Oggi, 7 ottobre, anniversario della
battaglia di LEPANTO, la Chiesa celebra
la Madonna del Rosario, solennità istituita da Papa San Pio V a seguito di
un'apparizione della Vergine Maria, sotto le cui insegne e grazie alla cui
intercessione, le flotte dell'Europa cristiana si batterono con coraggio a
Lepanto per fermare l'Invasione dei Turchi del potente Impero Ottomano, di gran
lunga superiori per uomini e navi, intenzionati a conquistare l'Europa,
schiavizzarne gli abitanti e distruggere il Cristianesimo.
Grazie agli eroi di
Lepanto l'Europa fu salva. Il Beato Giovanni Paolo II scrisse in merito:
"Grazie alla recita fervorosa del Rosario, si possono ottenere grazie
straordinarie per l'intercessione della celeste Madre del Signore. Di questo
era ben consapevole san Pio V che, dopo la vittoria di Lepanto, volle istituire
un'apposita festa della Madonna del Rosario". La Madonna apparve a Papa
Pio V a mezzogiorno. Da quel momento in poi le campane delle chiese cattoliche
di tutto il mondo hanno cominciato a suonare a mezzogiorno, secondo una tradizione
che si rinnova nei secoli, fino ad oggi.
“ Senza la preghiera quotidiana vissuta con fedeltà, il nostro fare si
svuota, perde l’anima profonda, si riduce ad un semplice attivismo che, alla
fine, lascia insoddisfatti. C’è una bella invocazione della tradizione
cristiana da recitarsi prima di ogni attività, che dice così: «Actiones
nostras, quæsumus, Domine, aspirando præveni et adiuvando prosequere, ut cuncta
nostra oratio et operatio a te semper incipiat, et per te coepta finiatur», cioè: «Ispira le nostre azioni, Signore, e
accompagnale con il tuo aiuto, perché ogni nostro parlare ed agire abbia sempre
da te il suo inizio e in te il suo compimento». Ogni passo della nostra vita,
ogni azione, anche della Chiesa, deve essere fatta davanti a Dio, alla luce
della sua Parola” ( Benedetto XVI, Udienza Generale 25 aprile 2012)
Paolo Veronese "Allegoria della battaglia di Lepanto" |
Basata sull'evento della battaglia di Lepanto,
l'opera è divisa, come molti quadri votivi, in due parti.
La sezione superiore mostra ciò
che la critica più recente ha individuato come una rappresentazione della
Vergine d'Adria (la Repubblica
Serenissima), ammantata del mantello bianco della Fede, che è
presentata al cospetto della Vergine del Rosario da San Pietro, San Giacomo, San Marco e Santa Giustina (riconoscibili grazie ai loro
attributi iconografici, rispettivamente: le chiavi, le vesti di pellegrino con
conchiglia e bordone, il leone, e il pugnale a simboleggiare il martirio). I
santi, protettori delle forze componenti la terza Lega Santa, sono disposti a semicerchio
nell'atto di rendere omaggio alla Vergine.
Alle loro spalle è dipinto un gruppo di angeli, riuniti in coro di preghiera in
suffragio della vittoria, dei quali uno fa capolino tra le nuvole scagliando
saette sulle navi ottomane.
Nella parte inferiore, la cui
divisione è resa chiara proprio dalla linea di nuvole, si svolge la battaglia
vera e propria. Le navi sono illuminate da raggi di luce provenienti dal cielo
soprastante, ad indicare come l'esito dello scontro fosse stato determinato da
forze ultraterrene.
L'allegoria è volta a sottolineare il ruolo svolto da Venezia
nella battaglia, rispetto agli altri due componenti la Lega rappresentati dai
propri patroni, essendo la Serenissima simboleggiata da due dei quattro santi:
il patrono San Marco Evangelista e Santa Giustina, martire veneta festeggiata
proprio nel giorno della vittoria cristiana, il 7 ottobre[1].
Pur risentendo della situazione coeva e volendo veicolare un preciso
messaggio politico, mantiene un profondo messaggio spirituale: «soltanto le preghiere rivolte ai santi e
alla Vergine e la loro intercessione, assieme naturalmente alla fede, alla
purezza degli intenti e all'esemplarità delle opere e dei comportamenti,
possono attrarre il favore di Dio, che dà senso e si appropria della violenza
dei cristiani, ne determina il trionfo e lo inserisce in una prospettiva
fortemente provvidenzialistica». Il significato escatologico attribuito
alla battaglia di Lepanto, infatti, non può essere ignorato, e fu ampiamente
diffuso sia preliminarmente sia successivamente all'evento bellico stesso.
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