizione, la
dominazione, l'imperialismo dei potenti attuali del mondo, possa
tranquillamente scorrere senza avere ostacoli, perché ripeto l'uomo, l'uomo
inteso come difensore del proprio territorio, della proprio cultura, delle tradizione,
dei propri valori è un ostacolo e la regione è un altro di quegli ostacoli!
A questo punto
io ritengo, senza voler offendere (è un analisi) che Benigni sia soltanto un
buffone, nel senso non offensivo, nel
senso proprio teatrale della cosa, che è pagato per fare uno spettacolo, uno
spettacolo divertente, lui è bravissimo, è un dominatore delle scene, ma
che poi abbia una funzione inversamente pedagogica, ovvero pedagogica magari
per i signori del potere e quindi forte del suo premio Oscar, del fatto che ha questa sua autorevolezza ecc ..
eccetera.. voglia indurre la gente a non
credere più ad alcune regole, alla
disciplina, alla religione, ad altre cose e mette in mezzo il Cantico dei Cantici .
Diego Fusaro
E l’elogio dell'amore
tra le creature, anche nella dimensione corporea, non si esaurisce nella nuova sfera del godimento deregolamentato
e pansessualista (una sorta di pan-erotismo della libera circolazione dei corpi),
tutto il contrario: il Cantico dei
cantici parte dell'amore fisico per
salire la scala coeli che porta a Dio!
Certo che gli sposi hanno un rapporto sensuale dei corpi, ma sono testimoni di Dio e della vita del
cristiano per chi crede, c’è una dimensione etica.
Diego Fusaro èun saggista e
opinionista italiano, nato nel 1983
Fabio Duranti, è il fondatore
di Radio Radio e Radio Radio TV
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