Bologna, più asili nido per chi ha bisogno. E meno vantaggi per chi fa il
furbo
settembre 11,
2012Francesco Amicone
Una nuova delibera comunale cambia i
metodi d’assegnamento dei posti, «con un recupero di quasi 200mila euro». Parla
Valentina Castaldini, consigliere comunale: «Scoperte 200 finte ragazze madri.
Ora aiuteremo quelle vere»
I furbetti che usufruiscono di servizi e
vantaggi destinati alle fasce più deboli della popolazione esistono in tutta
Italia. Anche nella Bologna amministrata dalla sinistra, c’è chi non si fa
scrupolo di fare carte false pur di risparmiare qualcosa a danno degli altri.
Persino quando si tratta di asili nido. Ma con la delibera approvata
dalla giunta di Bologna su proposta dal Pdl a inizio anno, le cose sono
cambiate. «Se prima bastava risultare separati e con due domicili diversi per
scavalcare famiglie monoreddito e giovani donne che non potevano permettersi di
mandare i propri figli alle materne, quest’anno, con l’obbligo di presentare
l’Isee di entrambi i genitori, spacciarsi per una ragazza madre per ricevere
indebiti vantaggi è decisamente più difficile».
LE CIFRE. Valentina Castaldini,
consigliere comunale del Pdl, nota a Bologna per il suo spirito battagliero,
elenca le cifre del successo della delibera: «Quest’anno, le coppie coniugate
che mandano un bambino all’asilo nido sono aumentate del 10 per cento, sono
state scoperte 200 finte ragazze madri e abbiamo recuperato 200mila euro, con
un potenziale di 600mila nei prossimi anni». Un’enormità per un comune che per
le materne ha in dotazione una cifra che si aggira sui 30 milioni l’anno. Il
risultato per il bilancio è rilevante. «Ma soprattutto finalmente emergono dal
buio le vere ragazze madri. Anche la Giunta l’ha capito, mentre sembrano
tapparsi le orecchie Sel e grillini bolognesi: dalla critica a questa delibera
alla messa in discussione della convenzione con le
materne paritarie, sembrano più interessati ai consensi che all’amministrazione
della città».
ALTRO CHE GRILLINI. Al vaglio ora idee per
applicare i contenuti della delibera a tutti i servizi che sfruttano l’Isee.
«Questa è una più belle riforme promosse dal Pdl bolognese», chiude la
Castaldini, «e viene da un’idea del consigliere Pdl di Firenze Emanuele
Roselli. Noi l’abbiamo ripresa e proposta a Bologna.È il vero modo di “far
rete” per cambiare l’Italia, molto diverso da quelli che dicono di appartenere
a un non-partito e poi si fanno la guerra per andare a Roma…».
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