+ Massimo Camisasca
Vescovo di Reggio Emilia – Guastalla
Cari fedeli della Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla,
Cari amici,
in questo momento segnato da una certa inevitabile confusione,
desidero far giungere a tutti voi il pensiero e le preoccupazioni del Vescovo
che, come un padre, partecipa delle ansie di tutti i suoi figli.
Frà Filippo Lippi, Madonna di Tarquinia 1347 |
Da dove viene il coronavirus? Dal cuore della Cina, non
certo dal cuore di Dio. Ma è anche vero che Dio si sta servendo di esso per
richiamarci tutti ad uno sguardo più profondo sulla nostra vita. Scopriamo
infatti, improvvisamente, di essere fragili: chiusi spesso nelle certezze che
vengono a noi dalle grandiose scoperte della scienza e dalla loro applicazione
tecnologica, connessi con tutto il mondo e illusi di poterne essere padroni,
siamo messi improvvisamente di fronte a uno scenario più realistico: l’uomo è
debole, fragile e può trovare la sua grandezza e forza soltanto nell’amore
verso se stesso, verso il proprio destino personale, temporaneo ed eterno e
nell’amore verso gli altri e verso Dio.
Di necessità siamo così portati ad una essenzialità di vita
che può creare benevoli momenti di silenzio, di riflessione, di cura. Preghiamo
nelle nostre case, per noi stessi, per i malati del mondo, per i morti, per i
loro cari. Preghiamo per i medici e gli operatori sanitari, preghiamo per gli
uomini della sicurezza e dell’esercito, chiamati a un surplus di fatiche.
Preghiamo per i nostri governanti, ritagliamoci un tempo di lettura, di
riflessione, di vicinanza a coloro che hanno bisogno. Ciò che non sappiamo più
fare siamo ora quasi obbligati a riprendere.
Il coronavirus non lascerà le cose come prima: dopo il suo
passaggio saremo migliori o peggiori? Dipende da noi. Come le grandi malattie
che hanno segnato la storia dei popoli, esso può diventare un’occasione di
ravvedimento e di conversione. L’uomo senza Dio perde completamente la bussola
della propria vita. Con Dio può ritrovarla. Può imparare a considerarsi non
semplicemente un cercatore di soddisfazioni a buon mercato, ma un cercatore di
infinito, un fratello e un amico degli altri uomini, un abitatore rispettoso di
questo Pianeta, che attende di essere con noi interamente trasformato, per
essere riscattato dalla sua caducità (cf. Rm 8,19-22).
In questi giorni, e probabilmente anche nei successivi, sarà
difficile o addirittura impossibile partecipare alla Liturgia Eucaristica.
Sostituiamola con la preghiera del Santo Rosario: invochiamo da Maria la
protezione per la nostra Città, la nostra Provincia, la nostra Regione, il
nostro Paese. Se ci è possibile, chiediamo la guarigione dei cuori, oltre che
dei corpi, anche attraverso il digiuno, nelle forme che ciascuno deciderà di
intraprendere. Capovolgiamo il male del coronavirus in un bene per tutti noi.
Sono vicino ai malati, ai loro famigliari, alle comunità provate. Su tutti
chiedo la benedizione del Signore.
Oggi alle ore 18.00 purtroppo non potrò tenere il momento di
preghiera nella Basilica della Ghiara, che avevo previsto. Pregherò comunque
allo stesso orario il Santo Rosario insieme ai miei segretari nella mia
Cappella Privata: vi chiedo di unirvi alla mia preghiera dalle vostre case.
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